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Redazione TirrenoNews

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Il Campus di Amantea a servizio della cultura

Sabato, 12 Ottobre 2013 17:43 Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e comunichiamo la seguente nota dell’AC.

L'amministrazione comunale incontra le bande musicali e alcune tra le associazioni cittadine che fanno teatro, promuovono la lettura e si occupano di cinema. L'obiettivo è quello di raccogliere proposte, idee e disponibilità per allestire insieme un cartellone di eventi ed iniziative da svolgersi nei prossimi mesi al Campus Temesa. Oltre al teatro auditorium, con una capienza di 420 posti a sedere e idoneo ad ospitare concerti e spettacoli, l'amministrazione comunale mette a disposizione l'utilizzo gratuito di un'ampia sala (con entrata autonoma rispetto al teatro) e del porticato per l'organizzazione di mostre (pittura, scultura, artigianato), incontri letterari, cineforum, percorsi enogastronomici e laboratori creativi.

<< Abbiamo registrato uno straordinario interesse attorno alla proposta sperimentale di aprire il Campus in modo stabile. La disponibilità alla collaborazione da parte dei presenti al primo incontro, al quale ne seguiranno altri che coinvolgeranno tutte le associazioni operanti in città ed anche i singoli artisti – dichiara soddisfatto l'assessore Sante Mazzei - è la dimostrazione concreta che si può e si deve lavorare insieme per un “bene comune” qual è il Campus, non solo per Amantea ma per l'intero comprensorio >>. “Dalla fiera d'ottobre all'epifania” è il titolo della rassegna alla quale si sta già lavorando, e che partirà sabato 26 ottobre con la presentazione del libro “Da che parte sta il mare” (Rubbettino) della giornalista Annarosa Macrì.

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"Non parli di cambiamento chi ha provocato lo sfascio", tuona Ernesto Magorno al dibattito sul congresso calabrese del PD.

''Suona strano che in questi giorni a pronunciare parole come rinnovamento e cambiamento siano gli stessi responsabili di quello sfascio del Pd che è sotto gli occhi di tutti''. Non sembra aver peli sulla lingua il deputato PD in quota Renzi.

E poi continua : ''Appare, infatti, una contraddizioni in termini che a voler dettare i tempi della fase congressuale siano alcuni esponenti di quella classe dirigente che si è caratterizzata per il suo immobilismo e per quelle dilanianti diatribe interne che hanno prodotto l'interminabile fase di commissariamento del partito, sinonimo di stagnazione dello stesso. Chi ha nutrito queste divisioni adesso accusa gli altri di correntismo, a voler significare che, oltre al danno, c'è anche la beffa. Detto questo, una parte di noi con un documento unitario ha dato corpo e sostanza alla sua richiesta di voler svolgere il congresso regionale il prossimo 26 gennaio. Una proposta motivata dalla necessità di sviluppare un autentico confronto basato sulle idee e sui progetti, quel dibattito vero, di ampio respiro e indirizzato ad un orizzonte non limitato al contingente, da quale deve scaturire un progetto di reale cambiamento''.

Ed infine sostiene ''Un cambiamento del quale il Pd deve essere protagonista rompendo i vecchi schemi e costruendo un'esperienza autenticamente nuova, non basata solo sulla mera ricerca del consenso. Tutto questo non lo si può fare compiutamente per l'8 dicembre, considerando che la fase regionale si intreccerebbe con quella nazionale, con il deficit di discussione e di contenuto che ne conseguirebbe. Inoltre è da ricordare che entro novembre dovranno svolgersi i congressi provinciali, questo assicurerà che il dibattito sarà garantito nei territori. Dalle suddette motivazioni scaturisce la nostra richiesta, che è, com'è stato già detto, responsabile e costruttiva e non mossa da altri scopi. Chi vuole misurarsi procedendo ad una frettolosa 'conta' senza confrontarsi sulle idee, agisce sì, secondo vecchie logiche correntizie e 'muscolari' destinate forse ad essere vincenti nell'immediato ma condannate fatalmente a riprodurre quella stagnazione e quelle contraddizioni che il Pd calabrese non deve riproporre''.

E proprio per questa grave situazione di immobilità, se non di stagnazione “ducale e baronale” magorno conclude evidenziando la difficoltà di ricerca di una soluzione interna e trasferendo a Roma la soluzione: ''Confidiamo che a Roma tutto questo venga compreso e che prevalgano le ragioni di chi vede la Calabria non come un''anomalia', ma come un'opportunità per il rilancio di tutto il Pd''.

Non fa i nomi, che, comunque, sono ben noti, dei “duchi” e dei “baroni”della sinistra PD, né, e tantomeno, dei tanti “cortigiani inveterati” avvezzi ed esperti nella” ars leccandi”.

La situazione debitoria dei comuni calabresi è abnorme e nessuno riesce a trovare una soluzione corretta, forse nessuno la vuole.

Ed allora le imprese gridano perché la pubblica amministrazione non paga.

Ma grida anche la pubblica amministrazione ( la Sorical al 51% è pubblica!) perché ghli stessi comuni non pagano.

Ed allora non resta che "tagliare" l'acqua cominciando, ovviamente, da quelli che hanno la maggiore esposizione debitoria.

Si comincerà da Rende e Locri i cui cittadini sono avvertiti che la morosità dei loro comuni è gravissima si provvederà a ridurre la portata della fornitura di acqua:

-per Rende dalle ore 08.00 del 7 ottobre se il comune non avrà effettuato i pagamenti minimi richiesti entro il 4 ottobre

-per Locri dalle 08.00 del 18 ottobre se il comune non avrà effettuato i pagamenti minimi richiesti entro il 21 ottobre

- per San Lucido, Grisolia, Cropani dal 14 ottobre se non avranno effettuato i pagamenti minimi richiesti entro l’11 ottobre

-per Mangone, Dipignano, Chiaravalle, San Giovanni in Fiore, Pallagorio, Colosimi, Palmi, Motta San Giovanni dal 14 ottobre al 4 novembre

Non si esclude che i cittadini che avessero a mancare del prezioso liquido potranno denunciare i propri comuni quali responsabili di questi disservizi .

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