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Amantea e gli antichi miracoli di San Vito Martire

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Non mi stancherò mai, fino a che durerà la mia curiosità culturale ed il mio amor per la città- ed ovviamente fino a che il Signore mi sosterrà in questo arduo compito-, di fare approfondite ricerche storiche su Amantea

Da una di queste ricerche eccovi un’altra chicca storica

La manna miracolosa di San Vito Martire

Siamo riusciti a trovare una pagina de “Il Corriere ordinario” dell’11 aprile 1714 nella quale si legge quanto segue: Napoli 20 marzo 1714

“ Siamo ragguagliati dalla Città di Amantea, che essendo ivi capitato un missionario Apostolico Minore Conventuale , donò a quei del governo di detta Città 4 cassette di Reliquie di Santi, portate da esso da Roma, e si trovò tra esse un osso di san Vito martire che scaturiva limpidissima manna e non vi è persona che toccatasi con detta manna non sia guarita di infermità”.

Ma chi era San Vito?

La storia di San Vito

La sua storia però, nonostante la fortissima tradizione manoscritta, è ancora tutta da scoprire e studiare attraverso i tanti “codici” di epoca medievale sparsi in tutta Europa.

C’è comunque , tra le tante varianti, quella che sembra più probabilmente alla base di tutte le altre: Vito nacque in Sicilia, e precisamente a Mazara del Vallo, da nobile Famiglia e fu martirizzato a Roma al tempo di Diocleziano (303-304 d: C.).

Il padre era pagano, ma Vito fu educato al Cristianesimo dal suo precettore Modesto e dalla nutrice Crescenza, che probabilmente vengono martirizzati con Lui, perché li troviamo spesso venerati insieme.

Vito già da giovane operava molti prodigi, tanto da essere più volte incarcerato e torturato, vivendo in un ambiente fortemente pagano.

Più volte venne liberato, insieme a Modesto e Crescenza, da un angelo.

Dopo un viaggio in mare, di cui si conosce poco o niente, approdò in Lucania presso il fiume Sele, dove continuò a compiere prodigi.

Fu anche chiamato a Roma dall’Imperatore per curare il figlio “ossesso”.

Vito lo guarì, ma l’Imperatore lo fece lo stesso torturare perché non rinnegava la sua fede.

Interessante il colloquio tra Vito e l’Imperatore prima di torturarlo e di immergerlo in una caldaia di olio e pece bollente, divenuta acqua fresca, e quando lo getta nella fossa del leone che invece di sbranarlo gli si accovaccia ai piedi.

Le leggende di San Vito

Tante sono le leggende che si incrociano soprattutto intorno al V secolo d. C. e che, comunque, testimoniano la grande popolarità di S. Vito.

Tra le leggende numerose anche quelle relative alle “translationes” delle sue reliquie in varie città europee e nei monasteri, accompagnate spesso da miracoli straordinari, per i quali si muovevano intere folle verso i luoghi di culto.

S. Vito era ritenuto tra i santi più potenti, i cosiddetti “Santi Ausiliatori” divenuti in seguito le figure più note e più importanti dei Santi Cristiani.

Si credeva infatti che invocare uno di Essi nel momento del pericolo , portava alla salvezza per speciale grazia data ad Essi da Dio.

Cosi S.Giorgio veniva raffigurato col drago, S. Dionigi decapitato con la testa sotto il braccio,

Santa Caterina con la ruota e la spada, S. Vito immerso in una caldaia bollente.

ecc.

Da non dimenticare comunque che il culto dei santi in Europa comincia con il culto dei martiri, perseguitati nei primi secoli dagli Imperatori Romani.

I miracoli

Ma tanti sono i miracoli attribuiti a Lui e descritti dalle cronache medievali quali:

-La donna epilettica

-Il miracolo al figlio del Conte di Matera

-La “manna”di S. Vito (liquido miracoloso che esce dalle sue reliquie)

-Il fanciullo risuscitato

-La difesa di Polignano dai Saraceni

-Il salvataggio di una nave

-Mazara salvata dai Saraceni

-La conversione di un giudeo

-I preti accecati perché non credono alle sue reliquie

Per il momento non possiamo dirvi altro ma chiediamo a chi altri possa aiutarci in questa ricerca di farlo e sin d’ora lo ringraziamo .

Giuseppe Marchese

Redazione TirrenoNews

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