Una storia tutta italiana, anzi tutta calabrese.
Eccola in sintesi nel comunicato della LNI di Amantea che intende segnalare questo ulteriore caso di ordinaria burocrazia, che ha comportato la revoca di un finanziamento regionale in parte già erogato. Ma veniamo ai fatti.
“La Lega Navale Italiana, sezione di Amantea, presieduta dall’arch. Saverio Magnone, ha presentato un progetto per la realizzazione sul litorale di Amantea di uno stabilimento balneare e di una scuola di vela riservata ai ragazzi diversamente abili, che per la sua indiscussa valenza sociale, è stato interamente finanziato dalla Comunità Europea con fondi GAC, nella misura di € 40.000,00, di cui € 12.000,00 già erogati, ed i lavori iniziati il 20 febbraio 2015 sarebbero dovuti essere ultimati entro il 20 settembre e rendicontati entro il 31 ottobre 2015, a pena di revoca del finanziamento.
L’associazione senza scopo di lucro ha ottenuto tutte le autorizzazioni di legge, compresa la Concessione demaniale marittima n° 52/2015 del 10 marzo 2015 rilasciata dal Comune di Amantea, che, però, il 23 aprile 2015 e cioè oltre due mesi dopo, ha emesso un atto di sospensione temporanea in autotutela della C.D.M. perchè la stessa sarebbe sprovvista del parere regionale di cui all'art. 10 del PIR.
La Regione Calabria - Dip. 10 - Ambiente e Territorio, il 19 maggio 2015 ha espresso il proprio parere sul progetto di che trattasi, limitandone la durata al solo periodo estivo, sia per l'attività di Stabilimento Balneare, che per la Scuola di Vela.
La lega Navale Italiana si è già rivolta allo Studio Legale dell’avv. Ennio Abonante, il quale sta valutando le azioni giudiziarie da intraprendere per la difesa degli interessi dell’associazione ed ha osservato che la sospensione della CDM, in primo luogo, è intempestiva, poiché i pareri propedeutici al rilascio della concessione dovevano essere richiesti dal Comune a priori e non a posteriori; in secondo luogo il parere rilasciato dalla Regione Calabria servizio demanio di Cosenza, travalica le competenze di quell’ufficio, perché doveva essere limitato alla valutazione della compatibilità delle opere da realizzare, ma non poteva entrare nel merito della durata della concessione, prerogativa che spetta, esclusivamente, all’ente emittente e cioè al Comune.
Tra l’altro, le prescrizioni imposte oltre ad essere illegittime sono anche in palese contrasto con le direttive impartite dalla Regione stessa, che intende destagionalizzare tutte le attività per favorire un incremento del turismo. Tutti i pareri rilasciati dalle autorità effettivamente competenti, vedasi Provincia di Cosenza e Soprintendenza ai beni artistici ed architettonici della Calabria, inoltre, hanno limitato la durata della concessione solo per lo stabilimento balneare, visto che è indubitabile il carattere di stagionalità dello stesso, mentre per la scuola di vela, hanno previsto che la concessione non potesse che essere annuale, perché è conditio sine qua non per la concessione del finanziamento, che, un dipartimento della Regione ha erogato e che un altro dipartimento ne limita la durata al solo periodo estivo, sconfessando ciò che la struttura dello stesso ente aveva stabilito, portando di fatto alla rinunzia al progetto.
La lega Navale Italiana a causa di questo vergognoso rimbalzo di competenze, tutto italiano, ha subito un indubitabile danno, poiché ha stipulato un contratto con la ditta incaricata della esecuzione dei lavori, ma a tutt’oggi da una parte ha assunto obbligazioni nei confronti terzi e dall’altra non può neppure dare inizio ai lavori, con la conseguente perdita del finanziamento, senza contare il pregiudizio subito per la grande valenza sociale dell’iniziativa che aveva portato l’associazione a stipulare un protocollo d’intesa con le scuole primarie di Amantea, al fine di istituzionalizzare il corso di vela come attività extracurriculare”.