Ancora non è inverno ma certe notti sono già umide e fredde.
Due condizioni che non fanno certa mente bene a nessun uomo , tantomeno ad un cardiopatico la cui pressione per effetto del freddo vasocostrittore si alza con i rischi consequenziali.
Uno dei quali è quello di trovarlo al mattino senza vita.
Mi ricorda altri che hanno lasciato definitivamente la loro villa sul demanio e questa strana Amantea senza amore.
Purtroppo per lui non è un profugo ; ed in questa strana società che chiamiamo civile , ricca di associazioni di volontariato, dove la carità la fa da padrona, non ha diritto, come i siriani e gli eritrei che scappano dalla guerra e tanti altri che scappano dalla fame e delle malattie, ad un posto letto e ad un pasto dignitoso.
Lui mangia quando può e dorme in auto.
Oggi lo segnaleremo alle autorità tutte.
Nei prossimi giorni scriveremo ad Alfano chiedendogli se anche un non profugo può avere un minimo di assistenza ; scriveremo a Renzi ed al presidente della repubblica chiedendo se la loro carità per i profughi può essere spesa per gli altri esseri umani, anche se sono ITALIANI.
Non è il primo; non sarà l’ultimo, qui ad Amantea ( ed in Italia) ma ci sembra comunque una vergogna per un popolo che si vanta di essere solidale!
E pensare che il nostro comune ha nella propria disponibilità stanze che potrebbero essere “una CASA” per chi IERI ed OGGI, e forse DOMANI, vivrà ( se questo è vivere) in siffatte condizioni!
Gridate anche voi altri, Amanteani, scandalizzatevi , non facciamo tutti finta di non vedere, di non sentire!
E’ umano soccorrere chi soffre. Se non lo facciamo (ognuno per quel che possiamo) è il caso di riflettere.