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Il duro attacco della Giunta Sabatino a Pizzino &c.

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Riceviamo e pubblichiamo

E quando pensi di averne viste tante e sentite anche troppe ecco che arriva la ciliegina che ti fa capire che la realtà supera la fantasia, anche la più fervida.

Abbiamo da poco rotto il silenzio e osserviamo con attenzione l’operato dell’amministrazione Pizzino soprattutto per monitorare l’andamento di ciò che la nostra amministrazione aveva lasciato in sospeso suo malgrado.

Abbiamo letto ciò che hanno fatto nei primi cento giorni ma abbiamo trovato un’incongruenza di fondo: il titolo della nota al passato e il corpo del testo al futuro, con un uso preponderante del termine “probabilità”.

Capiamo che ci sia la necessità di comunicare alla città ma è inutile vendere fumo, è un’offesa all’intelligenza dei cittadini.

Di tutte le opere che erano pronte a partire non ne è partita nessuna a cominciare da Via Nuova, dal completamento di Piazza San Francesco e dalla costruzione dei nuovi lotti di loculi al cimitero di Campora San Giovanni, il campo di calcetto a Campora, il Lungomare con l’iter procedurale arrivato alla gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori, che se venisse fatta immediatamente (siamo già in ritardo) potremmo sperare di avere un lungomare adeguato per la prossima estate.

Tutte queste opere, e tante altre, sono frutto del nostro impegno e del nostro lavoro e il non aver avuto il tempo di portarle a termine è il nostro rammarico più grande.

Ma c’è un opera più importante, meno appariscente ma fondamentale per la sopravvivenza dell’Ente che abbiamo perseguito, per la quale abbiamo lottato e che eravamo riusciti a completare: la riorganizzazione dell’Ufficio Tributi.

Anche le nostre opposizioni ci avevano dato atto dello sforzo compiuto e dei risultati raggiunti. Con l’amministrazione Sabatino erano partiti una serie di capillari controlli sull’evasione tributaria che avevano portato evasori totali a versare all’Ente il dovuto, anche con piani di rientro e rateizzazioni per poter dare ossigeno alle casse comunali.

Perché, è bene sottolinearlo e ribadirlo, il dissesto è stato causato dall’incapacità dell’Ente di riscuotere i tributi e i circa 24 milioni di euro stralciati non sono altro che le tasse che i cittadini non hanno versato al comune pur avendo ricevuto i servizi.

E dopo neanche tre mesi di Governo, il primo vero atto politico che compie questa amministrazione è distruggere completamente tutto ciò che avevamo creato.

La domanda che sorge spontanea è perché?

Abbiamo per caso toccato interessi particolari?

Uno delle prime figure che sono state tolte da questa amministrazione è stato l’idraulico addetto ai controlli che aveva scoperchiato il vaso di Pandora, portando alla luce la triste realtà nella quale viviamo. (nella foto)

Cosa ha in mente il Sindaco Pizzino (perché voci di palazzo sussurrano che lui decida in completa autonomia)?

Un’amministrazione che deve rientrare dal dissesto finanziario dovrebbe concentrare la maggior parte dei propri sforzi all’efficientamento del settore maggiormente strategico dal punto di vista non solo economico ma anche sociale.

Anche perché per uno strano paradosso tutto italiano da qui a breve ciò che gli enti non riusciranno a riscuotere dai cittadini verrà rispalmato su chi invece paga puntualmente.

Non è che il Sindaco (o chi per lui) ha in mente di esternalizzare il settore tributi affidando il servizio a qualche società che possa assumere amici, parenti, compari o conoscenti?

La storia non ha insegnato nulla a chi come lui ha “esperienza” amministrativa?

Chiediamo all’amministrazione di rivedere questa rivisitazione dei settori e di potenziare(e non depauperare) l’ufficio tributi perché un’esternalizzazione decreterebbe il definitivo collasso dell’Ente senza alcuna possibilità di ripresa.

Non si utilizzi il comune come mezzo per fare i propri interessi , non ce lo possiamo permettere!

Inoltre chiediamo all’esecutivo di risparmiare alla città l’ennesima mortificazione con il settore del disservizio.

Un’amministrazione attenta e lungimirante dovrebbe potenziare i settori più importanti per fare in modo che i disservizi siano una eccezionalità, prevedere uno specifico settore con tanto di dirigente con rispettiva indennità per il disservizio comunica al mondo intero che il disservizio ad Amantea è talmente normale che necessità di uno specifico settore.

È una mortificazione per i cittadini e per chi ha lavorato tutti i giorni con impegno in questo comune, sacrificando affetti e salute, ritrovarsi a dirigere tale settore ricevendo un trattamento simile ad una ghettizzazione.

Ci riserviamo di tornare sulla nuova pianta organica dopo le nomine ufficiali dei responsabili, sarà sicuramente utile un ulteriore approfondimento.

Redazione TirrenoNews

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