Tra poco sarà quasi un mese da quando i Vigili precari, dopo la pronuncia del Tar Calabria, con il proprio legale avvocato Crescenzio Santuori , hanno diffidato, con nota del 19 maggio, il comune di Amantea ad attendere a quanto disposto dal tribunale.
Attesa inutile . Nessuna risposta , nessuna rassicurazione .
L’amministrazione comunale è in tutt’altre faccende affaccendata.
A questo punto ai Vigili precari non resta che ricorrere ancora una volta al TAR per la nomina di un Commissario.
E qualcuno dei Vigili si chiede se non sia proprio questa la strategia imboccata dalla giunta Sabatino e cioè lavarsi le mani pilatescamente per non incontrare alcuna responsabilità nello svolgimento del concorso.
Ed i Vigili sono oggettivamente arrabbiati. E non poco. E non ci stanno più ad aspettare.
Ed è proprio per questo che la nota di messa in mora è stata indirizzata, anche, alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza , alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Paola ed alla prefettura di Cosenza.
Nemmeno la Prefettura sembra sia intervenuta per sollecitare il buon funzionamento della pubblica amministrazione ai sensi e per gli effetti dell’art 97 della Costituzione Repubblicana la quale impone che “I pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione”
Quale buon andamento può rinvenirsi in un siffatto comportamento della civica amministrazione?
Non per nulla il legale di Bossio Teresa, Valeriano Marilena, Africano Ornella, Guido Rizzo Antonella e Vilardo Francesco contestava un “un immotivato silenzio ed in una ingiustificata inerzia rispetto all’obbligo di concludere il procedimento amministrativo avviato mediante l’indizione del concorso pubblico per la elezione per titoli ed esami per la copertura di n 7 agenti di polizia locale del 7 aprile 2014” e “la finzione delle difese svolte dalla amministrazione innanzi al TAR Calabra nel giudizio RG 184/2015, ove è stata, invece, (in modo del tutto strumentale ) fermamente affermata la volontà di agire secondo principi di trasparenza e legittimità”.