Esiste una Amantea straordinaria, amorevole, capace di soccorrere chi ne abbia la necessità.
Siamo sulla porta della edicola di Gaetano Campaiola.
Passa un’auto e la donna ci dice che un uomo è caduto. La voce è bassa, scarsamente comprensibile , e la signora, alla domanda “ Cosa?” , risponde “Là”, indicando il Mercato Vecchio.
Solo allora realizzo la parola “caduto”: inforco la bici e mi dirigo verso il parcheggio.
Su Via della Libertà noto un giovane vicino ad un uomo steso per terra. Parcheggio la bici e mi avvicino.
Un signore anziano, dai capelli bianchi, è steso per terra e vorrebbe alzarsi. Ha la fronte destra piena di sangue. Probabilmente con la fronte ha urtato per terra.
Parla. Buon segno.
Dal balcone una ragazza impaurita ci dice che lo ha visto cadere ed ha gridato.
Poco dopo scende e porta un ombrello.
L’anziano signore è per terra.
Il primo soccorritore sta chiamando il 118.
Mi tolgo il giaccone e lo poggio addosso al vecchietto.
Un giovane si toglie il pullover e glielo poggia a mò di cuscino sotto la testa.
Poi arrivano gli ombrelli; uno, due, tre, uno dopo l’altro.
Solo allora lo riconosciamo : è il professore O.R. , una persona per bene, amica di tutti.
Passano pochissimi minuti e sentiamo la sirena del 118 ; è arrivata con tutta la immediatezza possibile e con efficacia interviene.
La dottoressa parla a O.R. , gli chiede nome e cognome, gli chiede di muovere uno dopo l’altro le gambe (cosa che fa) , se abbia dolori, ed alla risposta negativa comincia a toccarlo nelle varie parti del corpo chiedendo se avverta dolore.
“No, no, no” , risponde l’infortunato. Bene. Sembra tutto a posto.
Intanto arriva la moglie, la signora Maria, stravolta, impaurita. Le donne la tranquillizzano, le offrono un bicchiere di acqua che non riesce nemmeno a tenere in mano.
“Stai tranquilla, Marì ! Va tutto bene. Risponde al dottore e sembra non abbia niente di rotto!”
Una corte di persone, tante parole, tante informazioni chieste ed ottenute anche da parte dei passanti.
Ma, insieme, tanto amore, tanta attenzione, tanta considerazione, tanta efficienza.
Ecco la “bella Amantea” quella dal gran cuore, quella della solidarietà reale, fattiva. Quella che si tranquillizza e sparisce porgendo gli auguri al professore che viene portato via dall’autoambulanza.
La bella Amantea della efficienza del 118.
Meglio non averne bisogno di ambedue, ma se dovesse occorrere Amantea sa di poterci contare.