Sigilli a quote e compendi aziendali di 17 società, due ditte individuali, 12 immobili e conti correnti riconducibili a tre fratelli di Cetraro.
Un patrimonio di 11 milioni che facevano parte di una sorta di “holding familiare” basata sull'attività di usura iniziata fin dal 2004.
I beni sequestrati comprendono quote societarie e compendi aziendali relativi a 17 società operanti nei settori di promozione pubblicitaria, edile, produzione e vendita di mobili, calzature, abbigliamento, finanziario ed onoranze funebri, due ditte individuali operanti rispettivamente nei settori di vendita calzature e mobili, 12 immobili ubicati nei comuni di Belvedere marittimo, Cetraro, Scalea e Longobardi e diverse disponibilità bancarie e finanziarie
Il Gico - gruppo investigativo criminalità organizzata - del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha attuato un provvedimento di confisca dei beni.
I tre fratelli erano stati già implicati nell’operazione "Cartesio".
La Guardia di Finanza ha accertato in sede di indagini patrimoniali, a partire dal 2004 (ovvero nel periodo in cui l’attività usuraia era in fase di piena espansione) che i tre soggetti hanno effettuato notevoli investimenti in beni e società, alcuni dei quali in maniera ufficiale, altri ricorrendo a fittizi intestatari, utilizzando le considerevoli disponibilità finanziarie frutto dell’attività delittuosa posta in essere.