Filippo Vita prim’ancora che un brillante architetto è sicuramente un amanteano attento ed intelligente.
In questo suo articolo affronta il principale problema di Amantea e coglie il centro del bersaglio.
E lo fa descrivendo quella Amantea che, per ragioni difficili da spiegare per iscritto, è stata il sogno della Cosenza degli anni sessanta e seguenti diventando “La perla del Tirreno”, una verità che poi è diventata una pia illusione, tanto che oggi nemmeno si coglie…….
Filippo ci prova con questo articolo :
“Il caso COSENZA. Implicazioni e conseguenze sull’economia Nepetina.
In realtà il resto del comprensorio da anni ha conosciuto un’evoluzione concertata o forse casuale tra pubblico e privato che ha corroso in modo inarrestabile la rendita di posizione su cui per decenni ha vissuto e prosperato Amantea.
Il sindaco di Cosenza, che io non conosco, non ho mai votato, ma voterò, ha in brevissimo tempo dato esempio di amministrazione urbanistica straordinaria per una città del sud.
A dispetto di critiche da persone che sono in politica da 40 anni e non hanno lasciato nel territorio una sola opera degna di tale nome.
Per ricordare esempi significativi occorre risalire, come ho più volte ribadito, alle opere ed idee dei VECCHI socialisti Mancini e Principe.
Del Pci manco una merda di cane.
Occhiuto ha proiettato Cosenza al futuro con idee e tecnologie degne dei grandi capoluoghi europei ,forse con la fortuna di operare in un ambiente provinciale dove giocava Messi contro Stefano Chiodi.
Cosenza che sicuramente non possiede fondazioni Medicee comincia a farci sognare.
Le prostitute libiche che trattano inconcludenti barricate su una materia che è sempre esistita ma loro non sono mai riusciti a modellare, e che attraverso diverso modo di plasmare credo possa diventare una delle città più affascinanti del sud.
Un processo ormai irreversibile che ha provocato la magnetizzazione del polo.
Di cui io come Calabrese vado fiero.
Una città impregnata di cultura.
Leggo ogni tanto note di persone cresciute ed accomodate con stipendiucci in sedi (diciamo così) di partito.
Che si consentono, senza dignità alcuna di apostrofare, con arroganza gli avversari di analfabetismo funzionale.
Quando lavoravo nella Lega nazionale delle cooperative era di moda un altro termine “sinergie” nessuno sapeva esattamente cosa fosse ma se non lo citavi eri uno sventurato.
Come questi attuali che non hanno mai toccato un attrezzo di lavoro.
Ed ormai è finita. Ma torniamo al tema .
Ed il tema purtroppo per la provincia si Cosenza è l’inevitabile attrazione del capoluogo a scapito di realtà che non si sono adeguate ai tempi.
Che vedrà scemare, diluire, la nostra struttura economica basata sul commercio.
La prossima nota riguarderà le contromisure ed una critica feroce non all’amministrazione comunale che non ne ha alcun bisogno”.
Filippo Vita