Amantea. Ai seggi amanteani è stato visto votare il popolo di centro destra.
Non solo ma lo stesso popolo ha mandato messaggi via WhatsApp ai propri amici invitando a votare il candidato PD Mario Oliverio( quello che abbiamo visto)
Altri invece ( soprattutto chi la sapeva lunga e non solo o certo di centrosinistra) hanno fatto uno show in pubblica piazza ( preferibilmente Piazza Commercio) perché si Ascoltasse e si riferisse la presa di posizione per il candidato cosentino vincente.
Allora non fa certi scandalo se il sindaco di Montalto, candidato alle provinciali con il centrodestra di Manna, ha votato alle consultazioni del centrosinistra.
Certo è difficile non notare che ad esultare per Avv. Pietro Caracciolo furono la coordinatrice regionale di Forza Italia, Jole Santelli, e il suo parigrado del Nuovo centrodestra, Tonino Gentile.
Si lo sappiamo che per votare alle primarie del PD non ci vuole la tessera del partito ma basta solo pagare un euro
Ma non è certo corretto andare a votare per un partito se non è il proprio, salvo che non si stia passando armi e bagagli dal centro destra od al centro sinistra.
A meno che non si sia andati a votare per lanciare un messaggio politico trasversale.
Era corsa la voce del Patto del “Nazareno d’Aspromonte” e del soccorso che il gruppo Verdini-Gentile avrebbero potuto portare al candidato Callipo (http://www.huffingtonpost.it/2014/10/02/primarie-pd-calabria_n_5922772.html)
Allora può darsi che gli avversari di Gentile possano aver fatto un accordo con gli storici esponenti della “Ditta”.
Lo dimostrerebbero i voti degli uomini dell’UDC espressi alle primarie del PD.
Non sappiamo a chi siano andati, ma certo la legittimità delle primarie del PD appare compromessa.
Come giustificare i 57.036 voti delle primarie dell’Emilia Romagna con i suoi 4 448 283 abitanti a fronte di quasi 110.000 voti in Calabria con meno della metà degli abitanti?
E soprattutto non sappiamo se in Calabria ( ad Amantea certamente no) esista ancora una differenza tra centro destra e centro sinistra o se, piuttosto, sia tutto “ditta”.
Se lo chiedeva Giorgio Gaber con la sua bellissima “Ma che cos'è la destra? Cos'è la sinistra?”
Una domanda valida ancora oggi, forse come non mai.
O piuttosto è solo cominciata la guerra a Renzi?
Per sapere basta aspettare.