Le recenti sommosse di Roma, Napoli, Torino e di altre città italiane sarebbero secondo alcuni commentatori politici opera dei soliti facinorosi, degli ultrà sportivi, dei centri sociali, della destra fascista. Ma si dimentica che nelle piazze c’erano decine, centinaia, migliaia di persone per bene, di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, di imprenditori che sono stati costretti a chiudere bar, palestre, ristoranti, gelaterie, piscine, teatri, cinema, pasticcerie, etc. causa l’ultimo DPCM del Governo giallo rosso di Giuseppe Conte. La gente è al limite della sopportazione. Non ha più soldi per vivere, per pagare le tasse arretrate, la luce, il gas, il telefono, i dipendenti rimasti. La pancia è vuota. E quando manca il pane si fanno le rivoluzioni. Oggi le rivolte sono state domate dalle forze dell’ordine ed i facinorosi sono stati dispersi. Ma domani è un altro giorno. Può anche darsi che nelle grandi città i facinorosi, i violenti si siano infiltrati nei cortei, ma le proteste pacifiche, vedi quelle di Cosenza, si sono moltiplicate ovunque. Non solo teppisti, malavita, ndrangheta e camorra. La luna di miele tra il Governo e i cittadini è finita da un pezzo. Non si sente più cantare come a marzo ed aprile dai balconi l’inno di Mameli, la voglia di ballare è passata. La gente ora scende in piazza per protestare. Ed ha ragione. Ha fame. Vuole pane e lavoro. Non si può morire solo di Covid 19, ma anche per mancanza di pane. La situazione è gravissima. E le manifestazioni si stanno espandendo a macchia d’olio ovunque, nei piccoli come nei grandi centri. Solo che le televisioni fino ad oggi hanno fatto vedere quelle che fanno più scalpore: lancio di lacrimogeni, assalto alle forze dell’ordine, cassonetti della spazzatura dati alle fiamme, auto incendiate, vetrine dei negozi rotti. L’ultimo decreto del Governo Conte ha fatto infuriare i cittadini, i commercianti, le Regioni, i Sindaci, le opposizioni ed anche le forze della maggioranza (Vedi le dichiarazioni di Renzi). Il pugno durissimo su bar, ristoranti, palestre, piscine, teatri e cinema non è andato giù a nessuno ed è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Certo, certo, alcune misure prese dal Governo per cercare di frenare l’avanzata pericolosissima del Virus sono necessarie, ci mancherebbe. Ma se le disposizioni dovessero protrarsi a lungo non lo so a cosa andremo incontro. Le prime avvisaglie le abbiamo avuto. Quando la gente è disperata, che non ha nulla da mangiare e da perdere, che deve abbassare le saracinesche dei negozi, può fare di tutto, possiamo aspettarci di tutto: scontri, incendi, saccheggi. Ora la gente ha protestato perché il Governo ha chiuso i loro esercizi commerciali. E se domani dovesse davvero mancare il pane? La rabbia si espanderebbe a macchia d’olio. La gente incomincerebbe a trasgredire la legge. E’ passata l’allegra atmosfera che si era creata nei mesi scorsi. E’ diventata più seria, si è accorta che sono finiti i soldi e che i frigoriferi di casa sono completamente vuoti. Ora non hanno più la voglia di cantare e di ballare. Vogliono lavorare e mangiare. In un articolo del mese dello scorso marzo così scrissi:- Oltre al coronavirus che sta facendo danni incalcolabili all’economia italiana e mondiale e che sta uccidendo migliaia di persone, c’è un altro virus più pericoloso e micidiale che potrebbe colpire tutti ed è il virus della rivolta e della fame. Nessuno mi ha dato ascolto