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Redazione TirrenoNews

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L’altra faccia della fiera: l’albergo dei migranti

Domenica, 03 Novembre 2013 10:24 Pubblicato in Politica

E’ la mattina di domenica 3 novembre. Il sole si è alzato presto e “campanie” nel cielo azzurro, anche se fa ancora freschino.

Sono appena le sette ed il mercato è già a posto, pieno di agricoltori che esitano i loro prodotti.

Ma anche la fiera è quasi pronta.

I più pronti sono i migranti che hanno già esposto quasi per intero la propria merce. Almeno questo è quello che sembra

Ed invece non è così.

Sono uscito in bicicletta vista la difficoltà( quasi impossibilità) di utilizzare l’autovettura e passo nell’ex parcheggio del centro Commerciale Abate.

Sono almeno una decina, soprattutto sud asiatici.

Stanno assaggiando un thè caldo ; sono ancora assonnati ; infreddoliti; uno di loro sta ripiegando i materassi ( cioè i cartoni) sui quali hanno trascorso la notte e li poggia sulla parete; uno sta chiudendo la sua stanza d’ albergo come quelle nella foto.

Altri ancora sono nelle loro “stanze” e non sono scesi per fare colazione.

Non posso fermarmi per chiedere se hanno dormito bene, se il personale dell’albergo è stato cortese, se la “stanza”era pulita, se il letto era ”comodo” e nemmeno dove si sono lavati( e se si sono lavati) e dove hanno fatti i propri bisogni.

Probabilmente si saranno serviti degli stessi bagni pubblici8 che sono stati usati negli altri tre giorni di fiera, pardon della “grande fiera di Amantea”

Ma che succede ad Amantea?

Non si è spenta l’eco dell’attentato incendiario che ha colpito l’Apa Multiservizi ed ecco lo strano furto della Golf dell’architetto Luciano Perri.

Il furto sembra sia avvenuto sul lungomare di Amantea mentre il tecnico faceva il solito footing mattiniero, ma qualcuno dice che sia avvenuto sotto casa.

Strano perché normalmente se l’auto viene rubata per fare una rapina od un furto non la si brucia certo a pochissimi km dal luogo dove è stata rubata, ma, semmai, nei pressi del luogo dove è avvenuta la rapina od il furto.

Ci si deve interrogare, quindi, sul perché l’auto non sia stata bruciata là dove si trovava quando è stata rubata.

Certo è un furto strano e da capire. Cosa che gli investigatori stanno tentando di fare. Ma appare probabile che si tratti di un vero e proprio attentato incendiario.

Certo che due attentati incendiari a distanza di pochissimi giorni lasciano perplessi, se non interdetti, così come lascia interdetto il silenzio della politica amanteana che si preoccupa di majorette, bande musicali e sbandieratori e non della difficile situazione dell’ordine pubblico.

Non è la prima volta che Amantea si trova in una condizione simile a quella attuale, ma sui volti della gente sembra potersi leggere insieme alla sorpresa anche la preoccupazione, più o meno evidente a seconda delle persone.

Amantea si sta interrogando.

Ma in silenzio. Un silenzio greve e preoccupante . Lo stesso silenzio che mostra la giunta comunale.

E non sappiamo se le perquisizioni ed i controlli eseguiti nei giorni di Fiera sia stati determinati da questo ultimo evento delinquenziale od a fatti comunque connessi

Né si sa se siano serviti a qualcosa.

Quello che ci sorprende è che un sistema vantatissimo di apparecchiature di controllo visivo sembra non stanno sortendo alcun effetto utile alla lotta al malaffare , quasi come se non funzionassero affatto.

Bruciano i rifiuti ed un fumo acre si spande per l’aria

Sabato, 02 Novembre 2013 21:42 Pubblicato in Cronaca

Amantea. Deve essere sicuramente un fenomeno di autocombustione quello che ha determinato la accensione dei rifiuti posti nell’ ex area dell’impianto di depurazione e che ha determinato un fumo acre che si è levato per l’aria sporcando il bel cielo dei questi ultimi giorni( forse?) di una lunghissima estate che ci permette anche bagni a novembre e ci garantisce mosche e “zamparielli” senza fine.

Che logica infatti ci può essere a dare fuoco a rifiuti temporaneamente allocati nell’area del vecchio impianto di depurazione spargendo intorno chissà quali sostanze inquinanti.

E chi può aver dato fuoco; sarebbe uno stupido, un imbecille e si sa che stupidi ed imbecilli nessuno si ritiene.

Allora deve essere stato un fenomeno di autocombustione.

Diverso invece è l’abbandono fuori dal cancello di cartoni ed altri rifiuti.

Questi sicuramente saranno stati trasportati da qualcuno che ha la sicurezza che nessuno lo veda, e sa che comunque ad Amantea nessuno vede mai niente, nessuno sente mai niente e le bocche sono fortemente cucite.

E’ il caso della terra e delle pietre che hanno formato una montagna.

Il caso dei cartoni che ancora hanno attaccati gli indirizzi dei mittenti e dei destinatari e di quant’altro fa brutta mostra di sé proprio davanti all’isola ecologica .

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