Pochi ma buoni.
Pochi gli artefici della festa più simpatica della cittadina di Amantea.
Una festa che potrebbe( dovrebbe) essere la festa del tirreno Cosentino, od almeno di quel tratto di Calabria che veniva servita da “ La nave dei ciuoti”,
la nave, cioè, che raccoglieva sulle spiagge tutti i ciuoti calabresi e li portava a Nocera Superiore, quando la Calabria non aveva ancora il suo manicomio.
Gaetano e Turillo, in particolare come si mostrano nella foto.
Pochi ma buoni “ciuoti”, cioè frizzanti, giocosi, allegri, capaci di sorridere e far sorridere.
E quest’anno si sono superati, alla grande
Basta alzare gli occhi nel tratto di via Margherita abbellito dalle splendide farfalle colorate dal maestro Pedrito lo straordinario artista amanteano che meriterebbe ben altro proscenio che quello che può offrirgli la parziale e forse disattenta Amantea.
Il simbolo vero e profondo, comunque, della festa
Il simbolo del viaggio non più soltanto fisico della nave, ma quello che avviene con la fantasia , cioè volando di momento in momento, quasi fossero essi i fiori di questa vita spesso grigia e che gli amici dei ciuoti vogliono rappresentare giocosamente, dolcemente, colorata di allegria dissacratoria.
E poi la solita pasta organizzata dalla ormai storica Auser , anche essa un simbolo felice di questa Amantea vera e profonda, e le alici.
Ma quest’anno gli organizzatori hanno voluto offrire alla città ed ai suoi ospiti anche la musica napoletana allegra e coinvolgente della Orchestra all’Italiana
Appuntamento allora al 21 luglio , ore 20.30, nel solito tratto di strada finale di Via Margherita, in Piazza Commercio e nella mitica Calavecchia diventato il salotto buono della nostra cittadina.
Buona festa di ciuoti 2018