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Giuseppe Marchese

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La commissio ne “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’Ambiente” della Regione Calabria giorno 20 aprile 2016 sarà ad Amantea, nella sala consiliare, per una seduta pubblica.

Ne dà notizia il Presidente consigliere Domenico Bevacqua.

Nel corso della seduta si svolgeranno le audizioni di tutti i soggetti interessati alla problematica che riguarda la Valle Oliva e la sua bonifica.

Il dato è importante anche perché la “regione” per la prima volta, in un conato di democrazia che si spera diventi una sana abitudine, esce dalle sue sedi per andare sul territorio e per parlare con la gente.

E’ da ritenere che la commissione “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’Ambiente” della regione abbia acquisito e quindi metta a disposizione di tutti la rilevante messe di dati relativi al fiume Oliva ed alla natura ed entità del supposto inquinamento.

 

Noi nel presente articolo, che speriamo il consigliere Bevacqua legga, mostriamo la foto della discarica che venne aperta nel letto del fiume Oliva e che poi scomparve dalla memoria collettiva fino a quando non è emersa anche durante il processo in corso a Cosenza.

Ecco cosa scrive Mimmo Bevacqua:

“Ritengo giusto dare così un primo forte segnale di attenzione a questo territorio che su tali tematiche da troppo tempo non ha ricevuto alcuna risposta concreta.

 

Infatti, la complessa questione dell’inquinamento dell’area dell’Oliva di Amantea sarà una delle priorità ambientali alla quale cercheremo, compatibilmente con i tempi delle relative procedure da effettuarsi, di dare adeguate risposte.

La bellezza paesaggistica di questi luoghi e la tranquillità dei cittadini e visitatori che li frequentano meritano ogni intervento possibile volto a far tornare la Valle Oliva una meta fruibile”.

 

Intanto prendiamo atto , invero con sorpresa, della affermazione del consigliere Bevacqua che la Valle dell’Oliva, al momento, non è una meta fruibile.

 

Andate, andate a vedere!“ Mi dice un commerciante del mercato indicando il mercato degli agricoltori.

Alla mia faccia sorpresa, la integrazione.

 

“Ci sono i vigili urbani ! Ne abbiamo chiesto inutilmente la presenza e l’intervento tante volte, qui al mercato, ma solo ora sono arrivati . Assistono i NAS”.

 

Continua la mia sorpresa ma rinvio i chiarimenti ed entro nel mercato.

“Ci sono i NAS-mi informa un commerciante – e stanno sequestrando tutto!”

Faccio qualche passo ed incontro un contadino che sta caricando la mercanzia rimastagli.

 

E’ triste, ha le lacrime agli occhi.

Mi accoglie che un commento esaustivo :“ Un buon inizio d’anno”.

Gli hanno sequestrato salumi , formaggi e sott’oli.

Giorni e giorni di duro lavoro volati via.

Ma è la legge, la dura legge.

Ne vedo un altro di questi piccoli produttori agricoli le cui madri , mogli e figli hanno le mani d’oro e sfornano gustosi salumi, formaggi , olive e melanzane sott’olio.

Anche a suo carico un sequestro.

Anche lui è triste ed arrabbiato.

Ed eccoli in fondo nella zona a sud, insieme con la Polizia municipale .

C’è il comandante Caruso e quattro vigili oltre che i due agenti dei NAS.

Ancora un altro sequestro ad un altro contadino.

Ancora un altro produttore a carico del quale viene eseguito un altro rilevante sequestro di merce.

Altre persone arrabbiate.

Sono i primi consumatori dei loro stessi prodotti, secondo una tradizione calabrese se non millenaria quanto meno secolare, e sanno che si tratta di merce sana , fatta con tecniche antiche e che offrono totale garanzia igienica sanitaria.

Sono piccoli produttori che integrano il reddito aziendale grazie a queste produzioni e non comprendono perché da loro si pretendano comportamenti tipici delle medio e grandi aziende senza alcuna tolleranza normativa per i piccoli , per le produzioni artigiane.

Un cittadino criticamente osserva : “Purtroppo non avremo mai i risultati delle indagini sanitarie di stamani. Un limite gravissimo della nostra legislazione sanitaria. Sarebbe invece corretto che anche i NAS pubblicassero gli esiti su un loro sito perche accedendovi si sapesse da quali prodotti e di da quali aziende ci si debba tutelare e anche quali consumare.”

“Non basta” aggiunge un altro “ Ora spetta a tutti gli altri produttori agricoli della provincia di Cosenza.”

Sarà sicuramente così.

Drin, drin. Ha squillato il tele fono e dal l’altro capo del filo c’era nientemeno che Diogene.

 

Cortese come sempre ha detto : “ Posto che abbiate trovato la biblioteca, vorrei ricordarvi che a giorni scadono i termini del bando per gli Interventi finalizzati a sostenere il funzionamento delle biblioteche calabresi degli Enti Locali, dei Sistemi bibliotecari e delle Biblioteche riconosciute di interesse locale con D.P.G.R. Vi prego sollecitate l’attenzione dell’amministrazione comunale".

 

Rispondo “Lo farò, ma sono certo che hanno già provveduto ad inoltra la domanda”

E Diogene: “ Ricorda agli amministratori di codesta città che il bando è pubblicato nel sito http://www.regione.calabria.it/ dove troverete l’avviso, l’allegato della domanda di partecipazione e quanto altro necessario”.

 

“Va bene - dico - lo farò! Ma c’è altro che debba riferire?”

“ Si, ricorda loro che le condizioni per la partecipazione al bando sembra possano esserci tutte. Sono quelle di avere sede nel territorio regionale, di non essere stati dichiarati gravemente inadempienti per inosservanza degli obblighi contrattuali, a seguito della concessione di una sovvenzione a carico del bilancio comunitario e/o nazionale e/o regionale, di avere la disponibilità di almeno una linea telefonica abilitata alla fonia e al collegamento con internet, di avere un orario di apertura settimanale al pubblico non inferiore a 12 ore, di cui almeno 3 dopo le ore 14, di avere in servizio una unità di personale a tempo pieno, dotata di adeguata preparazione professionale e interamente dedicata al servizio della biblioteca ed infine di avere il possesso di almeno 3 mila documenti”.

 

“Sai che faccio Diogene? –concludo- Della tua telefonata faccio un articolo così che tutti sappiano quanto a cuore tu abbia la nostra città e la cultura degli amanteani”.

“Ti leggerò anch’io. Anzi riferisci ai miei amici di Amantea che tornerò tra voi per trovare la biblioteca. E chissà che questa volta non ci riesca”.

Nella foto il professor Sam Patti che visita quel che resta della biblioteca di Amantea in occasione della sua presenza nella nostra città.

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