8 marzo è nel mondo la giornata della donna.
La giornata della libertà della donna.
La giornata dell’affrancamento da ogni vessazione, da ogni differenza( in negativo), dal dolore, dalle privazioni, dalla sofferenza.
Ma è anche la giornata del riscatto della donna e soprattutto della donna-madre.
Tante le celebrazioni un po’ dappertutto
Tante le mimose anche se un po’ passate, sfiorite, come sembra sfiorita questa celebrazione che appare sempre più doma ed antica.
Pochi hanno ricordato le donne del Venezuela.
Le nostre donne, le nonne, le madri, le studentesse. Italiane di prima, seconda o terza generazione che soffrono i problemi di un paese che si trova ad una svolta.
Un paese che vede da un lato un legittimo governo, quello di Maduro , post Chavez, e dall’altro le altrettanto legittime proteste e democratiche opposizioni di una grande parte del popolo venezuelano per una situazione difficile.
Un popolo in piazza per ragioni sociali ed economiche prima che politiche
Ad iniziare dalla insicurezza.
Nella sola Caracas si registrano oltre 150 morti di morte violenta solo nei fine settimana.
Non solo , ma da molti mesi mancano generi alimentari di prima necessità: latte, zucchero, farina, pane, carne ecc...
Non solo, mancano anche medicine per la dialisi, le cardiopatie ecc...
E giovani e donne protestano
Sono donne dalla forza immensa come le Madri di Plaza de Mayo che magari semplici casalinghe, spesso analfabete, hanno combattuto da una posizione di disparità assoluta rispetto al potere e senza ricorrere alle armi una battaglia dando luogo ad movimento che vive ancora oggi
A loro ed alle donne tutte del Venezuela l’augurio di Buon 8 Marzo insieme all’augurio di un futuro migliore per se se stesse , per le loro famiglie, per i loro figli.
A loro ed alle donne tutte del Venezuela l’augurio di non dover più scendere in piazza per avere pane, medicine e sicurezza.