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Redazione TirrenoNews

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Davvero quando è troppo, è troppo. Già la morte di Erika Brusca era apparsa a tutti i calabresi una vera tragedia. Una giovane ventiseienne deceduta una settimana fa per causa di un incidente stradale sulla SS18 nei pressi del bivio per Acquappesa.

Ed oggi è morta la sorella più giovane di 24 anni Maria Brusca che si era salvata dall’incidente ed era stata trasportata immediatamente in ospedale ma la cui situazione era apparsa grave sin da subito.

Era stata ricoverata all’ospedale dell’Annunziata in Cosenza dopo aver girovagato tra ospedali per fare una TAC ( una delle apparecchiature risultava ancora da preparare ).

Un incidente strano nel quale era stato coinvolto un altro automezzo i cui occupanti lo avevano abbandonato ed erano scappati, probabilmente impauriti, ma poi trovati.

Uno di questi R.F. di Acquappesa, incensurato, è stato denunciato a piede libero dai carabinieri con l’accusa di omissione di soccorso.

L’altro, l’autista , Carlo Musacchio, di 40 anni, di Acquappesa, già noto alle forze dell'ordine è stato arrestato ed accusato di omicidio colposo.

Secondo gli investigatori il Musacchio momento dell’incidente guidava in stato di alterazione psicofisica, sarebbe risultato positivo al test sugli stupefacenti e all’alcol.

Ma la certezza della giustizia serve a molto poco di fronte al dramma di due giovanissime ragazze incolpevoli la cui vita è stata loro sottratta.

Serve poco anche il cordoglio che sentiamo di dover porgere ai loro genitori, ma lo facciamo con il rispetto di chi è costretto a scrivere di un evento terribile e cogliendo il grande dolore di un padre e di una madre che hanno perso parte della loro vita.

E’ stato appena pubblicato il rapporto Svimez 2012 e se ne è fatto un gran parlare su tutta la stampa italiana ed anche su quella regionale calabrese.

Doveroso da parte nostra trattarne e lo abbiamo fatto con un articolo appena pubblicato dal titolo emblematico “ Grazie Loiero, grazie Scopelliti: avete ucciso la Calabria e gran parte dei calabresi” riportando i dati più emblematici e significati della nostra regione.

La nostra attenzione è stata attratta da una popolazione autoctona che diminuisce mentre aumenta la popolazione di migranti residenti.

Qualche dato:

-negli ultimi 20 anni sono emigrati dal SUD 2,7 milioni di persone

-nel 2011 si sono trasferiti dal mezzogiorno per il centro nord circa 114.000 abitanti 8 ( dalla Campania 36.400, dalla Sicilia 23.900, dalla Puglia 19.900, dalla Calabria 14.200).

-in direzione opposta da nord a sud rientrano 61.00 persone ( Campania 16.00, Sicilia 15.00, Puglia 10.000).

Nel 2011 dal sud per il nord di quelli emigrati per lavorare il 25% era laureato ( raddoppiato in 10 anni) ed il 39% era diplomato. In sostanza solo il 36 % aveva il titolo di studio minimo!

I luoghi di emigrazione sono nell’ordine di grandezza di arrivi Roma, Milano, Bologna, Parma, Firenze, Modena, Reggio Emilia e Bergamo.

Poi la scoperta della fortissima emigrazione di laureati .

Dal 2002 al 2011 i meridionali laureati emigrati per l’estero sono stati 20.000.

Sempre dal 2002 al 2011 dal sud sono emigrati verso il nord il 5% dei laureati meridionali, dalla Calabria ( Dinami, Mandatoriccio, Cariati, Chiaravalle, Girifalco, Bisignano, AMANTEA, Soriano e Corigliano Calabro), dalla Sicilia(Ravanusa e Caltagirone), dalla Campania ( Futani e Lauro), dalla Puglia( Stigliano).

Un ennesimo record in negativo per Amantea che manda i suoi laureati nel nord ed assume i laureati di altri comuni!

Ed oggi emigrano soltanto giovani!

Chissà se mai i politici calabresi di destra e di sinistra( ma che cosa significherà, poi, sinistra e destra ) ed in particolare Loiero, e gli assessori e consiglieri della sua amministrazione, e Scopelliti , e gli assessori e consiglieri della sua amministrazione, leggeranno queste righe.. .

Noi le scriviamo comunque perché siano, almeno, lette da qualche calabrese che avrà modo di apprezzare la nostra classe politica di ieri e di oggi. Parliamo del rapporto Svimez per il 2012.

Un primo dato: il PIL annuo individuale.

La Calabria è ultima con 16.460,00 euro. La precedono:

La Campania con 16.462,00 euro

La Sicilia con 16.546,00 euro

La Puglia con 17,246,00 euro

La Basilicata con 17.647,00 euro

La Sardegna con 19.244.00 euro

Il Molise con 19.845,00 euro

L’Abruzzo con 21.244,00 euro

Il Lazio con 29.171,00 euro

L’Emilia Romagna con 31,210,00

Il Trentino AA con 33.058,00 euro

La Lombardia con 33.433,00 euro

La Val d’Aosta con 34.415,00 euro

Insomma il PIL medio nazionale è stato di 25.713,00 euro, il PIL medio del Nord Italia è stato di 30.073,00 euro e quello medio del sud è stato di 17.263,00.

Praticamente la Calabria è la regione più povera d’Italia ed il suo PIL è poco meno del 64% del PIL medio nazionale, più di un terzo in meno .

In sostanza il PIL italiano nel 2012 è sceso del 2,1% mentre quello del mezzogiorno è sceso del 3,2%. Il PIL calabrese quindi è sceso del 2.9% in un anno!

Invece, e da qui gli apprezzamenti per Loiero e Scopelliti, il PIL del Mezzogiorno nel periodo dal 2007 al 2012 è sceso del 10%.

E pensare che l’economia calabrese è insufflata dei fondi europei per quasi 600 milioni di euro all’anno per sostenere la sua economia.

Figurarsi quale sarebbe stato il PIL senza questi fondi europei!

In sostanza parliamo di una situazione drammatica nella quale:

-          La popolazione si riduce a 1.958.200 abitanti ma crescono gli immigrati

-          Il tasso di mortalità( 9,9) è maggiore del tasso di natalità(8,7).Non succedeva dal 1918 quando la popolazione maschile giovanile si ridusse per i morti in guerra!

-          Residenti che lavorano fuori dalla regione 11.770

-          La disoccupazione è altissima( il tasso di disoccupazione ufficiale è del 19,3%, quella corretta è del 30,2%, quella dei giovani entro i 24 anni è del53,5%)

-          Sempre nel 2012 la disoccupazione in agricoltura in Calabria è diminuita del 5,6% e se avessimo i dati attuali la diminuzione sarebbe ancora maggiore ( ci riferiamo alle migliaia di finti braccianti scoperti dalla GdF)

L’export calabrese è pari a 374 milioni di euro ed è cresciuto dello 0,1% nel 2012. In Italia nel 2012 le esportazioni di vino sono cresciute del 14,3% ( in Puglia il 25%,in Campania il 16%, in Sardegna il 9,5%). Eppure ne sono stati spesi soldi per aumentare la esportazione !

Ed ancora non abbiamo i dati del crollo del turismo( arrivi e presenze) misteriosamente ( non è la prima volta) scomparsi nei cassetti delle province e della regione.

Insomma una situazione realmente difficile quella della Calabria per la quale certamente non possiamo non ringraziare i nostri politici, chiunque essi siano, di centro, di destra o di sinistra.

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