Redazione TirrenoNews
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Vogliono comprare la RAI ma i giornalisti RAI non sono d’accordo
Venerdì, 25 Ottobre 2013 17:16 Pubblicato in ItaliaTarak Ben Ammar , il finanziere franco-tunisino già proprietario della casa Quinta Communications, consigliere di amministrazione di Mediobanca, dichiara:
- "La7 non è in vendita, ma se Urbano Cairo cerca un socio sono qua”, e poi continua
- “Anche se la Rai vuole vendere, privatizzare, siamo qua"
Ed ancora dichiara :
"Penso che sia una cosa positiva privatizzare la Rai, la politica esce fuori dalla televisione''.
Poi continua: ''Sawiris si è comprato Wind, Telecom è degli spagnoli, perché due arabi non possono essere soci con italiani per una Rai privatizzata?''
Tutto nasce dal fatto che si sta avvicinando il 2016 quando scadrà la concessione con lo Stato che affida il canone in esclusiva alla Rai.
L’unico problema è che l'imprenditore dichiara che ''per rinnovare la concessione dovremmo vedere la linea editoriale che il servizio pubblico dovrebbe avere''.
Non risponde il governo ma il sindacato dei giornalisti RAI. Ecco la dichiarazione del presidente dll’Usigrai Vittorio Trapani: “La Rai non è in vendita.Dispiace deludere l’imprenditore , ma nessun grande Paese europeo si è privato del Servizio pubblico radiotelevisivo. E per liberare la Rai dai partiti non serve privatizzare, ma approvare alcune riforme: cambiare la legge di governance, nuovi limiti antitrust e una seria legge sui conflitti di interesse. A proposito di conflitti di interessi, ricordiamo che Tarak Ben Ammar è consigliere di amministrazione di Mediobanca, che proprio ieri è tornata ad occuparsi dei conti della Rai e che non più di tre mesi fa fissò anche il prezzo di una eventuale vendita. Chi vuole davvero un Servizio pubblico libero e forte, sia al fianco dell’Usigrai nella battaglia per far uscire dalla Rai i partiti, i governi, le lobby, ma anche i conflitti di interessi”
Ma l’Usigrai è il proprietario della RAI?
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L'attentato incendiario che Amantea sembra avere subito dimenticato.
Venerdì, 25 Ottobre 2013 17:13 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaSono passati 10 giorni dall’attentato incendiario perpetrato ai danni di Massimo De Grazia e della Cooperativa APA Multiservizi.
Un attentato al quale sono seguite tre lillipuziane dichiarazioni di solidarietà:
Quella dell’amministrazione comunale:
1) L'amministrazione comunale condanna il vile attentato perpetrato ai danni della Cooperativa APA Multiservizi, che svolge servizi e lavori per il nostro Comune, ed esprime solidarietà e vicinanza ai responsabili e ai soci. Il verificarsi di simili azioni, che offendono ed indignano la comunità nella sua interezza, è il segnale che nella battaglia contro la criminalità non bisogna mai abbassare la guardia.
Istituzioni, cittadini, scuole ed associazionismo sono chiamate( chiamati) ad un crescente impegno quotidiano sul campo per la promozione, soprattutto tra le nuove generazioni, di una autentica cultura della legalità .
Quella del Consiglio della frazione:
2)Il presidente e i consiglieri di Frazione di Campora San Giovanni esprimono la loro solidarietà agli amici della cooperativa Apa multiservizi per il vile attentato subito, e condannano con forza ogni forma di violenza che mina a ledere le realtà lavorative e commerciali sul territorio, nella convinzione che la cultura della legalità e del rispetto degli altri sia la base per un futuro dove la convivenza civile sia il naturale volano per lo sviluppo".
Quella di Bruno e Romano:
3) Dopo il vile episodio dell’altro ieri notte ai danni della cooperativa e del Presidente del “Consorzio APA”, nel quale sono andate incendiate sia la sua Volkswagen Tiguan che il Fiat Doblò usato per i lavori della Cooperativa, oltre che alla rabbia e allo sgomento di quanti stimano la persona e l’operato del cittadino e lavoratore De Grazia è nata una forma di paura e disprezzo nei confronti dei malfattori di questo gesto “intimidatorio ma allo stesso tempo infantile e senza concreto nesso”. Qui i due consiglieri di Frazione Raffaele Romano e Mario Bruno, appartenenti al “Gruppo Autonomo” esprimono la loro solidarietà e sostegno per De Grazia e i soci parole dette del Sindaco anche loro condannano il vile gesto (che sa come di spregevole e immaturo ) compiuto ai danni della Cooperativa APA, che svolge servizi e lavori per il nostro Comune, ed esprime solidarietà e vicinanza ai responsabili e ai soci. Il verificarsi di simili azioni, che offendono e sdegnano la comunità nella sua interezza e voglia di crescere e migliorare verso un luminoso futuro. Pertanto rammarico per l’accaduto ed un augurio che da parte di tutti si prenda coscienza che bisognadare un forte segnale di coraggio e maturità contro gli operatori di questi ignobili quanto immaturi gesti.
Poco, molto poco, troppo poco.
Poi il silenzio, un silenzio greve, palpabile, solo apparentemente rispettoso; il silenzio di una città che aspetta le ragioni di un evento inaccettabile in linea di principio, come sono sempre quelli che usano la violenza per la soluzione dei problemi, di qualunque natura essi siano.
Quello che appare significativamente grave è il fatto che non solo la città abbia dimenticato un evento grave e tutto ancora da scoprire, ma che la politica locale non abbia inteso la gravità di un fatto che quand’anche potesse essere di natura personale sarebbe stato da condannare , ma che se fosse di natura diversa avrebbe imposto considerazioni e riflessioni politiche pregne e significative.
Ci saremmo aspettarti almeno un Consiglio comunale. Niente di niente!
Già per avere un Consiglio su questi temi occorrerebbe che Amantea avesse una politica, anzi che avesse dei politici.
Il problema forse è che sono tutti impegnati per fiere e varie cerimonie.
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Campus Temesa “Dalla fiera d'ottobre all'epifania” Apre Annarosa macrì
Venerdì, 25 Ottobre 2013 16:55 Pubblicato in CronacaL'iniziativa
Sarà Annarosa Macrì, giornalista RAI e per molti anni collaboratrice dei programmi televisivi di Enzo Biagi, ad aprire il cartellone degli eventi “Dalla fiera d'ottobre all'epifania”al Campus Temesa di Amantea. “Da che parte sta il mare” edito da Rubbettino è il libro-racconto che verrà presentato sabato 26 ottobre alle ore 18.00 nella Sala Eventi del Campus. Con l'autrice dialoga l'archeologo Battista Sangineto. A seguire degustazione di cioccolato .
L'iniziativa di sabato, preceduta da una conferenza stampa di presentazione della rassegna (musica, libri, cinema, teatro, cibo, pittura, vini e ambiente), è curata dall'ufficio stampa dell'ente.
Il libro
L'estate di quell'anno la nostra casa fu un capanno di legno ai Bagni Procopio. Quell'anno, c'è un anno nella vita di tutti che è metafora della vita intera, era il 1956 e il capanno era ai Bagni Procopio della punta estrema della Calabria, davanti alla Sicilia e al suo mare. Era la vigilia del boom economico ed era un pezzo di un Sud pieno di ferite e lontanissimo dal resto del Paese. Anna ha otto anni, apre i suoi occhi innocenti sul mondo attraverso le vicende della sua famiglia girovaga, intellettuale, autarchica, e lo racconta con lo stupore crudele che solo i bambini posseggono. Guendalina che nasce e Dio che si nasconde, Il Cittadino che esce e suo padre che muore. Da che parte sta il mare?, chiede Anna a sua madre quando i confini della sua giornata diventano soffocanti. Il mare c'è sempre, anche se non si vede, le risponde sua madre, ed è infinito. Come la scrittura, l'unica arma di libertà e di liberazione, in grado di raccontare quello che si vede, e soprattutto quello che non si vede.
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