Il M5S ha inviato il seguente comunicato stampa relativo al problema di Coreca.
La consigliera Menichino aveva chiesto ai consiglieri di aderire alla sua proposta di convocazione del consiglio comunale. Ecco cosa è successo.
Scrive il M5S:
“Lo scoglio di Coreca è da tempo sotto la lente di ingrandimento, e da giorni ormai la politica amanteana ci sta dando spettacolo sul tema.
Qualche giorno fa il nostro consigliere Francesca Menichino si era rivolta a tutti gli altri componenti dell’Assise per condividere la richiesta di convocazione di un consiglio, essendo ormai prossimi alla Conferenza di servizi che deciderà se rendere o meno esecutivo il progetto.
Ebbene, a parte noi, solo il consigliere Ruggiero ha firmato. Forse con una prospettiva opposta alla nostra ma per lo meno con la stessa nostra idea di rendere tutto trasparente, perchè ognuno si assuma in un senso o nell’altro le proprie responsabilità in modo pubblico. Così non la pensano evidentemente i consiglieri di maggioranza, nessuno dei quali ha avuto l’autonomia di aderire alla richiesta. E Mazzei invece ha definito l’iniziativa “inusuale per forma e per sostanza”: lo ringraziamo per il complimento perchè essere diversi dagli “usi” di questa politica che lui frequenta da circa trent’anni ci riempie di orgoglio. Una cosa è certa: i consiglieri di maggioranza e una parte della minoranza hanno adottato comportamenti “usuali”, e di certo uguali”.
Ma ecco cosa vuole il M5S di Amantea:
“Sia chiaro, il MoVimento 5 Stelle di Amantea, forte anche della sensibilizzazione sul tema di tutto il MoVimento, essendo la nostra una squadra che agisce in sinergia dal locale al nazionale, non è “per partito preso” contro un’opera di salvaguardia di Coreca che comprenda opere strutturali sul posto, ma non accetta che tutti quelli che hanno speculato per decenni sulla costa amanteana, permettendone la progressiva erosione, si presentino oggi come paladini dell’ambiente. Principalmente siamo dell’avviso che i soldi pubblici debbano servire per finalità pubbliche e non per favorire privati o gentili comitati d’affari”.
Ed ecco le osservazioni e contestazioni:
“Ciò che viene spontaneo chiedersi, considerato che Amantea è da sempre una città a vocazione turistica, una delle “perle del tirreno”, per citare un noto politico amanteano rottamato proprio dal MoVimento, è: Come mai questi salvatori della patria hanno permesso un abusivismo edilizio dilagante su tutto il nostro territorio, soprattutto lungo la costa? Perchè non si sono preoccupati e non si preoccupano della pulizia e della manutenzione delle foci dei torrenti?
Noi pensiamo che il problema dell’erosione di Coreca vada affrontato facendo un discorso a tutto tondo, guardando anche a quello che è stato fatto in passato, e non solo, sotto il nostro naso: le famose T tra San Lucido e Paola, il progressivo abbandono dei fiumi e dei torrenti che sfociano a mare (da Paola fino a Falerna), sempre più ostruiti da case abusive e rifiuti, un uso selvaggio nei decenni passati dell’arenile marino, anche questo tollerato da tutte le amministrazioni locali, la presenza di una ferrovia costruita nel periodo dell’unità d’Italia e praticamente sempre lasciata allo stesso posto e mai ammodernata, la presenza di un porto turistico in un punto dove non sarebbe dovuto essere fatto e, soprattutto, la presenza di abitazioni ed edifici commerciali abusivi proprio a ridosso del mare.
Ed infine le conclusioni:
“Il MoVimento 5 Stelle, insieme ai comitati e alle associazioni che stanno dimostrando sensibilità sul tema, vuole confrontarsi su questo tema ritenendo che, se una soluzione debba individuarsi allo scopo di salvaguardare Coreca e tutto ciò che essa rappresenta per il turismo locale, non si può prescindere dalle considerazioni fatte sopra.
E’ in questo senso che lavoreremo, insieme ai cittadini, per il nostro bene comune e quello dei nostri figli, con professionisti del settore concettualmente contrari all’idea di qualsiasi cementificazione selvaggia che invece, con il nuovo Piano Strutturale, il Comune di Amantea dimostra (purtroppo) di voler continuare a perseguire”.
La parola era ed ora resta alla maggioranza che deve assumersi le ovvie responsabilità da cui discenderanno onori od oneri.