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Riceviamo e pubblichiamo:

“Parliamo di legalità” è il titolo dell’incontro che si è tenuto il 28 novembre alla Chiesa Parrocchiale di Santa Veneranda in Pavigliana (RC). Protagonista il Dott. Federico Cafiero de Raho, Procuratore Capo della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria.

Più che eloquente l’introduzione di don Aldo Ripepi, il parroco di questa comunità, al dibattito: “Dobbiamo chiamare bene ciò che è bene e male ciò che non lo è. Fare attenzione all’atteggiamento mafioso che si muove sotto sotto. Dobbiamo fare scelte coraggiose, non lasciarci trascinare in certe ‘associazioni che conducono attività sbagliate’. Questo incontro è stato organizzato per far capire alla nostra comunità che le istituzioni ci sono vicine.”

Prende la parola il Procuratore Capo e, contento della presenza dei giovani, li esorta a continuare a tirare fuori la parte migliore. “Una scelta difficile, lo riconosco” sostiene Cafiero de Raho “in quanto secondo taluni vivere nella legalità quasi non è un bene”.

A quel punto il Procuratore ha tracciato un brevissimo excursus dell’inizio della sua carriera. I suoi colleghi preferivano occuparsi di altro ed hanno lasciato a lui tutto il lavoro sulla questione clan Casalesi in quanto all’epoca poco conosciuti.

“Le ricchezze fatte con il sangue della brava gente devono essere soppresse e destinate per scopi benefici. ABBATTERE CHI SOPPRIME”.

Fortissimi segnali ai giovani da parte sua ai presenti, più che moniti paterni consigli soprattutto rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze: “Voi giovani dovete fare il possibile per credere in voi, voi siete persone e godete di diritti e di doveri, dovete avere la consapevolezza che ciascuno di voi merita rispetto. Nessuno si deve permettere di violare la vostra libertà. DOVETE AVERE IL DIRITTO DI ESSERE LIBERI. Ed a voi ragazze vi dico che dovete essere in grado di reagire ad ogni sopruso. Don Aldo, il vostro parroco ha un’alta percezione della vita, fidatevi, avete lui ed avete anche me. Non sopportate in silenzio, ma PARLATE. Rivolgetevi quindi a chi tutela il vostro diritto. Quando votate non pensate che dovete dare la vostra preferenza a chi vi può essere di aiuto, è sbagliato. Abituatevi a ragionare, rispettate interessi e diritti di tutti. Noi tutti dobbiamo avere un modello, l’esempio di chi è abituato a pensare agli altri. Dobbiamo pensare, quando lo votiamo, essere certi che il suo bene è anche quello degli altri.”

Cafiero de Raho comincia a parlare della situazione di Reggio nello specifico: “Penso sempre che la gente sappia che c’è la ‘ndrangheta, è assuefatta e ci sono tante cose di cui non ci si accorge, non potrebbe essere altrimenti, a Reggio di respira un’aria fetida, opprimente. Ma non si dice che la ‘ndrangheta controlla tutto.”

Alza i toni il Procuratore Capo: “Il futuro di Reggio è nella legalità, prefissatevi degli obiettivi e raggiungeteli, ma che siano di TUTTI. Reggio è una città che si sta spegnendo, svuotandosi, tutti vanno fuori anche a studiare. Non deve succedere più, fate in modo che non succeda più ragazzi. Riunitevi in associazioni, in gruppi che pensano a costruire un futuro migliore. Non accettate più che gli altri governino il vostro futuro. Studiate, fatelo per la vostra vita, informatevi.”

Alle ragazze presenti: “Non dovete subire mai, voi siete uguali agli uomini, la donna non è inferiore all’uomo. Dovete contribuire allo sviluppo della società. Se c’è qualcuno che vuole impedire la vostra libertà venite da me ed io vi tutelerò”

Ed ancora: “Giovani, sforzatevi a capire che i veri pilastri non sono quei politici che curano i loro affari e non il bene dei cittadini. Si dovrebbe suggerire ai politici di leggere il Vangelo e prenderne esempio”

Chiede di intervenire un ex consigliere circoscrizionale che chiede al Procuratore Capo di intercedere con i politici affinché abbiano a cura la situazione del territorio in quanto nel corso degli anni passati durante le campagne elettorali sono saliti tutti loro ma nessuno ha mantenuto le promesse.

Allora don Aldo ricorda che sono stati proprio i cittadini a votare quei politici e che sono proprio i cittadini che devono svegliarsi.

Molto preciso il Procuratore Capo: “La massima espressione della libertà consiste nello riempire la scheda senza condizionamenti, vi esorto quindi a segnalarci fatti incresciosi che si verificano anche nei seggi durante le votazioni. E non dimenticate mai che dipende da voi chi verrà eletto. E sappiate che io non parlerò mai di politica. Dovete essere voi a scegliere”.

Una ragazza chiede a Cafiero de Rao perché le persone scappano da questa terra. Egli, per far capire che con la cultura si possono cambiare le cose, porta l’esempio di una bambina di Secondigliano che non potendone più dei traffici illegali che continuavano a verificarsi in quel quartiere ha organizzato una raccolta firme da portare al Presidente della Regione Campania per far costruire un polo universitario in quel sito, ce l’ha fatta.

Il Procuratore ha detto che si può fare di tutto per far capire alle persone che Reggio può ragionare, Reggio deve cambiare. In un modo o nell’altro Reggio cambierà, Come? Avendo coscienza, parlare con gli altri dei problemi, chiedendo aiuto alle istituzioni. Ai giovani di costituirsi in un movimento di mettersi a capo del Comune, nel momento in cui si ha la consapevolezza delle cose da fare le cose migliorano.

Ad un giovane che, in merito alla recente polemica tra l’Arcivescovo Morosini ed il Procuratore aggiunto Gratteri, gli ha chiesto come queste due istituzioni possono essere di aiuto a chi legge questi messaggi Cafiero de Rao ha risposto che queste posizioni nascono da un travisamento della stampa. Gratteri – aggiunge de Rao – non sbaglia quando sostiene che alcuni sacerdoti sono contigui. E l’istituzione Chiesa va avanti con i suoi insegnamenti. “Ma se vado in chiesa a pregare – dice De Raho - e c’è un sacerdote che non è il massimo io continuo a pregare in quella chiesa perché il mio rapporto è diretto con il Signore. Però spero, aspetto, che il sacerdote venga sostituito con uno migliore. A Reggio ci sono persone per bene che aspettano che qualcosa cambi. A voi giovani il compito.

A Fabio, un ragazzo che gli chiede se la mafia si può sconfiggere e come il Procuratore Capo risponde: “Si può sconfiggere, in Sicilia ed in Campania si sta indebolendo. In Calabria si rafforza perché non c’è reazione, perché la gente tace. Qua comunque si parte avvantaggiati perché avete visto le altre reazioni. Se volete sconfiggere la ‘ndrangheta cominciate a riunirvi, a parlare di legalità a interessarvi di politica, a organizzarvi il lavoro futuro, fate progetti. La forza della ‘ndrangheta è il silenzio delle persone. La ‘ndrangheta è l’ignoranza più bieca e gli ‘ndranghetisti si vergognano di essere ignoranti, per questa ragione manifestano le loro azioni con la violenza. Cominceranno a cambiare quando acquisiranno la consapevolezza di essere destinati al carcere a vita. Con il vostro aiuto in pochi anni ce la faremo a sconfiggerla.”

COMUNITA’ PARROCCHIALE DI PAVIGLIANA

Reggio Calabria, 29 novembre 2013

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Cafiero de Raho: «Con la operazione “Araba Fenice” colpito il livello superiore»

Qualche dato:

Arrestate quarantasette persone;
Sequestrate 14 società
Sequestrati beni per oltre 90 milioni di euro.
Impegnati 500 finanzieri
Eseguite 90 perquisizioni tra Calabria, Piemonte, Veneto, Lombardia e Puglia.
I reati contestati sono associazione a delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, abusiva attività finanziaria, utilizzo ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, favoreggiamento, peculato, corruzione, illecita concorrenza ed estorsione, tutti aggravati dalle modalità mafiose.
Un'imponente operazione condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della guardia di finanza e dallo Scico di Roma che ha disarticolato un’associazione di stampo mafioso e ha svelato come le varie famiglie si sono spartite la città.

Su richiesta del PM Giuseppe Lombardo, il GIP ha disposto la custodia cautelare per boss, mafiosi, imprenditori, avvocati, commercialisti e un amministratore giudiziario.

Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, in relazione alla operazione "Araba fenice" ha detto che: «È un'operazione di grande significato perché colpisce le principali cosche reggine della 'ndrangheta nella loro presenza esponenziale attraverso la imprese che operano nell'edilizia residenziale e che si avvalgono di commercialisti e accoliti per imporre a tutti nel territorio reggino in cui operano la realizzazione di opere edilizie solo con le imprese di loro pertinenza o ad essi riconducibili. L'operazione assume, inoltre, particolare significato perché va a colpire il livello superiore della 'ndrangheta, che delinea lo scenario di un'organizzazione criminale che si è sempre più mimetizzata nel mondo dell'economia e delle professioni e si impone a danno dell'economia legale”

In mattinata il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti sarà presso il Comando provinciale della guardia di Finanza a Reggio per una conferenza stampa.

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L'ispezione della Ragioneria generale dello Stato arrivata al Comune di Reggio Calabria dopo le denunce del “caso Fallara” sembra abbia dato un altro verdetto.

Secondo i commissari sarebbero stati dati incarichi dirigenziali illegittimi ed approvati progetti illegittimi.

Da qui 5 provvedimenti di messa in mora per un valore complessivo di 3,5 milioni che si aggiungono ai circa 3,6 milioni precedenti.

In buona sostanza gli attuali ed ex papaveri di Palazzo San Giorgio potrebbero essere costretti a sborsare circa 7 milioni di euro complessivi.

Nelle more dell’invio degli atti alla Corte dei Conti la intimazione e messa in mora.

Chi ne risponderebbero potrebbero essere il governatore ed ex sindaco di Reggio Peppe Scopelliti, l'ex vicesindaco Peppe Raffa, gli ex assessori Fabrizio Veneziano, Candeloro Imbalzano, Giuseppe Agliano, Giuseppe Adornato, Graziano Melandri, Giuseppe Martorano, Vincenzo Sidari, Michele Raso, Franco Sarica, Giovanni Bilardi, Antonella Freno, Tilde Minasi, Pasquale Zito, Antonio Caridi, Amedeo Canale, Sebastiano Vecchio e Demetrio Porcino.

I dirigenti chiamati in causa sono invece l'attuale segretario generale della giunta regionale ed ex city manager a Palazzo San Giorgio, Franco Zoccali, e Giuseppe Nicita.

Altri dirigenti potrebbero essere chiamati a dare spiegazioni , tra cui Umberto Nucara, Francesco D'Agostino, Serena Angioli, Pietro Praticò, Pasquale Crucitti, Alfredo Priolo, Saverio Putortì, Concettina Siciliano.

Interessati anche i revisori dei conti Carmelo Stracuzzi, Domenico Marturano, Ruggero Ettore De Medici e Domenico D'Amico.

Pubblicato in Reggio Calabria

La stampa locale riporta il fatto che Orsola Fallara, la ex dirigente del settore Finanze del Comune di Reggio Calabria, suicidatasi nel dicembre 2010 in seguito allo scandalo che l’ha vista protagonista dello sperpero del denaro pubblico, nell’estate del 2009 abbia elargito, in tutta autonomia, al parroco della parrocchia di San Giorgio Martire, nel rione San Giorgio Extra, una somma rilevante.

Si parla di una semplice richiesta di 235mila euro che il sacerdote Antonino Pangallo fece al comune di Reggio Calabria e la Fallara liquidò con una graziosa aggiunta di euro 15.000 per «una tantum per lavori di manutenzione» con un mandato unico di 250.000 euro.

Non solo ma sempre nell’estate 2009 pervenne una seconda richiesta di 50 mila euro per i «lavori di consolidamento solaio di copertura del centro civico e sociale in San Giorgio Extra», una richiesta alla quale la Fallara rispose con l’elargizione di 70 mila euro.

Ma poteva una dirigente del comune emettere mandati senza alcuna legittimazione? Parliamo di 320 mila euro!!

Si trattava di una persona irresponsabile al punto da rischiare gravi responsabilità personali non solo economiche ma anche penali ?

O piuttosto si trattava di comportamenti che poteva ben rientrare nel novero di altri similari e quindi non contestabili?

Possibile che la Fallara non avesse consapevolezza che i revisori dei conti avrebbero dovuto ( e potuto) chiedere le ragioni di tali mandati e contestarli o avere la certezza che non lo avrebbero fatto?

Nessuno ne sapeva niente nel Comune di Reggio ? Il parroco non ha ringraziato nessuno dal pulpito? Ha preso i soldi ed è rimasto in silenzio ( omertoso)od invece ha ringraziato qualcuno? E chi la Fallara od (anche) altri?

Quanto altro deve ancora uscire dai bilanci di Reggio Calabria?

Possibile che un ufficio di ragioneria possa emettere mandati senza alcun controllo?

 

Pubblicato in Reggio Calabria

Grillo è tra i pochi “politici” capace di raccogliere migliaia di persone nei suoi comizi. Molti altri ne hanno poche decine raccolte in stanze più o meno grandi.

Una folla di persone a Catanzaro dove arringa su Monte dei Paschi, confermando, libero di farlo , certo di quanto dice, che si tratta del « più grande scandalo italiano», altro che Parmalat!

Poi promette che appena il Movimento 5 stelle arriverà in Parlamento chiuderà Equitalia; ed è ben capace di farlo. Non altri, visto che tra i loro candidati hanno dipendenti ed altri di Equitalia.

Poi snocciola alcuni passi della sua agenda Tra questi il ” reddito minimo garantito “, cavallo di battaglia della calabrese Enza Bruno Bossio e del PD cosentino!

Ed ancora “ via i rimborsi elettorali” ed anche in questo è coerente visto che “impone” ai suoi di fare politica come si faceva un tempo, per il dovere di aiutare la nazione e gli italiani ; una cosa incomprensibili e alla quasi totalità dei politici di ogni schieramento o partito che dir si voglia, dal parlamento al più piccolo comune, dove vivono resistendo al tempo i professionisti della politica e delle prebende.

Ed ancora si impegna a sopprimere le inutili province, ad eliminare i vitalizi e l'Imu.

E non basta. Parla della giustizia, affermando che «i processi non possono durare anni e gli atti devono essere informatizzati».

E poi sostiene che «più informazione sanitaria e più alti tenori di vita abbassano le spese sanitarie». Il pubblico apprezza, sottolinea con applausi, interviene.

Poi affronta il problema del lavoro e grida che :«Bisogna reinventarlo, ai call center ci vadano i figli della Fornero».

E via di seguito strappando un applauso dopo l’altro

Forse qualcosa sta cambiando anche qui da noi in Calabria. Un mese fa ad accogliere Grillo c’erano manco un centinaio di persone , a Catanzaro oltre mille e sfidando il freddo vento del capoluogo.

E bastano due ore ed un centinaia di km, a Reggio Calabria sono oltre 4.000, nella centralissima piazza Duomo!

E’ ancora caldo delle emozioni di Catanzaro ed attacca subito Monti che definisce “ Bin Loden” italiano sostenendo che “È diventato furbo e lo fa per stroncarmi la carriera. Pensate che parla bene di me. Per questo ho deciso di denunciarlo per diffamazione al contrario. Stanno copiando il nostro programma come, per esempio, la nostra idea del limite di due mandati parlamentari e poi a casa”

E poi Berlusconi sostenendo che “Non bisogna processare il puttaniere per eccesso di puttane, bisogna processarlo per i reati veri”

Poi si scatena e grida vulcanico più che mai ( e come potrebbe essere il contrario avendo di fronte l’Etna e Stromboli) “ Siamo diventati la prima forza politica in Sicilia, e lo saremo anche in Calabria. Abbiamo fatto un miracolo. Questo non è più un movimento. Siamo qualcosa di più. Siamo una comunità. Siamo in guerra, pieni di macerie. Bisogna prendere il paese e ricostruirlo. Ma non ce la facciamo da soli. Ce la faremo solo se stiamo assieme. Dicono che dietro Grillo c'è la massoneria, Casaleggio, c'è la Cia. Ma chi c'è dietro Grillo? C'è solo uno che ha ricevuto tantissimo da persone come voi per 40 anni e vuole contraccambiare un attimo. Questa gente non riesce a capire che qualcuno può fare qualcosa per gli altri senza avere un ritorno economico. Non riescono a capirlo perché non ce l'hanno nel dna. Abbiamo selezionato i candidati con il voto online. Ma quando mai avete visto i vostri rappresentanti? Questi non sono candidati che arrivano da un'altra regione. Sono calabresi. Non abbiamo speso un euro e sono tutti incensurati. Probabilmente metteremo dentro il 55% di donne in Parlamento. E non sono donne con i culi di silicone e le labbra di polistirolo. Sono donne che lavorano, che hanno dei figli. Donne normali, persone perbene e oneste».

Poi fa una promessa ai reggini e scatena l’applauso “Alle prossime elezioni comunali li manderemo a casa. Te lo prometto “. Foto Corriere della Calabria Grillo a Reggio

Pubblicato in Reggio Calabria

Depositate le liste dell’M5S in Calabria. Ci sono Imprenditori, operai, professionisti, disoccupati, impiegati nelle liste calabresi per Camera e Senato del movimento di Grillo.

Nessun amanteano e da qui una malcelata delusione  per non esservi organizzati in tempi utili, visto il buon risultato che si ipotizza nella città alle prossime consultazioni. Intanto prosegue il tour di Beppe Grillo, denominato "Tsunami Tour" impegnato oggi ad Avellino e Salerno.

Tutto questo, mentre ad Amantea gli attivisti del Movimento 5 stelle, si preparano al primo incontro aperto previsto per sabato 26 gennaio, ore 17:00 presso il parco della Grotta.

  

Ecco le liste:

Alla Camera sono candidati:

 

Dalila Nesci di Tropea,

Sebastiano Barbanti Cosenza,

Federica Dieni Campo Calabro,

Paolo Parentela Catanzaro,

Ivan Pastore Cosenza,

Melania Di Bella Tropea,

Isabella Cimino San Giovanni in Fiore,

Salvatore Salvaguardia Reggio Calabria,

Dario Elia Cosenza ,

Roberto Gatto Mendicino,

Massimo Belsito Acri,

Laura Ferrara Cosenza,

Antonio Vivacqua Rende,

Luigi Palermo Rende,

Giovanni Caccavo Crotone,

Domenico Scarpino Savelli,

Enzo Orlando Rossano,

Bachisio Canu Rende,

Massimo Cugnetto Lamezia Terme,

Gianpaolo Garofalo Cosenza,

Francesco Molinari Montalto Uffugo,

Nicola Morra Cosenza,

Vincenzo Frustaci Crotone,

Giuseppe Auddino Polistena,

Giorgio Raso Corigliano Calabro,

Raffaella Greco Montalto Uffugo,

Maria Pia De Rango Castrolibero,

Peppino Accoti Villapiana,

Massimiliano Aloe Rende,

Giovanni Luca Monaco Paola.

Al senato,invece, sono candidati

Francesco Molinari Montalto Uffugo,

Nicola Morra Cosenza,

Vincenzo Frustaci Crotone,

Giuseppe Auddino Polistena,

Giorgio Raso Corigliano Calabro,

Raffaella Greco Montalto Uffugo,

Maria Pia De Rango Castrolibero,

Peppino Accoti Villapiana,

Massimiliano Aloe Rende,

Giovanni Luca Monaco Paola

Pubblicato in Calabria

Reggio Calabria. Un consulente tecnico specializzato nell'ascolto e nella trascrizione di conversazioni telefoniche ed ambientali, Roberto Crocitta, con una collaborazione pluriennale con l'autorità giudiziaria, è stato arrestato dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal commissariato di Palmi.

È accusato di favoreggiamento aggravato dalle finalità mafiose per avere redatto consulenze false per aiutare i boss della 'ndrangheta della piana di Gioia Tauro ad eludere le indagini.

Scrive Stefano Perri “Un'attività criminale, quella del Consulente di parte Roberto Crocitta, stroncata stamane dall'arresto operato dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi, in seguito all'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del Procuratore Aggiunto Michele Prestipino e del Sostituto della Dda di Reggio Giovanni Musarò.

Crocitta, consulente specializzato nell'ascolto e nella trascrizione di conversazioni telefoniche e ambientali, con una lunga carriera alle spalle anche al servizio del Tribunale di Palmi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti modificava con perizia le trascrizioni con l'obiettivo di smontare gli impianti accusatori e favorire la scarcerazione dei boss del mandamento tirrenico. In particolare l'uomo, proprio sfruttando la sua lunga esperienza professionale nel campo delle intercettazioni, individuava ad arte alcuni dei passaggi maggiormente probatori e li modificava omettendo nomi o specifiche circostanze etichettandoli come ''incomprensibili'' o sostituendoli con parole assonanti.

Nello specifico ad essere contestate sono tre consulenze effettuate da Crocitta in un arco temporale di circa cinque mesi, tra il giugno e il novembre del 2010, e redatte sotto richiesta di tre fra le più temibili cosche della pina di Gioia Tauro: i Gallico (con una consulenza redatta nell'interesse dell'indagato Antonio Dinaro), i Pesce (con una consulenza per Francesco Pesce) e i Bellocco (con una consulenza per l'indagato Domenico Bellocco). A pesare sulle spalle di Crocitta non solo le ''disattenzioni'' nella trascrizione delle intercettazioni, ma soprattutto la sistematicità degli episodi, segno evidente, secondo gli inquirenti, dell'assoluta volontarietà del comportamento.”

''Un' operazione - ha detto il Procuratore Ottavio Sferlazza - che colpisce un esponente effettivo di quella che è stata definita area grigia, un professionista che metteva a disposizione della 'ndrangheta la sua opera favorendola consapevolmente''.

Ed inoltre ha aggiunto il Procuratore Aggiunto Michele Prestipino che ''Spesso si dice che la forza della 'ndrangheta sta nella sua capacità di interagire con l'esterno. Anche Don Pino De Masi qualche tempo fa ha affermato che sulla Piana esiste un esercito di professionisti che ha abdicato al suo ruolo consegnandosi nelle mani della 'ndrangheta. Bene oggi andiamo a colpire proprio un componente di quell'area grigia che non sempre è definita con secondo termini esatti. In questi anni abbiamo accertato la collusione di una larga schiera di professionisti, dai tecnici ai commercialisti fino ai poliziotti. Una pluralità di soggetti che dimostra che la 'ndrangheta sa stare dentro la società a diversi livelli. Ma grazie al nostro intervento dimostriamo che oggi non è più conveniente colludere e mi auguro che questa operazione serva da esempio per tutti e dimostri che chi tradisce i doveri della propria professione non fa un buon servizio alla giustizia e nemmeno a se stesso''.

Pubblicato in Reggio Calabria
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