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Carabinieri 2Minacce per costringere gli assegnatari a cedere gli alloggi. Tre persone in manette

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Parenti o amici vicini alla criminalità nelle case popolari. Tre pregiudicati sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Corigliano. Si tratta del 44enne Giacomo Pagnotta, Francesco Sabino di 28 anni e Marco Giuseppe Vitelli di 24 anni accusati di aver minacciato con il metodo mafioso i legittimi assegnatari di alloggi di edilizia pubblica per allontanarli dalle abitazioni. Dopo il ‘trasloco forzato’ le case venivano occupate, come emerso dalle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, a soggetti vicini alle cosche di ‘ndrangheta del Cosentino. I reati di cui vengono ritenuti responsabili sono: estorsione, danneggiamento ed occupazione.

 fonte notizia www.quicosenza.it

Pubblicato in Calabria

Quando la comunità aspetta il risultato finale di una indagine il tempo sembra passare in modo troppo lento al punto da sembrare che non passi mai.

Ancora più quando da questa indagine dipende un fatto importante per la tua vita, per la tua famiglia.

 

 

E’ quello che succede con la indagine sugli alloggi popolari.

Soprattutto per coloro che sono in graduatoria ed aspettano che si liberino gli alloggi occupati abusivamente.

Ma per liberarsi occorre che la magistratura si pronunci e dia mandato alle Forze dell’ordine, se necessario, di liberare gli alloggi detenuti illegittimamente.

Ma ora interviene la regione Calabria con la legge regionale 3 ottobre 2018, n. 38 recante “ Integrazioni alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 8(Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica).

Tale legge è stata pubblicata sul BURC n. 100 del 4 ottobre 2018

Ecco cosa dice:

Art. 1(Integrazioni all’articolo 1 della l. r. 8/1995 )

1. Dopo il comma 1 dell’ articolo 1 della legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) sono inseriti i seguenti:

“1 bis. In deroga al comma 1, al fine di evitare possibili turbative dell’ordine e (del)la sicurezza pubblica, la permanenza temporanea è consentita in tutti gli alloggi di edilizia residenziale pubblica che risultano occupati senza titolo, alla data del 31 dicembre 2015, da nuclei familiari che, alla data del 31 agosto 2018 , versino in condizione di grave disagio socio –economico e all’interno dei quali siano presenti figli minori, portatori di handicap secondo la nozione di cui all’articolo 8 della

legge regionale 25 novembre 1996, n. 32 (Disciplina per l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), persone di età superiore a 70 anni, donne in stato di gravidanza.

1 ter. I nuclei familiari, in possesso dei requisiti di cui ai commi 1 e 1 bis, entro centottanta giorni decorrenti dal 30 settembre 2018, trasmettono, agli enti proprietari o gestori, domanda di regolarizzazione dei rapporti locativi o domanda di permanenza temporanea relativamente agli alloggi occupati senza titolo, a pena di decadenza dal beneficio.

1 quater. Gli enti proprietari o gestori, prima di procedere a quanto disposto dal comma 1 bis, richiedono al comune o azienda sanitaria provinciale competente l’attestazione della condizione di grave disagio socio –economico del nucleo familiare.

1 quinquies. In deroga alla normativa regionale vigente, ai nuclei familiari in possesso dei requisiti di cui al comma 1 bis è assegnato, per la durata di cinque anni, l’alloggio occupato in via provvisoria. Trascorsi i cinque anni l’assegnazione può essere prorogata di altri due anni a condizione che permangano i requisiti per i quali si è proceduto all’assegnazione originaria.

In sostanza anche in caso di occupazione abusiva pur dichiarata dal competente magistrato la occupazione potrebbe essere consentita

Allora il comune di Amantea DEVE chiedere alla regione nuovi finanziamenti per nuovi alloggi popolari .

E soprattutto deve effettuare attenti controlli sugli attuali utilizzatori tanto più che il successivo articolo 3 della legge regionale stabilisce che

“Art. 3 ter

1.Gli enti proprietari o gestori, entro sessanta giorni dal ricevimento delle istanze, provvedono ad evadere le domande di regolarizzazione dei rapporti locativi o di permanenza temporanea presentate.

2.In caso di accoglimento, entro sessanta giorni sono definiti con i futuri assegnatari l’eventuale piano di rateizzazione dei canoni di locazione o indennità di occupazione non versati e la stipula dei relativi contratti di locazione.

3.In caso di rigetto adeguatamente motivato delle domande di regolarizzazione dei rapporti   locativi o di permanenza temporanea, entro sessanta giorni dalla notificazione del provvedimento ai richiedenti gli alloggi sono immediatamente sgomberati e riassegnati, secondo le procedure previste dalla l.r. 32/1996”, ai concorrenti collocati in posizione utile nelle graduatorie per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.”.

Pubblicato in Primo Piano

Per fortuna che da 9 mesi non vengono più elevate contravvenzioni per i photored e gli autovelox e che pertanto gli avvocati non sono impegnati nella difesa degli amanteani anche per queste cause.

Lo diciamo perché ci sembra che mai in due giorni siano emersi 58 necessità di difesa.

Parliamo degli avvisi di ultimazione delle indagini notificati( o notificandi) a politici, dipendenti e cittadini

Anche se taluni ( politici) sostengono che si sia trattato di un innovativo avviso di “prosecuzione” delle indagini che non ha alcun riscontro nel codice di procedura .

E lo sostengano con tale forza e convinzione da farlo credere perfino a chi ha ricevuto l’avviso con invito a nominarsi un avvocato.

Avviso che evidentemente non hanno nemmeno letto.

Ma parliamo degli altri 39 avvisi, notificati o notificandi, e relativi alle case popolari, anche questi con invito a nominarsi un avvocato.

Si tratta delle risultanze della lunga indagine effettuata dalla Guardia di Finanza ed i cui risultati erano attesi da chi aspettava l’assegnazione di un alloggio.

Insomma non solo poche 58 persone che devono dare incarico ad un legale di fiducia per evitare che ne sia direttamente nominato uno d’ufficio dalla Procura.

E non basta.

Ci dicono che il comune stia notificando inviti a regolarizzare la propria situazione contabile con l’ex IACP oggi Aterp.

Molti amanteani si chiedono come sia possibile che possano esserci ben 39 occupanti abusivi di alloggi popolari.

Possibile che nessuno abbia controllato?.

E si chiedono come possano esserci 39 occupazioni abusive ed illegittime.

In verità ci dicono che in gran parte si tratta di irregolarità nate da passaggi di alloggi di padre a figlio o comunque tra congiunti.

Sembra inoltre che si siano occupazioni fatte da soggetti che non abbino i requisiti per la assegnazione degli alloggi popolari.

Sembra cioè che possa trattarsi di bolle di sapone che si squaglieranno ai primi raggi di sole.

Una sola cosa è certa ed è che gli alloggi popolari di Amantea sono scarsi rispetto a quelli degli altri comuni!

Sollecitiamo il commissario ad intervenire per gli alloggi popolari di Amantea.

 

Intendiamo segnalare la necessità di dare una casa a chi non ne ha e non può pagarsela.

 

Qualcuno di loro ancora dorme in un automezzo amorevolmente offertogli da un suo amico, amico che interviene accompagnandolo al pronto soccorso quando per i freddo intenso dei giorni scorsi si sente male e rischi un infarto ( è un cardiopatico)

 

Non solo ma è necessario anche ricordare quello che è successo a Cosenza nei giorni scorsi in un alloggio popolare nel centro storico.

Non è possibile, cioè, che la gente si ferisca o muoia in alloggi Aterp che mancano non solo di abitabilità ma anche di sicurezza.

Il crollo di un solaio accaduto in una palazzina ATERP del centro storico di Cosenza e la tragedia sfiorata per la famiglia residente, dimostra, per l'ennesima volta, la necessità di avviare un piano di manutenzione straordinaria per tutto il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, ormai in stato di conclamata vetustà.

 

In Calabria sono ben 38.900 gli alloggi di ERP lasciati ormai da tempo al loro destino.

E quelli di Amantea non fanno eccezione.

Non bastano le tinteggiature esterne..

Occorre rivedere anche infissi, impianti idrici ed elettrici. Ed i tetti ed i balconi.

E la loro presenza davanti alla porta del commissario, dove li abbiamo incontrati, èla dimostrazione del loro stato di bisogno. E se ieri era forse inutile sollecitare la attenzione dell’amministrazione comunale fortemente disattenta verso i bisogni della società civile, oggi sperano di trovare ascolto nel commissario prefettizio.

Allo stesso chiediamo di dare mandato all’ingegnere Marco Ghionna di accertare lo stato degli alloggi popolari di Amantea ponendo sul sito del comune un elenco completo degli elementi che definiscono lo stato del patrimonio edilizio pubblico(via, numero civico, piano, superficie, stato d’uso, abitabilità, legittimità di affidamento, necessità di intervento, costo di intervento).

Comprendiamo che con le sole risorse economiche provenienti dai canoni locativi non si riesce a garantire le manutenzioni straordinarie occorrenti.

 

E questo a parte la forte morosità presente tra i locatari.

Allora si impone si valuti la strada della cessione agevolata degli alloggi ai locatari , quando legittimamente titolari, e quando abbiano le minime disponibilità finanziarie necessarie, utilizzando gli importi derivanti dalla cessione per nuovi alloggi capaci di dare risposta alle nuove esigenze.

Importi ai quali devono essere aggiunti gli EX FONDI GESCAL, che dovevano essere spesi in questa direzione, ma sono stati distratti, colpevolmente se non illegittimamente , verso interventi del tutto estranei rispetto alla loro destinazione.

Proprio per queste ragioni si impone anche un intervento della magistratura più attenta che porti al giudizio politici e dirigenti regionali.

Non è giusto che ancora oggi famiglie e persone non abbiano una casa sicura o debbano dormire nelle auto.

Pubblicato in Cronaca

Il sindaco di Longobardi Giacinto Mannarino partecipa che:

“E' partita l'operazione di recupero del cosi detto "casermone", nel centro storico di Longobardi.

Il palazzone, costruito negli anni '80, e su cui l'amministrazione comunale attuale ha già speso fondi per il suo recupero parziale, verrà adibito a case popolari.

 

Verranno costruiti n. 4 alloggi, e, quindi, il progetto, oltre a recuperare definitivamente l'immobile, porterà ad abitare nel centro storico 4 nuove famiglie.

L’ appalto sarà gestito dalla Centrale Unica di Committenza denominata “Basso Tirreno Cosentino” L'appalto ha per la realizzazione di n. 4 alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà in viale San Francesco di Longobardi Paese.

Le manifestazioni di interesse a partecipare alla gara in oggetto dovranno pervenire, con qualunque mezzo ed a pena di esclusione, direttamente all’Ufficio protocollo del comune di Longobardi (CS) – Piazza Luigi Miceli n. 1 – 87030 Longobardi, entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 23/12/2016.

L'importo complessivo di progetto ammonta ad Euro 240.000,00 - (Euro Duecentoquarantamila/00).”

Pubblicato in Longobardi

Questo ciò che scrive Maria Teresa Montalto su Facebook: ”Volevo dire al sindaco e vice con che coraggio vanno la sera a letto dormono tranquilli sapendo il mio caso (,) è da cinque mesi (che) dormo in Macchina (,) .dopo la scomparsa del mio futuro marito(,).che ha prestato servizio per questa città. Adempimento. Il suo. Lavoro ogni giorno ora permettere col vostro egoismo che io stia senza casa. Non avendo lavoro . mettetevi una mano sulla coscienza .se .ne avete una.”

Maria Teresa Montalto, come tanti altri amanteani, vuole un alloggio popolare.

Un alloggio popolare ad Amantea vale, oggi, almeno 2-300 euro, cioè l’equivalente di un fitto di casa.

Non solo, ma un alloggio popolare significa sicurezza di un tetto sulla testa, significa poter affrontare più facilmente i problemi della vita.

E molto di più che non possiamo scrivere per dignità, ma che lasciamo intuire al lettore.

 

A far eco l’intervento di una amanteana , tale Claudia A. la quale scrive: “ Hai ragionissimo Maria Teresa Montalto.... e mi meraviglio pure che nessuno si sia degnato di rispondere al tuo post. .. allora cari difensori come la mettiamo ora dopo questa dichiarazione? ???

Tutto a posto ad amantea? ????

Io mi vergogno veramente.. scusaci tutti mariatereesa. ... vorrei vedere io gli amministratori e tanti amanteani nella tua situazione x una settimana..... ma come ca@@o fate la sera a poggiare la testa sul cuscino.

Ma come si fa ????

E gli alloggi popolari chiusi da anni xk non si danno a chi ha bisogno? ???

Ma una coscienza l avete? ????

Vi siete pure aumentati lo stipendio ooooooooo. ... io so che ci sono amministrazioni che se lo abbassano lo stipendio x dare una mano alla città che governano in modo esemplare. ... che schifo. .. questo è un post serio che merita la mobilitazione di tutta la comunità e nemmeno commentate????”

 

L’indigenza è una brutta cosa, ma la peggiore è il non riuscire a trovare lavoro. Noi siamo certi che se Maria Teresa avesse un lavoro potrebbe avere una vita tutta sua senza dover pietire un alloggio popolare.

E pensare che sulla Costituzione si legge: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto».

Ma dove è questa repubblica, e che fa per Maria Teresa?

 

Ovviamente resta fermo il fatto che occorre la massima giustizia che occupanti illegittimi di alloggi popolari dovrebbero lasciare il passo a chi ha più bisogno.

Tanto più che sempre sulla Costituzione si legge «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale ».

Ed allora riproponiamo la stessa domanda : dove è questa Repubblica, e che fa per Maria Teresa?

E se utilizzassimo gli immobili disponibili per un posto letto per Maria Teresa e gli altri senza un tetto?

E questo senza omettere di richiamare la (dimenticata) solidarietà familiare e sociale.

E chiudiamo ricordando che un amanteano, che ormai ha la sua casa in cielo, ha dormito per anni sotto una tenda al mare e che quando ha avuto la casa popolare non ha potuto nemmeno godersela!

Pubblicato in Politica

Le difficoltà economiche degli amanteani si riverberano soprattutto nel problema della abitazione. Molti gli sfratti per il mancato pagamento dei fitti mensili.

Da qui la ricerca esasperata di un alloggio popolare il cui fitto è talmente irrisorio da diventare assolutamente appetibile.

 

Il patrimonio di alloggi popolari ad Amantea comincia a nascere negli anni cinquanta per dare soluzione alle famiglie, un tempo numerose, che vivevano, spesso, in monolocali e quasi sempre in immobili sprovvisti di servizi igienici e di abitabilità

 

Dopo la forte risposta dello stato ai bisogni delle famiglie più povere con le regioni la attenzione alle esigenze delle famiglie più povere sembrò sterilizzarsi.

Così l’ ICP (Istituto Case Popolari ), che era stato creato nel 1903, successivamente chiamato IACP (Istituto Autonomo Case Popolari ), divenne Aterp ( Azienda territoriale edilizia residenziale pubblica) un carrozzone politico a disposizione delle lobby politiche e che oggi sempre la politica, invece di trasferirle in proprietà ai comuni, intende trasformare in Aterp unica regionale, che sarà un carrozzone ancora più malmesso e mal funzionante.

 

La prova sta anche nel fatto che gli alloggi cadono a pezzi ed invece di essere assegnati agli attuali detentori ovviamente a prezzi contenuti vengono ristrutturati e manutenzionati a spese pubbliche sottraendo così risorse a nuovi alloggi atti a soddisfare sempre nuove esigenze abitative

A questo grave quadro si aggiunge la approssimazione delle amministrazioni comunali che hanno difficoltà a controllarle.

In questo ambito si muove , ormai da anni, la Polizia Municipale che non riesce a documentare i diversi csi di decadenza dell’assegnazione di cui all’art 47 comma 1 lettera b della legge regionale n. 32/1996 e smi, nemmeno quando appare notoria la occupazione abusiva e la mancata stabile occupazione dell’alloggio assegnato.

 

Ma la pressione degli aventi bisogno sorretta dalla politica locale sembra stia esercitando, almeno in teoria, le opportune sollecitazioni al sindaco che è il responsabile della gestione degli alloggi popolari e che spesso li assegna extra graduatoria.

Di questi giorni gli accessi della PM alla ricerca di elementi atti alla emanazione della ordinanza sindacale di decadenza dell’assegnazione se non di mancanza del diritto alla fruizione dell’alloggio stesso.

Come per la sanità sembra che possa determinarsi una forte presa di coscienza del diritto ad una maggiore giustizia sociale capace di indurre una accelerazione delle indagini se non ad una indagine penale sulla loro omissione .

Pubblicato in Politica

Essere accusati di provocazione al punto da prendere un amanteano, sbatterlo in un’auto a far finta di dormirci, solo per poter scattare una foto e farne un articolo sul web , è una vergogna per chi l’ha pensato e l’ha detto.

 

E questa persona meriterebbe persino di essere querelata.

Ma non ci è sembrato opportuno; anzi lo abbiamo inteso come il segno di una stanchezza anche morale che forse è figlia della non conoscenza di quanto avviene nella nostra città.

Già quella Amantea difficile nella quale occorre viverci quotidianamente per conoscerla ( od almeno tentare di conoscerla) , che occorre camminare per capirla, per saperne quanto basta ad evitare di dire fregnacce.

 

Tanto più che ci si riferisce ad un cittadino che abita in Via Innominata , quell’eufemismo per dire che non ha una casa!

Ed il pensiero ritorna a chi abitava la famosa villa sul mare e che adesso abita in cielo.

Né ci è mai passato per la mente di fare osservazioni ( forse obbligate) sulle assegnazioni degli alloggi popolari, diversi dei quali disabitati.

Ma è impossibile che una città dalle cento associazioni non ascolti il cuore di chi soffre e non adotti i provvedimenti opportuni prima che come già successo avvenga l’inevitabile e l’irrimediabile.

Questa gente vuole un alloggio popolare perché quasi non si paga , ma forse un alloggio per una sola persona è sprecato di fronte a famiglie che hanno problemi più gravi

Queste persone hanno bisogno di un letto, di un posto dove lavarsi, farsi la doccia, dove cucinarsi un piatto di spaghetti e dove poter fare gruppo con gli altri che hanno le stesse condizioni difficili se non disperate.

Per esempio perché non arredare lo stabile dell’ex Giudice di Pace con un letto ed un armadietto in ogni stanza , attivando per le giornate più fredde nelle ore notturne i condizionatori?

E magari migliorare i servizi igienici già presenti, corredandoli di docce.

E poi arredare una delle stanze al piano terra con qualche tavolo, qualche sedia , qualche pensile e qualche cucinino dove possano prepararsi una insalata od un patto di spaghetti.

A queste persone il comune potrebbe affidare la manutenzione del grande giardino da trasformare i piccoli orticelli dove coltivare quanto serve loro cominciando dal prezzemolo.

Chi è pensionato potrebbe vivere dignitosamente , chi riesce a trovare un lavoro anche saltuario potrebbe affrontare serenamente i problemi quotidiani.

Basterebbe dotarli di una tessera per il servizio pubblico con cui raggiungere il centro abitato e viceversa ed esonerarli da ogni tributo.

A tutti loro di potrebbe assegnare una pala, una falce,un rastrello ed una scopa per pulire le strade del quartiere (tra le più abbandonate della intera città) così da non sentirsi in debito con la società.

Ed a chi non riesce a procurarsi nemmeno redditi minimali basterà assegnare 10 voucher al mese chiedendo lo stesso servizio

Il resto spetterà alle parrocchie ed alle vere associazioni.

 

Oggi è ospite di Padre Francesco Celestino

Pubblicato in Cronaca

Ormai e’ “guerra” tra l’amministra zione comunale Assente ai reali problemi degli amanteani e Francesca Menichino del M5s.

Una “guerra” che la consigliera “combatte” quasi da sola visti i “silenzi” della minoranza che non si sa se ignori o se sappia e preferisce il silenzio

Una guerra contro le ingiustizie sociali , contro le indifferenze, .

Il problema è quello irrisolto tra chi non ha casa e gli alloggi popolari vuoti ed inutilizzati.

Scrive Francesca Menichino : “ Sull’emergenza abitativa il sindaco non si giri dall’atra parte”

“ Ieri, nella stanza del sindaco, abbiamo chiesto chiarezza e responsabilità, comunicando ufficialmente che in questo momento ci sono ad Amantea 4 persone che vivono un'emergenza abitativa, e chissà quanti che hanno difficoltà a pagare l'affitto.

 

Le questioni sono due :

- quanti alloggi popolari sono vuoti e non vengono utilizzati?

- quali politiche abitative mette in atto questo comune, se ne mette in atto?

E' da febbraio che ci occupiamo della non facile questione, e al di là dell'assegnazione provvisoria ad un cittadino, Giuseppe Pagliaro, al quale la casa è stata data poco prima che morisse, nonostante su quella casa ci fosse un'ordinanza di sgombero risalente al 2010, cioè cinque anni prima.

Abbiamo protocollato un accesso agli atti, una richiesta di incontro ed una diffida a luglio: nessuna risposta. Adesso basta.

E così ieri, alla presenza di due cittadini che sono entrati con noi nel Palazzo, il sindaco ha preso finalmente atto del fatto che ci sono già tre "accertamenti maturi", cioè tre alloggi pronti ad essere sgomberati per lo meno da 4 mesi, come ci aveva detto e come ha confermato il comandante dei vigili.

 

E allora perchè non si procede?

Così abbiamo protocollato questa diffida (la alleghiamo):

si risolva tutto, a partire dalle emergenze, in una settimana oppure andremo in Procura.

Il sindaco ha detto " sembra che sono io che non ho umanità", ed io ho risposto " si, sembra proprio così".

Ci dimostri il contrario.”

 

Questa la diffida:

Comune di Amantea                          Sindaco Pro Tempore

Comune di Amantea                          Assessorato Politiche Sociali

Comune di Amantea                          Comando Polizia Municipale

Comune di Amantea                          Responsabile ERP

E, p.c. ATERP Provincia Cosenza

Oggetto: RISCONTRO OMESSA RISPOSTA. DIFFIDA.

La sottoscritta Francesca Menichino, nata a Napoli, il 28.02.1972 e residente in Amantea, nella qualità di Consigliere Comunale del Comune di Amantea (CS),

Premesso che:

·         in data 3 luglio inviava al protocollo on line dell’Ente nota avente ad oggetto Interpellanza, accesso atti diffida e messa in mora ai medesimi destinatari, relativamente al contesto relativo alla gestione della edilizia residenziale pubblica;

Considerato che:

·         nessuna risposta è pervenuta alla scrivente e nessuno degli adempimenti richiesti è stato realizzato;

·         allo stato attuale alla scrivente risulta l’esistenza perlomeno di quattro cittadini senza fissa dimora tutti nominativamente segnalati in un colloquio intercorso in data odierna con il sindaco ed il comandante di polizia municipale, alla presenza dell’assessore Pati, dell’assessore Morelli.

I suddetti cittadini rispondono ai nomi di (.....omissis per ragioni di privacy), i quali per varie situazioni tutte riassumibili in forme di disagio economico non riescono a pagare in modo stabile un fitto casa;

Ritenuto che:

non è accettabile una situazione di tale immobilismo di fronte a bisogni primari, quali quelli abitativi che rimangono insoddisfatti senza un intervento risolutore da parte delle pubbliche istituzioni;

la situazione della distribuzione degli alloggi di edilizia popolare nel Comune di Amantea appare del tutto inadeguata e foriera di gravissimo pregiudizio per una vasta fetta della popolazione a cui è negato il diritto abitativo stante la situazione della presenza di alloggi popolari attualmente non utilizzati o utilizzati impropriamente;

tale stato di cose è assolutamente insostenibile e non degno di un ordinamento democratico che voglia perseguire il benessere sociale e degli individui, favorendone la dignitosa vita privata attraverso l’attribuzione di alloggi abitativi ai meno abbienti, soggetti in difficoltà e persone svantaggiate, vista la situazione di diffusa difficoltà economica che incide inevitabilmente sulla situazione abitativa e visti anche alcuni casi di emergenza abitativa diffusi in città e noti perché di pubblica evidenza.

Tanto premesso e considerato, la sottoscritta Menichino Francesca, nella qualità di cui sopra

CHIEDE

Al Comune di Amantea, in persona del Sindaco pro tempore, di provvedere a trovare soluzioni abitative anche temporanee per i casi emergenziali di cittadini senza fissa dimora e di ottemperare a quanto disposto dalla legge in materia di edilizia residenziale pubblica con particolare riferimento al rinnovo biennale delle graduatorie, al costante aggiornamento delle medesime, alla verifica della regolarità dell’assegnazione degli alloggi e dell’utilizzo degli stessi.

Si ricorda alle SS. LL. che la situazione abitativa presenta notevoli criticità determinate dalla complessiva difficoltà economica che caratterizza l’attuale società e che l’Ente Comune non può non tener conto di tali bisogni primari che spesso vanno a coinvolgere nuclei familiari in cui sono presenti minori.

In tale contesto la regolarità della gestione dell’edilizia residenziale pubblica oltre che essere doverosa è funzionale alla gestione minimale dei servizi sociali, ed è doveroso mettere in atto in modo proficuo ogni iniziativa di politica sociale e di politica abitativa,

e per tale effetto.

 

DIFFIDA

Il Comune di Amantea, in persona del Sindaco pro tempore, il Comando Municipale Polizia Locale , in persona del Comandante pro tempore, il responsabile dell’ufficio E.R.P. del Comune, ad adempiere a quanto richiesto entro sette giorni dalla presente.

In mancanza ci si rivolgerà alle Autorità superiori per chiedere l’esercizio di potere sostitutivo e l’adozione di ogni provvedimento ritenuto opportuno e necessario.

 

Con osservanza.

Amantea, 28 Settembre 2015         In Fede   Francesca Menichino   Gruppo Consiliare M5S

M5s Amantea

http://trn-news.it/portale/index.php/primopiano/item/5329-autovelox-ad-acquicella-impossibile-credere-all-amministrazione
Pubblicato in Politica

Ancora non è inverno ma certe notti sono già umide e fredde.

Due condizioni che non fanno certa mente bene a nessun uomo , tantomeno ad un cardiopatico la cui pressione per effetto del freddo vasocostrittore si alza con i rischi consequenziali.

 

Uno dei quali è quello di trovarlo al mattino senza vita.

Mi ricorda altri che hanno lasciato definitivamente la loro villa sul demanio e questa strana Amantea senza amore.

Purtroppo per lui non è un profugo ; ed in questa strana società che chiamiamo civile , ricca di associazioni di volontariato, dove la carità la fa da padrona, non ha diritto, come i siriani e gli eritrei che scappano dalla guerra e tanti altri che scappano dalla fame e delle malattie, ad un posto letto e ad un pasto dignitoso.

 

Lui mangia quando può e dorme in auto.

Oggi lo segnaleremo alle autorità tutte.

Nei prossimi giorni scriveremo ad Alfano chiedendogli se anche un non profugo può avere un minimo di assistenza ; scriveremo a Renzi ed al presidente della repubblica chiedendo se la loro carità per i profughi può essere spesa per gli altri esseri umani, anche se sono ITALIANI.

 

Non è il primo; non sarà l’ultimo, qui ad Amantea ( ed in Italia) ma ci sembra comunque una vergogna per un popolo che si vanta di essere solidale!

E pensare che il nostro comune ha nella propria disponibilità stanze che potrebbero essere “una CASA” per chi IERI ed OGGI, e forse DOMANI, vivrà ( se questo è vivere) in siffatte condizioni!

Gridate anche voi altri, Amanteani, scandalizzatevi , non facciamo tutti finta di non vedere, di non sentire!

E’ umano soccorrere chi soffre. Se non lo facciamo (ognuno per quel che possiamo) è il caso di riflettere.

 

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