I consiglieri di opposizione del comune di Longobardi Francesco Cicerelli e Nicola Bruno affermano che "Il Centro d'ascolto comunale, istituito con delibera di giunta n° 106 del 19 novembre 2015 e finalizzato a fornire supporto alle famiglie a rischio di esclusione sociale, ad oggi, è rimasto lettera morta".
E poi continuano: "Non è tollerabile questo ritardo nel dare attuazione al centro di ascolto, previsto a seguito di nostre istanze rivolte ad attenzionare le famiglie in difficoltà, di fronte alle numerose richieste di cittadini che versano in gravi condizioni socio-economiche".
Il progetto, finalizzato -si legge nella delibera- a "servizio di ascolto per persone in condizioni di povertà estrema, servizio di consulenza sui tempi del lavoro, mensa dei poveri, più altre azioni di sollievo verso difficoltà reali (bollette tributi, utenze diverse, ecc..)" è stato approvato "all'unanimità" e, contestualmente, si dava "indirizzo al responsabile dell'area amministrativa di autorizzarlo all'erogazione delle indennità di carica".
Infatti, "il suddetto progetto -si legge sempre nella delibera- non ha oneri diretti a carico del comune, in quanto si propone l'autofinanziamento da parte della giunta".
In altri termini "autofinanziamento da parte della giunta vuol dire che il sindaco dovrebbe mettere a disposizione del centro di ascolto, ogni mese, euro 1.333,00, il vice sindaco euro 533,00 e l'assessore euro 400,00.
Solo così dimostrano di rinunciare al loro diritto.
Se dicono di rinunciarvi devono farlo.
Ma ancora una volta -continua il capogruppo di opposizione Nicola Bruno- gli amministratori dichiarano di rinunciare alle indennità di carica ma per finanziare, si badi bene, un centro di ascolto non ancora attivo!
Ancora una volta i nostri amministratori rimangono completamente indifferenti a chi versa in stato di bisogno!".
A questo punto "vorremmo sapere -conclude Bruno- di chi è la responsabilità di questo ritardo.
I cittadini non hanno più tempo di aspettare!".