La voce della presenza dei carabinieri in Comune ci è stata confermata.
Nessun comunicato ufficiale, né a parte delle Forze dell’ordine, né da parte del M5S, ma le circostanze sono emerse significative, seppur anche da esse piene di tanti dubbi.
Sembra che Francesca Menichino, la consigliera del M5S, dopo le intense contestazioni fatte durante il consiglio comunale e relative alla mancanza( od introvabilità) di allegati obbligatori al bilancio consuntivo 2014, si sia recata di buon mattino al comune a chiederne copia.
Non sappiamo a chi si sia rivolta in assenza sia della segretaria , sia del ragioniere ( che poi sono la stessa persona ) ma le sarebbero state frapposti inaccettabili rifiuti o tentativi di “diluire” la risposta, come se questi atti assunti per esistenti non ci fossero ( e questo sarebbe il grave) o non fossero reperibili ( e questo non sarebbe da meno, atteso che il bilancio era stato già approvato dal consiglio comunale seppur con i soli voti della maggioranza).
Ovvie e giustificate le forti insistenze della consigliera comunale del M5S( solo lei , nessun altro della minoranza , ma Ruggiero aveva, però, scritto); insistenze inutili.
Gli atti non le venivano consegnati, né fatti, comunque, vedere.
Sembra che a tal punto lei sia stata costretta a chiamare i carabinieri, direttamente nella persona del maresciallo Massimiliano Diamanti, il quale sembra abbia immediatamente compreso trattarsi di un rifiuto incomprensibile che poteva nascondere ben altro, quale una vera assenza e, quindi, un possibile falso in atto pubblico.
Da qui, stando alle voci raccolte, la presa di posizione dell’Arma che ha chiesto di acquisire essa stessa gli atti non dati alla Menichino.
Ci dicono che dal comune sia allora partita una telefonata alla segretaria che al momento si trovava a prestare servizio in un altro comune, ma il problema non veniva risolto, quasi che -questa volta- gli atti non fossero nella sua stanza, né di segretaria, né di ragioniera.
Da qui il lungo verbale redatto dal maresciallo Diamanti , non amato da tutti ad Amantea e che come al solito si apprezzerà quando non ci sarà più!( A proposito perché in consiglio pur invocati erano mancanti i carabinieri?)
A questo punto una curiosità, quale la presenza del giornalista di cronaca giudiziaria Paolo Orofino che si aggirava durante il consiglio comunale, pur se in aula era presente l’altro giornalista Rino Muoio.
E poi una riflessione.
Ma quali erano gli atti mancanti?
Forse quelli che il revisore dr Currò Massimo, ha dichiarato nella relazione esistenti ed a lui consegnati od altri?
Se, infatti, gli atti richiesti dalla Menichino sono nel lungo elenco seguente(conto del bilancio;conto economico,conto del patrimonio;relazione dell’organo esecutivo al rendiconto della gestione (art. 151/TUEL, c. 6 – art. 231/TUEL); elenco dei residui attivi e passivi distinti per anno di provenienza (art. 227/TUEL, c. 5); conto del tesoriere (art. 226/TUEL); conto degli agenti contabili interni ed esterni (art. 233/TUEL); prospetto dei dati Siope delle disponibilità liquide di cui all’art.77 quater, comma 11 del D.L.112/08 e D.M. 23/12/2009; la tabella dei parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale (D.M. 18/02/2013); tabella dei parametri gestionali (art. 228/TUEL, c. 5);il prospetto di conciliazione; nota informativa contenente la verifica dei crediti e dei debiti reciproci tra ente locale e società partecipate (art.6D.L.95/2012, c. 4); prospetto spese di rappresentanza anno 2014 (art.16,D.L. 138/2011,c. 26, e D.M.23/1/2012); certificazione rispetto obiettivi anno 2014 del patto di stabilità interno; relazione trasmessa alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti degli effetti del piano triennale di contenimento delle spese (art.2, Legge 244/07, commi da 594 a 599)), perché non sono stati acquisiti presso il revisore dei conti che ha dichiarato la loro esistenza?
Se, invece, non sono in questo elenco potrebbe significare che non si tratta di atti obbligatori, atteso che il revisore ha dichiarato che “il rendiconto è stato compilato secondo i principi contabili degli enti locali” e che ,ancora, il revisore ha dichiarato di aver verificato utilizzando motivate tecniche di campionamento: “la regolarità delle procedure per la contabilizzazione delle entrate e delle spese in conformità alle disposizioni di legge e regolamentari; la corrispondenza tra i dati riportati nel conto del bilancio con quelli risultanti dalle scritture contabili; il rispetto del principio della competenza finanziaria nella rilevazione degli accertamenti e degli impegni; la corretta rappresentazione del conto del bilancio nei riepiloghi e nei risultati di cassa e di competenza finanziaria; il rispetto dei limiti di indebitamento e del divieto di indebitarsi per spese diverse da quelle d’investimento; il rispetto del patto di stabilità e nel caso negativo della corretta applicazione delle sanzioni; il rispetto del contenimento e riduzione delle spese di personale e dei vincoli sulle assunzioni; il rispetto dei vincoli di spesa per acquisto di beni e servizi; l’adempimento degli obblighi fiscali relativi a: I.V.A., I.R.A.P., sostituti d’imposta; che i responsabili dei servizi hanno provveduto ad effettuare il riaccertamento dei residui”.
Certo che resta difficile capire come il revisore abbia potuto approvare il consuntivo PRIMA che venissero rettificate le tariffe della TARI e cioè senza rilevare che le tariffe vigenti al 31. 12.2014 definivano un disavanzo di oltre 1 milione di euro!
Ma questi sono i misteri dalla ragioneria, incomprensibili agli umani!