Era il 4 agosto del 2013 e la giovane Alice Gruppioni insieme al marito si trovava nella celebre spiaggia di Venice Beach di Los Angeles. Si era sposata il 20 luglio ed era negli Stati Uniti d’America in viaggio di nozze. All’improvviso, sulla famosa passeggiata un’auto pirata a grandissima velocità piombava sulla folla che tranquilla e felice camminava sulla passerella pedonale. Nel terribile incidente deliberamente voluto dal conducente rimasero ferite numerose persone tra cui il marito della giovane e sfortunata sposina. Lei, purtroppo, morì sul colpo, colpita in pieno dal vigliacco conducente dell’auto. Alice Gruppioni viveva a Pianoro ed era figlia di Valerio Gruppioni conosciutissimo nel bolognese non solo perché titolare di una azienda multinazionale ma anche perché in passato aveva ricoperto la carica di Vice Presidente del Bologna Calcio. Tutta la comunità bolognese e internazionale rimase shoccata dai fatti. Alla guida della macchina c’era un giovane biondo, col cappellino da basket, camicia nera e pantaloni bianchi. Dopo aver travolto volutamente le persone sulla passeggiata si era dato alla fuga, però, grazie alle varie telecamere della zona, la macchina era stata subito rintracciata e il conducente arrestato. Si trattava di un uomo di 35 anni, tra l’altro uno spacciatore. Perché vi ho voluto raccontare questa triste vicenda accaduta 5 anni fa e in un località certamente famosa ma molto lontana da noi? Perché ci è giunta notizia dalla lontana America che finalmente dopo 5 anni e dopo un lungo processo la Municipalità di Los Angeles ha risarcito la famiglia Gruppioni con 12 milioni, non vi so dire se in dollari o in euro, ma forse in dollari. Ora dopo quel terribile incidente, ma di attentato si è trattato, la città di Los Angeles ha preso misure di sicurezza a protezione della famosa passeggiata.