Le mosche non riposano mai perché il sozzume è davvero tanto.
Molti anni fa in un bagno della Facoltà di Filosofia dissi ad un mio carissimo amico, oggi scomparso, che a differenza di 50.000 miliardi di mosche, non avrei né accettato merda sulla mia persona né avrei mai accettato di mangiarla. Son sicuro che rispetterò quella promessa fino all'ultimo dei miei giorni.
"Merda". E’ l’unica parola che mi viene in mente , l’unica parola che mi si è formata nella testa, l’unica parola che mi è rimbalzata sulla lingua, che mi rotola dal palato.
'Una odorosa domanda
ai gentiluomini del Sud
ai visigoti del Nord
alle sdegnose e schifiltose donne
a quelli che si raccontano favole
a quelli che specchiandosi non si vedono
a quelli che credono alle proprie menzogne.
ai perseguitati dalla verità.
Visto mai una regata di mosche
girare intorno alla boa di merda
poi di bolina tornare e farci un picnic?
Avete ascoltato, almeno una volta,
il loro brusio intorno ad essa?'
Due milioni di anni di evoluzione umana, 500.000 anni di linguaggio, 600 anni di italiano moderno. Tutto il ricco patrimonio di Dante, Ariosto e Bandello a mia disposizione, e non riesco a tirar fuori nient’altro che 'merda'. È vero, l’uomo è più complicato della mosca, che divora gli escrementi purché ne trovi.
La persona coprofaga li cerca nel corpo e li vuole ricevere dal corpo, come parte vivente di quel corpo, desiderato brancicando nella sua intimità alchemica più oscura.
Se si ammetterà che la merda in fondo non è cattiva, bisognerà mangiarla almeno due volte al giorno. Auguro, a quelli che la pensano così, "Buon appetito".
Gigino A Pellegrini & G elTarik