Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota della minoranza del comune di Longobardi:
“Il silenzio dell’Amministrazione comunale sull’ “emergenza rifiuti” ed il moltiplicarsi delle ordinanze del sindaco senza soluzione al problema hanno indotto il gruppo consiliare “Progetto Longobardi” a chiedere l’intervento del Prefetto e dell’Asp di Cosenza.
Infatti, i consiglieri di minoranza Nicola Bruno e Francesco Cicerelli, dopo varie interrogazioni sui disservizi in materia di rifiuti, rete fognaria e idrica comunale, a cui il sindaco Giacinto Mannarino e la sua giunta non hanno risposto, hanno sollecitato, con telegramma dello scorso 6 agosto, l’intervento del Prefetto e dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza.
<<Si chiede intervento urgente comune di Longobardi causa emergenza rifiuti, cattivo odore rete fognaria comunale, probabile non potabilità dell’acqua pericolosi per la salute e per l’ambiente>>. Poichè << l’Amministrazione comunale, unica responsabile dell’ “emergenza rifiuti”, rimane impermeabile alle istanze dei cittadini, cha lamentano, altresì,la riduzione della portata dell’acqua e la probabile non potabilità della stessa e del cattivo odore proveniente dai tombini della rete fognaria comunale, siamo stati costretti –commenta l’avvocato Nicola Bruno, capo gruppo di minoranza- a chiedere l’intervento del Prefetto e dell’azienda sanitaria competente a tutela della salute e dell’ambiente; e poiché conferma la propria incapacità di garantire i servizi essenziali alla nostra comunità chiediamo, anche, la riduzione dei relativi tributi>>.
Le difficoltà dell’Amministrazione di fronteggiare le emergenze locali che aggravano la situazione giorno dopo giorno <<sono dovute –aggiunge Bruno- unicamente al cosiddetto predissesto in cui versa il nostro ente, frutto del loro fallimento politico-economico ed all’incapacità di gestire la cosa pubblica.
Infatti, non saremmo in piena emergenza –ricorda il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- se la Regione non avesse revocato al comune di Longobardi, per violazione della convenzione intercorsa tra i due enti, il contributo finanziario per la raccolta differenziata dei rifiuti, per un importo di € 87.982,72, e disposto la restituzione della somma pari ad € 13.740,00.
Inoltre, il comune ha impugnato invano il decreto dirigenziale della Regione Calabria di revoca del suddetto finanziamento innanzi al Tar, che con sentenza del 10 luglio scorso ha dichiarato inammissibile il ricorso >>.