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Così parlò Moscovici: La Francia non è l’Italia di Francesco Gagliardi

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Così parlò Moscovici:- La Francia non è l’Italia -, quindi può sforare il tetto del 3% del PIL.

Senza perifrasi, il burocrate francese, senza pudore, concede alla sua nazione ciò che ha sempre negato all’Italia.

Moscovici continua a provocarci, ma il suo tempo sta per finire.

E il Governo Conte, Di Maio, Salvini giorno dopo giorno si sta consolidando.

Alla fine la prevista rottura con Bruxelles non c’è stata, lo spread, il famigerato spread continua a scendere e la borsa continua a salire.

E i rosiconi con le pive nel sacco devono rassegnarsi e rimettere lo champagne nel ripostiglio perché non ci sarà nessun botto.

Il Premier Conte, zitto zitto, è andato a Bruxelles e ha scoperto le sue carte.

La sua proposta del PIL al 2,04% alla fine ha prevalso.

E così il governo giallo verde che davano tutti per spacciato e incartato nei numerini degli zero virgola ha evitato la sua rovinosa e prematura caduta e si è ulteriormente consolidato.

I profeti di sventura, i papponi, i voltagabbana, quelli che hanno perso le poltrone dopo il voto del 4 marzo u.s. e che hanno tentato in tutti i modi di uccidere il Governo del cambiamento, non ce l’hanno fatta.

Si mettano il cuore in pace

Quello che ancora continua a provocare e non molla è Moscovici, ma per lui il tempo sta per finire.

Lasciamolo cantare, lasciamogli suonare il piano, tanto il Titanic europeo lentamente sta per affondare e lui affogare.

E di lui si perderanno le tracce.

Spocchioso com’è, non vuole sapere, non ha mai voluto sapere che a Roma non ci sono più docili governanti come un Monti qualsiasi, come un Gentiloni ubbidiente e spaventato, pronti ad inchinarsi.

Ci sono Di Maio e Salvini, per citarne solo due, con la schiena diritta e che difficilmente sono propensi ad inchinarsi e dire (Fantozziana memoria): Come è buono lei!.

Sono stati accusati ripetutamente dai burocrati di Bruxelles di essere fascisti, nazisti, razzisti e l’Italia è stata considerata colonia europea da sopportare, sfruttare, intristire e deprimere economicamente.

Sentirci dire che il famigerato spread ci seppellirà come una risata ci ha rotto davvero i coglioni e siamo stufi di prendere ordini da venti anni da burocrati ignoranti ed inefficienti che ci hanno sempre preso in giro e che non ci hanno mai detto la verità ed hanno sempre complottato contro i Governi italiani regolarmente e democraticamente scelti dagli italiani. Ci hanno sempre mentito. Ora è arrivato il tempo di dire finalmente basta.

L’Unione europea ce l’ha con l’Italia e abbiamo finalmente capito che i suoi attacchi giornalieri sono più politici che economici.

Non digerisce i sovranisti, i populisti Di Maio e Salvini. Per loro il reddito di cittadinanza e la revisione della Legge Fornero non sa da fare, non vanno bene. Vanno, invece, bene le misure che dovrebbe adottare il Premier francese Macron per tenere buoni i gilet gialli. Per Moscovici e Co. le misure promesse che innalzano il PIL oltre il 3% sono indispensabili per l’urgenza del potere d’acquisto dei francesi e per placare i rivoltosi che stanno mettendo da settimane a ferro e fuoco la Francia.

E le promesse fatte dal Governo Italiano? Quelle no.

Non sono altrettanto indispensabili per rafforzare il potere d’acquisto di oltre cinque milioni di italiani sotto la soglia di povertà.

Due pesi e due misure. Ma così facendo anche il malcontento che regna calmo momentaneamente in Italia potrebbe sfociare, all’improvviso, come in Francia, nella violenza di piazza.

E allora sì che ne vedremmo delle belle.

Redazione TirrenoNews

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