Redazione TirrenoNews
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Tela del ragno. 3 prosciolti, 28 a rito abbreviato, 27 a Paola, 17 alla Corte di Assise
Venerdì, 22 Marzo 2013 20:29 Pubblicato in PaolaUna indagine complessissima, la “Tela del ragno”. Dei 75 indagati giunti davanti al GUP
3 vengono prosciolti:
Francesco Loizzo
Natale Alessio
Giovanni neve
17 sono rinviati a giudizio davanti alla Corte di Assise di Cosenza (6 GIUGNO 2013)
Paolo BrIllantino
Luca Bruni
Valerio Salvatore Crivello
Vincenzo Dedato
Gennaro Ditto
Gentile Tommaso
Giancarlo Gravina
Guido Giacomino
Giuseppe Lo Piano
Mario Mazza
Umile Miceli
Fabrizio Poddighe
Gianluca Serpa
Nella Serpa
Francesco Tundis
27 sono stati rinviati a giudizio davanti al Tribunale di Paola( 29 SETTEMBRE 2013)
Giovanna Carratelli
Aldo Caruso
Giuseppe Curioso
Antonio Ditto
Stefano Di Vanno
Antonio esposito
Guerino Folino
Carmela Gioffrè
Maurizio Giordano
Luca La Rosa
Patrizia la Rosa
Alessio Martello
Francesco Martello
Mario Martello
Liberato Martello Panno
Andrea Occhiuzzi
Frabncesco Porco
Ilario Pugliese
Fabrizio Rametta
Alessandro Serpa
Gino Serrpa
Mario Serpa
Giuseppe Sirulo
Trombetta Francesco Opino
Michele Tundis
Pietro Sebastiano Vicchio
28 sono inviati al rito abbreviato davanti al GUP di Catanzaro(12 APRILE 2013)
Pasqualino Besaldo,
Gennaro Bruni,
Paolo Calabria
Michele Bloise,
Francesco Desiderato,
Mario Attanasio,
Sergio Carbone,
Romolo Cascardo,
Domenico Cicero,
Guerino Folino
Ettore Lanzino,
Daniele La Manna.
Pietro Francesco Lofaro
Pier Mannarino,
Sonia Mannarino,
Alessandro Pagano
Alfredo Palermo,
Luciano Carmelo Poddighe,
Fabrizio Rametta,
Mario Scofano,
Salvatore Serpa,
Gianluca Serpa,
Mario Severino
Giuseppe La Rosa,
Domenico La Rosa,
Giuseppe La Rosa
Antonella D’Angelo
Giuliano Serpa,
Ulisse Serpa
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“Nepetia”, dopo il rinvio disposto dalla Cassazione, in appello confermate 9 condanne.
Venerdì, 22 Marzo 2013 20:26 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaNella sostanza è stato confermato l'impianto accusatorio nei confronti degli imputati nel secondo processo d’appello ai presunti esponenti della cosca Gentile-Besaldo che ha la sua influenza nei territori di Amantea e del medio Tirreno cosentino.
Nell'inchiesta contro i clan del Tirreno cosentino era coinvolto anche Francesco Muto, il "re del pesce", boss e capo storico dell'omonima cosca.
Come si ricorderà la sentenza di primo grado era stata emessa nel maggio del 2009 al termine del processo con rito abbreviato svoltosi dinanzi al giudice per le udienze preliminari di Catanzaro. In primo grado erano state emesse condanne a pene da un anno a venti anni di reclusione.
Poi il 24 novembre del 2010 era stata emessa la sentenza del primo processo d'appello, con 12 condanne e cinque assoluzioni.
Infine la prima sentenza era stata annullata in Cassazione con rinvio a nuovi giudici.
Ora si è svolto l’appello davanti ai giudici della Corte d'appello di Catanzaro.
Nove condanne di primo grado sono state confermate nei confronti degli imputati nel secondo processo d'appello ai presunti esponenti della cosca Gentile-Besaldo che ha la sua influenza nei territori di Amantea e del medio Tirreno cosentino.
Nel secondo processo d'appello è stata confermata la condanna di primo grado a 4 anni di reclusione per Francesco Muto, detto il 're del pesce', boss e capo storico dell'omonima cosca, accusato di concorso esterno all'attività della cosca Gentile di Amantea.
Una sola pena è stata ridotta.
I giudici hanno anche assolto il sottufficiale della Guardia di finanza Domenico De Luca dai reati di rivelazione del segreto istruttorio con l'aggravante delle modalità mafiose per i quali era stato condannato in primo grado alla pena di due anni di reclusione.
De Luca, difeso dall'avvocato Francesco Gambardella, é stato ritenuto responsabile del reato di accesso abusivo ad un sistema informatico ed è stato condannato a 8 mesi di reclusione, con la sospensione della pena.
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Alcuni nostri utenti ci hanno risposto: questo bellissimo uccellino è un Diamante Mandarino, un uccellino originario dell’Australia centrale, dell’Indonesia e di Timor-Leste ed appartiene alla famiglia degli Estrildidi
Il suo nome scientifico è Phoephila guttata.
Si trova in foreste e praterie vicino a corsi d’acqua. È un uccello gregario e forma gruppi costituiti da numerose coppie.
Questo uccellino, lungo 10 cm, presenta una netta distinzione di colorazione tra i due sessi, che sono quindi facilmente distinguibili. Il maschio ha una vistosa macchia colorata sulla guancia (in genere rossa o rosa salmone, a volte nera) e una banda nera sul petto. Il becco è rosso nel maschio e arancio nella femmina. In entrambi i sessi è presente una banda nera verticale sotto l’occhio (“lacrima”) e il petto è più chiaro del dorso. I piccoli sono grigi o bianchi e hanno il becco nero; la colorazione adulta compare a due mesi di vita. Nel corso degli anni sono state selezionate numerose variazioni di colore.
Questi passeriformi sono molto chiassosi ed emettono in continuazione i loro richiami. Il canto inizia nei maschi alla pubertà, mentre le femmine non cantano.
Il Diamante mandarino è noto solo dai primi anni del 1800. Sembra che sia giunto in Europa come clandestini delle navi commerciali che portavano nel vecchio continente merci dai paesi d’origine. Del Diamante Mandarino parlò per primo Louis Vieillot nel suo Histoire naturelle des plus beaux oiseaux chanteurs de la zone torride del 1806 con le illustrazioni del suo amico Jean Baptiste Audebert. Oggi è uno degli uccelli più allevati nel mondo
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