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Redazione TirrenoNews

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“Monti è più insidioso di Berlusconi, ed è preoccupante che il Pd strizzi l’occhio al premier, preoccupa quel che il partito di Bersani potrebbe fare stringendo accordi con Monti, che vuole continuare a servire i grandi poteri economici e finanziari europei”.

Lo ha detto, ai microfoni di Radio Anch’io, il leader di Rivoluzione civile Antonio Ingroia.

”Non mi sento affatto alleato di Berlusconi -aggiunge Ingroia-. Se dovesse arrivare un pareggio la responsabilita’ non la porteremmo noi, ma il centrosinistra, che non ha risposto all’appello al dialogo che io ho subito fatto”.

“Il Pd – sottolinea Ingroia - ha continuato a guardare dall'altra parte, dalla parte di Monti. Forse i sondaggi recenti stanno preoccupando il Pd ma potrebbe essere troppo tardi”

“Io sono stato duro con Bersani, perche’ in un momento in cui potevano esserci prospettive, lui, rifiutando di rispondere al mio appello, ha di fatto detto di no”., spiega il leader di Rivoluzione civile.

“Noi vogliamo ricontrattare il Fiscal compact, Monti vuole continuare a servire i grandi poteri economici europei.”

Si vede che sono tempi difficili. Non solo furti a ripetizione ma anche la spendita di soldi falsi.

È avvenuto sul Tirreno nord della provincia di Cosenza, a Scalea

Due salernitani C.G: di 40 anni e C.G. di 27 anni hanno pagato un benzinaio di Scalea con 100 euro falsi ricevendo in cambio soldi veri.

Appena il benzinaio si è accorto che i soldi erano falsi ha presentato esposto ai Carabinieri della compagnia di Scalea comandata dal capitano Vincenzo Falce ed ha anche effettuato una descrizione dei due .

Sono iniziate immediatamente le ricerche ed appena individuali i due falsari sono stati tallonati fino a quando si è capito dove abitassero.

Fermati i due hanno avuto un atteggiamento che ha indotto i carabinieri a perquisirli ed addosso infatti sono state trovate altre monete false.

Altre monete false sono state trovate nella abitazione nella marina di Tortora.

Sono così scattate le manette ai polsi dei due falsari che sono stati associati alle carceri di Paola .

Il denaro falso è stato sequestrato e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:

 “Non si terrà l’attesa udienza del processo Marlane Marzotto di Praia a Mare fissata per venerdì 18 gennaio, venendo meno alla consueta cadenza settimanale finora prevista.

A determinarne il depennamento è ancora una volta il legittimo impedimento, riaffacciandosi alla ribalta il discusso caso “Ruby” patrocinato dai vari Sisto, Ghedini & C. impegnati anche nel processo Marzotto.

Come a dire che i morti della Marlane possono attendere, essendo “nulla” a confronto delle implicazioni del noto personaggio da cronache rosa e ciò ha costretto la procura a riconsiderare le convocazioni rimandando le audizioni ad altra data. Sarebbe auspicabile che in futuro si ponesse un freno a tali impedimenti, aventi lo scopo non tanto celato di condurre il processo sulle secche della prescrizione.

La magistratura paolana pur nel rispetto delle esigenze delle parti, deve farsi carico di tutte le richieste dilatorie che ad essa provengono.

Un processo come è quello in itinere, notoriamente a caratura nazionale, non può scadere come già avvenuto nel recente passato col caso delle “navi dei veleni”.

Si leva forte l’urlo dello SLAI Cobas, respingendo con sdegno il baratto dei 100 e più morti della Marlane con un grottesco “bungabunga” qualsiasi, e fa voti a chi è chiamato a farlo affinchè vigili responsabilmente sul corretto svolgimento di questa causa da corte d’assise sussistendo la volontarietà e il dolo e approdata incredibilmente in un tribunale di provincia. Prossima “puntata” venerdì 25 gennaio salvo imprevisti dell’ultimora, ovviamente Ruby e C. permettendo.

 Comunicato stampa SLAI Cobas Cosenza

 

 

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