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Giuseppe Marchese

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Amantea sembrava aver dimenticato le numerose intimidazioni a danno di politici e cittadini avvenute nel recente passato e sembrava essere ridiventata la cittadina tranquilla degli anni novanta e precedenti.

 

Oggi si sveglia con nuovi atti intimidatori ed ha paura. Gli Amanteani hanno paura di parlare, di esprimersi. Hanno, perfino, paura di essere visti tra i presenti del consiglio comunale straordinario e preferiscono frequentare il Campus per sentire canzoni e commedie teatrali che fanno sorridere. Al più una monacella od una pasta con la mollica per avere la bocca piena ed avere la scusa di non poter parlare.

In merito qualche domanda ed una auto domanda

Cosa ne pensi di quanto successo?

Stupore, preoccupazione e rammarico per quanto avvenuto, di certo la città costretta a subire l’ennesimo danno alla sua immagine.

 

Temi possa essere l’inizio di una nuova stagione di intimidazioni?

E’ scontato dire che gli eventi non sono opera di schegge impazzite della società. Sui motivi, autori ed eventuali mandanti potrà far luce solo un’attenta indagine della polizia giudiziaria. Se non si interviene celermente non sarà solo l’inizio di una nuova stagione di intimidazioni, si passerà ai fatti, lo Stato deve reagire, la società deve reagire.

 

Ritieni che la Magistratura e le Forze dell’ordine riusciranno a dare risposta all’esigenza di sicurezza della intera città e che sapranno assicurare i responsabili alla giustizia?

Confido nelle capacità della magistratura e delle forze dell’ordine, sebbene entrambe le istituzioni siano costrette a lavorare con un organico e risorse insufficienti. A loro la mia solidarietà e vicinanza e quella del mio partito, Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale. L’Arma dei Carabinieri farà la sua parte, ma la politica deve fare la sua. Conosciamo tutti lo stato in cui versa la caserma dei carabinieri di Amantea.Manca poi un presidio di sicurezza e legalità su Campora San Giovanni. Auspico quindi un impegno concreto della giunta per affrontare e risolvere queste problematiche, garantendo così maggiore sicurezza ai cittadini. Mi impegno sin da subito ad interessare i vertici del mio partito, nella persona dell’On. Edmondo Cirielli, parlamentare FDI-AN, che ha visitato la scorsa domenica la nostra città, affinchè anche sui tavoli romani sia affrontata la questione legalità e sicurezza sul nostro territorio.

 

Ti trovi d’accordo con la Lo Moro in particolare quando afferma che le persone che hanno subito intimidazione devono collaborare con la Magistratura e le Forze dell’ordine in particolare quando sono politici dovendo dare l’esempio ai cittadini?

E’ essenziale la collaborazione delle vittime.Purtroppo spesso questa manca. Nelle aule giudiziarie si assiste a ritrattazioni ed edulcorazioni della realtà ad opera soprattutto dei politici. Comprendo la paura per i propri affetti, ma chi fa politica sa che dovrà affrontare anche dei rischi, perché di legalità alcuni non vogliono sentir parlare. Come ha detto il ministro Lanzetta in occasione del consiglio comunale straordinario, rivolgendo un consiglio al Sindaco di Amantea, bisogna scegliere da che parte stare.

 

Ed ancora, come commenti la sollecitazione, sempre della Lo Moro, quando invita maggioranza e minoranza a rileggere gli atti politici alla ricerca delle ragioni delle intimidazioni? Ritieni che la maggioranza eserciti un intenso autocontrollo? Ritieni che la minoranza controlli con fermezza gli atti dell’amministrazione?

L’on. Lo Moro parla a ragion veduta, sa che questo tipo di azioni sono in realtà reazioni a scelte o mancate scelte, che negli atti potrebbe nascondersi il perché. Non credo però che questi siano frutto di scelte avventate, i destinatari delle intimidazioni hanno esperienza politica e amministrativa, sicuramente valutano bene ogni decisione che assumono, anche se molte di queste politicamente non le condivido. Per quanto riguarda la minoranza, fa il suo compito quando viene messa in grado di farlo, ma in realtà è ben poco . Mi dispiace constatare che oggi assisto in consiglio comunale ad atteggiamenti immutati a ruoli invertiti.

 

Cosa ne pensi, infine, del richiamo fatto da SE il Prefetto Tomao quando ha affermato che la legalità comincia dalle piccole cose, dai comportamenti di ognuno di noi, dai piccoli atti della PA.? Ti sembra che si faccia ad Amantea?

La Legalità troppo spesso è usata come un semplice slogan da campagna elettorale, fa moda, però così inteso non ha nessun valore: Essa deve piuttosto diventare uno stile di vita, che si dimostra a partire dalla carta di una caramella conservata in tasca piuttosto che gettata per terra, per poi proseguire nel rispetto di tutte le norme, ordinanze del sindaco incluse.Per questo ritengo che le istituzioni devono impegnarsi nel diffondere la cultura della legalità a partire dai giovanissimi in età scolare, sensibilizzando altresì le famiglie e le associazioni.

 

Ti sembra cioè dovere di ognuno segnalare e denunciare i comportamenti anomali, irrituali, illeciti, illegittimi ed ancora le omissioni, i ritardi, le disparità, vincendo la naturale ritrosia dettata dalla paura dei poteri o del potere?

Chiunque si trovi davanti ad un atto/fatto illecito dovrebbe denunciarlo, però troppo spesso il cittadino pensa che non convenga, per non perdere le grazie di qualcuno, a volte perché non avverte la presenza di uno Stato forte pronto a tutelarlo. Dei primi non mi interesso, chi è causa del suo mal pianga se stesso o cambi modo di votare, per gli altri confido nelle istituzioni affinchè tengano sempre alta la guardia e non faccia sentire solo il cittadino.

 

Cosa occorre fare per aiutare Amantea ad essere una città totalmente onesta in ogni sua parte, in ogni sua componente?

In un mio comunicato di giugno scorso, ho sollecitato la costituzione della Consulta per la sicurezza e legalità, sono stato convocato in rappresentanza di una associazione alla prima riunione organizzativa, ma ancora però non è stata costituita. In quella sede queste proposte potrebbero concretizzarsi : la legalità non ha colore politico. Ritengo poi necessario intervenire su un problema che grava su tutto il territorio nazionale, il lavoro. Anche nel nostro territorio si soffre, è tutto fermo, dall’edilizia al commercio e al turismo, nonostante le risorse che abbiamo! Ancora una volta spero che la maggioranza ponga al centro della sua azione una politica per il lavoro, dichiarata ma non programmata, e sinceramente alcune scelte fatte, vedi il mancato investimento di risorse sul lungomare, in parcheggi e viabilità, per la valorizzazione delle opere di interesse storico e artistico, vanno in direzione opposta, almeno sul piano turistico e commerciale, ma è una mia personale valutazione.

 

Cosa faresti tu se fossi all’amministrazione del paese?

Più pulizia e ordine nella città, verde pubblico, viabilità, parcheggi, dal centro alle periferie, la pulizia è il biglietto da visita, il resto viene dopo.

 

Cosa ti senti di suggerire alla maggioranza?

Sacrifici, non solo per i cittadini (vedi aumenti delle tariffe) ma anche per le istituzioni, si possono dimezzare le indennità della giunta, fare a meno di staff e addetti stampa a pagamento (vedi aumenti delle indennità della giunta e compensi dello staff del sindaco). La gestione della cosa pubblica non può prescindere dalla diligenza del buon padre di famiglia.

 

Ora fatti una domanda alla quale ti piacerebbe rispondere.

Perché fai politica? Ti piace farla nella tua città?

Faccio politica per passione, non per interessi personali o posizioni da difendere, mi ritengo libero, onesto e senza paura (insegnamento di Giorgia Meloni) e soprattutto in grado di dire ciò che penso, ma non mi piace la politica come viene fatta e vissuta ad Amantea, perché secondo me non è politica, è piuttosto gestione, esaltazione di se stessi senza dialogo né confronto e soprattutto senza tenere conto di quella componente sociale e comunitaria che invece io ritengo cardine della stessa.

 

Dott. FABIO GARRITANO, laureato in giurisprudenza, libero professionista, cattolico, impegnato nell’associazionismo, in politica dal 1999, dal 2000 tesserato di Azione Giovani, poi Alleanza Nazionale, oggi esponente locale e provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

Amantea sembrava aver dimenticato le numerose intimidazioni a danno di politici e cittadini avvenute nel recente passato e sembrava essere ridiventata la cittadina tranquilla degli anni novanta e precedenti.

 

Oggi si sveglia con nuovi atti intimidatori ed ha paura. Gli Amanteani hanno paura di parlare, di esprimersi. Hanno, perfino, paura di essere visti tra i presenti del consiglio comunale straordinario e preferiscono frequentare il Campus per sentire canzoni e commedie teatrali che fanno sorridere. Al più una monacella od una pasta con la mollica per avere la bocca piena ed avere la scusa di non poter parlare.

 

In merito qualche domanda ed una auto domanda

 

Cose ne pensi di quanto successo?

Penso che niente accada senza una ragione e che lo sforzo di chi sta lavorando sulle indagini debba muoversi alla ricerca delle ragioni che stanno dietro l’accaduto, e sono convinta che chi riceva le intimidazioni possa e debba dare alle forze inquirenti gli spunti giusti per orientare le indagini. Sempre che vi sia la volontà, quella vera, di collaborare.

 

Temi possa essere l’inizio di una nuova stagione di intimidazioni ?

No, non penso. Se un segnale doveva arrivare, è arrivato. Spero profondamente che questo segnale serva alla Magistratura perché dopo l’inchiesta Nepetia si facciano passi in avanti, e non si arretri.

 

Ritieni che la Magistratura e le Forze dell’ordine riusciranno a dare risposta all’esigenza di sicurezza della intera città e che sapranno assicurare i responsabili alla giustizia?

Ne sono convinta, e questa convinzione mi dà la forza di andare avanti in un percorso politico irto di difficoltà, in cui da “non politica” ma da cittadina osservo una realtà politica affaristica e clientelare, molto lontana dagli ideali (forse utopistici) che hanno motivato il mio impegno.

 

Ti trovi d’accordo con la Lo Moro in particolare quando afferma che le persone che hanno subito intimidazione devono collaborare con la Magistratura e le Forze dell’ordine in particolare quando sono politici dovendo dare l’esempio ai cittadini?

Vedi la prima risposta…e ancora non avevo letto questa domanda…

 

Ed ancora, come commenti la sollecitazione, sempre della Lo Moro, quando invita maggioranza e minoranza a rileggere gli atti politici alla ricerca delle ragioni delle intimidazioni? Ritieni che la maggioranza eserciti un intenso autocontrollo? Ritieni che la minoranza controlli con fermezza gli atti dell’amministrazione?

Un giorno prima delle elezioni, a maggio, ero a colloquio con la segretaria comunale nella sua stanza, perché denunciavo un comizio illegittimo che la lista rosa arcobaleno (oggi giunta Sabatino) aveva tenuto nel quartiere di Santa Maria (un buon inizio no?), e parlai a lungo con la dott.ssa Mercuri che mi sembrava armata di buoni propositi. Tra le altre cose mi disse che prima di fare la segretaria comunale aveva svolto la professione forense e che aveva poi trasferito i metodi della professione nel ruolo di segretario comunale: cercare di accontentare il cliente trovando le soluzioni per assecondarne le richieste. Questa descrizione fotografa il metodo seguito da maggioranza e segretaria. Buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione sono belle parole e basta, l’autocontrollo non è contemplato nemmeno.

Noi come minoranza dobbiamo intensificare il controllo, soprattutto rivolgendoci agli organi superiori.

 

Cosa ne pensi, infine, del richiamo fatto da SE il Prefetto Tomao quando ha affermato che la legalità comincia dalle piccole cose, dai comportamenti di ognuno di noi, dai piccoli atti della PA.? Ti sembra che si faccia ad Amantea?

L’ho molto apprezzato, ed era in sintonia con il contenuto del mio intervento, quando dicevo che la “la legalità è uno stile di vita, e per gli amministratori è un dovere irrinunciabile in ogni atto amministrativo, un esempio di cui andare fieri e orgogliosi”. Così ad Amantea, e non solo, non è: per questo sono andata via da quel palco, pur nel rispetto delle istituzioni presenti, ed in particolare del prefetto.

 

Ti sembra cioè dovere di ognuno segnalare e denunciare i comportamenti anomali, irrituali, illeciti, illegittimi ed ancora le omissioni, i ritardi, le disparità, vincendo la naturale ritrosia dettata dalla paura dei poteri o del potere?

Noi del M5S facciamo della denuncia un dovere che attiene istituzionalmente ai compiti di sindacato ispettivo, connessi al mandato elettivo. E del potere abbiamo una visione molto diversa da quella comune, e di questa visione la paura non fa parte, anche perché gli amministratori, quelli veri, per noi non sono coloro che detengono il potere ma piuttosto coloro che svolgono un servizio.

 

Cosa occorre fare per aiutare Amantea ad essere una città totalmente onesta in ogni sua parte, in ogni sua componente ?

Vedo tre obiettivi fondamentali:

-          Cambiare la mentalità delle persone per trasformarle da sudditi in cittadini consapevoli e attivi;

-          Partire dai giovani, che sono ancora incontaminati dal marcio della politica, e coinvolgerli interessandoli e motivandoli, donandogli qualcosa in cui credere;

-          Proporre con il proprio esempio un modello diverso, e far capire che l’unica strada che si deve percorrere è il rispetto delle regole, perché delinquere o aderire alla malavita organizzata sono scelte alla fine perdenti per i singoli e per la società.

Cosa faresti tu se fossi all’amministrazione del paese?

Tante cose, parto da tre obiettivi:

-          Osservare “da vicino” e cercare di sistemare i conti per trovare risorse e investire nello sviluppo dell’economia della città. Per farlo bisogna percorrere due strade: il risparmio e la progettualità capace di intercettare finanziamenti nazionali ed europei;

-          Efficientare e modernizzare la macchina comunale, mettendola concretamente al servizio dei cittadini;

-          Praticare TRASPARENZA e PARTECIPAZIONE effettive, restituendo sovranità ai cittadini.

 

Cosa ti senti di suggerire alla maggioranza?

Di dimettersi al più presto. Come unica forma di autocontrollo.

 

Ora fatti una domanda alla quale ti piacerebbe rispondere.

Chi te l’ha fatta fare, Francesca, di candidarti e di calarti nello sporco e difficile mondo della politica che hai sempre osservato con diffidenza e disprezzo? Ti sei pentita?

L’unica condizione possibile era ed è la mia appartenenza: il M5S è un luogo sano della politica, fatto di cittadini al servizio dei cittadini: questa l’unica condizione possibile per me e per il mio impegno di cui, nonostante tutto non mi sono ancora pentita, anche grazie al fatto che pur essendo sola in consiglio sono la portavoce di un gruppo che ad Amantea, pur tra tante difficoltà, ci crede e fa la sua parte.

“Padre Pio” raccoglie i resti della fiera

Mercoledì, 19 Novembre 2014 08:58 Pubblicato in Politica

Ci perdonerà Padre Pio, il Santo. Se ci permettiamo di chiamare Aldo, il nostro amico, con il nomignolo affettuoso di “padre pio”, ricordando, così, quanto amore questo vecchio e simpatico amanteano offre quotidianamente al “suo” e nostro santo, in quella che da tempo è un po’ diventata la chiesa sociale della nostra cittadina.

 

Lì sul mare. Anzi sul lungomare.

Quello già abbandonato e che l’amministrazione ha deciso di abbandonare ancora di più spostando i fondi finanziari che, forse erano eccessivi (con essi si poteva fare anche altro che munificenze e magnificenze ingegneristiche ed architetture ridondanti, in particolare in tempi grami) a costruire ponti e strade negli effetti privati

Quello che come si vede nella foto è difficile se non impossibile usare a piedi od in bicicletta

Siamo lì a fotografare lo stato di abbandono quando Aldo proveniente alla nostre spalle ci chiama

Lo vediamo che sta raccogliendo plastica che era stata posta “ o meglio nascosta” dietro i cespugli del monumento ai marinai di Amantea.

Resti della ultima fiera, certamente

E comunque un ulteriore segno del suo amore per quel luogo di incontro e di preghiera di cui Aldo è diventato consapevole custode e che, anzi, ha contribuito a formare, anche grazie all’aiuto di donne amanteane che hanno voluto questo monumento all’amore che Padre Pio ha offerto a tanti ammalati e che oggi Aldo onora giornalmente con la sua presenza, con la sua attenzione

“Me lo fate un favore-mi chiede- lo scrivente che siamo abbandonati, che la strada è piena di buche, che proprio ieri una giovane ragazza è caduta su queste buche e si è fatta male”.

“ Senz’altro. Avevo fatto le foto anche alla strada proprio per segnalare lo stato di bisogno di questo e tanti altri luoghi di Amantea. Grazie per la tua segnalazione e la tua sollecitazione . Ma grazie soprattutto per quanto fai, silenziosamente , quotidianamente, con amore e sempre con il sorriso . Amantea sarebbe migliore con tanti come te!!”

Poi gli dico “ E tu Aldo me lo fai un favore ? Glielo dici a Padre Pio che non si dimenticasse di Amantea. Senza un suo deciso intervento, ai voglia di scrivere !”

 

Peppe Marchese

 

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