Scrive Francesca Menichino del M5s:
“Quello che è successo ha dell’incredibile e lo devono sapere tutti i cittadini di Amantea:
LE BOLLETTE TARI 2015 SONO NULLE
E L’AMMINISTRAZIONE LO SAPEVA E NONOSTANTE CI0’ HA CHIESTO AI CITTADINI DI PAGARE, IMPUTANDO ANCHE I COSTI DELLA RACCOMANDATA E SPENDENDO SOLDI E LAVORO PER L’ ELABORAZIONE DEL RUOLO.
E’ ASSURDO OLTRE CHE ILLEGALE: NELLA SOSTANZA UN TENTATIVO DI FRODE AI CITTADINI ED UNA MANCANZA ASSOLUTA DI TRASPARENZA E LEGALITA’.
Vi spieghiamo che cosa è accaduto:
- il 12 agosto 2015 l’amministrazione porta in Consiglio il Bilancio di previsione e le tariffe tra cui la Tari; sono come sempre in ritardo, come abbiamo lamentato allora e anche adesso, nell’ultimo Consiglio Comunale dove sono arrivate proposte di delibera senza data e firma, senza il rispetto dei termini per il deposito degli atti e anche adesso come allora con diffida della Prefettura: il termine per il 2016 era il 30 aprile, l’anno scorso era il 30 luglio;
- il Ministero dell’Economia e delle Finanze impugna la delibera Tari che è la numero 37 con ricorso n.1839 che propone tempestivamente e che viene notificato regolarmente al Comune di Amantea, si apre il procedimento di fronte al Tar Calabria, siamo nel 2015;
- come se nulla fosse l’amministrazione Sabatino non dice nulla e, forse sperando che la cosa non venisse fuori, elabora il ruolo sulla base di quella delibera che sa essere nulla e nel 2016 manda le bollette ai cittadini addirittura con raccomandata, il che sarebbe anche opportuno secondo la nostra posizione comunicata in commissione ma se le bollette fossero regolari e valide;
- il 17 giugno 2016 (venerdì 17) il Tar annulla la delibera numero 37 rendendo nulle tutte le bollette che ne sono derivate.
In sostanza i soldi che abbiamo pagato al Comune per la spazzatura non dovevamo pagarli o, meglio, non dovevamo pagarli in base a quella delibera ma in base alla delibera delle Tari 2014.
E qui viene l’altro terribile problema: come ricorderete “l’orrore TARI” si era già consumato nel 2014, quando ci eravamo accorti degli errori e avevamo chiesto la sospensione del ruolo poi effettivamente intervenuta il 16 aprile 2015.
Ora se la delibera del 2015 è stata annullata perché fuori termine come può essere valida la correzione della tariffa del 2014 fatta nel 2015?
Come può la delibera del 14 maggio 2015 avere efficacia retroattiva e con un anno di ritardo fissare la tariffa dell’anno precedente?
Ed allora l’unica delibera valida sia per il 2014 che per il 2015 è quella del 30 settembre 2014, la numero 36 che è l’unica che trovate SELEZIONANDO L'ANNO 2014 sul sito del MEF, come potete verificare a questo indirizzo:
http://www1.finanze.gov.it/…/fisc…/IUC_newDF/sceltaanno.htm…
In tutta questa confusione l’unica certezza è che ci troviamo di fronte ad un’amministrazione assolutamente incapace, ma anche scorretta che invece di comunicare ciò che stava accadendo e di valutare gli opportuni rimedi ha preferito tacere e inviare bollette nulle.
E’ uno scandalo: l’assessore al bilancio si dimetta subito chiedendo scusa ai cittadini.
Ma provveda prima a
1) PUBBLICARE L’INFORMAZIONE SUL SITO DEL COMUNE
2) RESTITUIRE I SOLDI AI CITTADINI CHE HANNO GIA’ PAGATO
Mentre ci domandiamo se di questo scempio i consiglieri di maggioranza erano tutti informati (?), o la cosa, e sarebbe ancora peggio per gli stessi consiglieri, è stata gestita in “camera caritatis” con la collaborazione di ragionieri pensionati che continuano a gestire il Comune “da volontari civici”.
Chiunque abbia deciso questo comportamento amministrativo è uno scellerato irresponsabile che agisce con l’arroganza di poter fare tutto ciò che gli pare. Ma non è così!
Domani rivolgeremo richieste formali tanto al Responsabile del Sevizio Tributi Socievole, quanto al Ministero e vi informeremo in modo che i cittadini di Amantea possano avere un po' di chiarezza in questo guazzabuglio infinito che è diventato il nostro povero (o meglio impoverito) Comune.