Sui giornali odierni i fatti più salienti sono: I rincari dei prezzi alimentari, della pasta in particolare e poi la pioggia insistente in questo mese di maggio e la protesta degli studenti fuori sede nelle maggiori città italiane sede delle università per gli affitti di case impossibili. Malgrado protestano i consumatori e i coltivatori diretti, i prezzi degli alimentari non sono destinati a scendere perché è aumentata l’energia, sono aumentati i trasporti, sono aumentate le materie prime. La pasta aumenta e la protesta infuria. Il Governo convoca per la prima volta la Commissione di allerta. Intanto la pioggia continua a cadere molto copiosa in quasi tutta Italia e nelle Alpi e nelle Dolomiti nevica. In Emilia Romagna ha fatto tantissimi danni alle cose, alle persone e ai raccolti. Campi allagati, fiumi e torrenti esondati, frane e smottamenti. Molte persone hanno dovuto lasciare in fretta e furia le proprie abitazioni e sono state ospitate nelle palestre e nei palasport. Ci sono, però, notizie positive: i livelli dei fiumi, incominciando dal Po, si sono ingrossati. I laghi, finalmente, hanno raggiunto una percentuale di riempimento oltre il 90%. Dilaga in tutta Italia la protesta degli universitari fuori sede che non possono trovare alloggi perché molto cari. Hanno allestito le tende di fronte alle università di Roma, Milano, Firenze, Palermo, Bologna. Si accende lo scontro politico. Chi deve intervenire? Il Governo, le Regioni, i Comuni? Il Ministro Valditara punta il dito contro le città amministrate dal centrosinistra. Un problema grave. “Dove ci sono gli accampamenti degli studenti non sono state attivate dalle giunte comunali politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso”. Non si sono fatte attendere le repliche dei Sindaci delle città chiamate in causa. E’ sceso in campo al fianco degli studenti che protestano anche il Segretario del Pd Schlein. E’ intervenuto il Ministro On. Bernini il quale ha annunciato che da qui al 2026 si avranno oltre 70 mila posti letto in più. Ha chiesto ai Comuni, alle Regioni, al Demanio di mettere a disposizione per gli studenti tutti gli immobili dismessi. Nel frattempo, però, si allarga la protesta degli studenti. Hanno tra i 19 e i 21 anni, la maggioranza sono fuori sede e sono i più penalizzati. Il loro motto è:-Senza casa, senza futuro-. Il loro messaggio è chiaro. Sono stanchi, chiedono studio, case e reddito. Hanno invitato tutti gli studenti universitari italiani alla mobilitazione continua e permanente. Una semplice considerazione e riflessione è importante. Premetto che hanno ragione nel protestare. Ma perché gli studenti universitari protestano solo ora che a Palazzo Chigi c’è Giorgia Meloni? Dove erano quando governava il centrosinistra e a Palazzo Chigi c’erano Letta, Renzi e Gentiloni? Quando c’era Conte, Draghi, Monti e Berlusconi? Erano nelle aule a studiare, ora sono accampati nelle tende fuori dalle Università. Il problema del caro affitto non è nuovo, esiste da tempo. C’è qualcosa che non va. A me pare una protesta giusta, però molto politicizzata. La protesta degli studenti ha incuriosito, appassionato e attirato l’attenzione dei media. E’ scesa in campo anche la giornalista Myrta Merlino, la quale ha piazzato anche lei una tenda nel centro dello studio televisivo della 7 di Cairo. Dove c’è una protesta lei non può mancare. Dopo l’inginocchiamento per Black lives matter arriva pure la tenda da campeggio. Forse anche lei ha qualche problemuccio da risolvere con l’editore. Speriamo che non ci siamo scontri con la polizia. Le proteste pacifiche degli studenti sono sempre utili, riportano il tema del diritto allo studio al centro del dibattito sancito finanche dalla nostra Costituzione.