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In manette un insegnante accusato di aver adescato ragazze 14enni. Le adescava e poi ne abusava sessualmente.  

Nel suo pc sono state trovate foto di altre minorenni. L'approccio avveniva in chat o tramite Facebook.

 

L’insegnante è stato tratto in arresto dagli uomini della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

A denunciare il tutto è stata la madre di una delle vittime che aveva scoperto le conversazioni intime tra la figlia e l’ex insegnante.

Nel comunicato  si legge di uno scenario più ampio e di maggiore gravità rispetto a quanto ipotizzato nella fase iniziale.

 

Le attività tecniche condotte dagli investigatori, il sequestro di apparecchi cellulari e di altri supporti informatici, sia nei confronti dell’indagato che delle vittime e la loro successiva analisi, hanno infatti consentito di recuperare numerosi file cancellati, contenenti fotografie ritraenti alcune minori in abiti succinti, sia da sole che in compagnia del professore, nonché innumerevoli conversazioni (chattate) di natura estremamente confidenziale.

Le audizioni protette delle minori coinvolte hanno poi consentito di accertare che il modus operandi del Prof corrispondeva a quella condotta tipica, definita tecnicamente grooming: il professore, attraverso dialoghi in chat, e/o via sms o tramite social network, avrebbe costruito un legame di fiducia con le minori, esercitando su di loro una dipendenza psicologica in virtù della stima e della considerazione che le giovani vittime nutrivano nei suoi confronti, inducendole in tal modo ad accettare più facilmente gli incontri di persona ed a considerare come normali alcuni atti, di natura sessuale, tra adulti e minori.

 

L’estrema confidenza che i giovani hanno con il Web li conduce talvolta a valicare i confini della prudenza.

Chi ha interesse ad avere contatti con i minori con la volontà di indurli a compiere atti intimi sa che il web può essere un terreno utile per “avvicinarsi” ai giovani, perché sono tutti sempre connessi, liberi e con la convinzione di essere al sicuro.

I genitori spesso fanno fatica a capire tutto quello che i loro figli vivono”.

Gli abusi sarebbero avvenuti, nella gran parte dei casi, nell'abitazione dell'insegnante

Pubblicato in Reggio Calabria

Nella nottata tra giovedì e venerdì intorno alle 04.00 del mattino, in una via nella zona sud della città, una pattuglia della Radiomobile ha notato cinque giovani che trasportavano a braccia due biciclette del tipo "mountain bike", del valore complessivo di 500 euro,.

Le due bici erano state rubate poco prima da un condominio lì vicino, rompendo un tubo pluviale in alluminio al quale erano state legate dai proprietari con catena e lucchetto.

Le due bici, infatti, erano rimaste ancor attaccate tra loro dall'unica catena.

I cinque giovani, tre maggiorenni d'età compresa tra i 18 e i 23 anni e due fratelli minorenni, di 16 e 17 anni, sono stati arrestati

Il gip ha convalidato l'arresto, applicando ai maggiorenni l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I due fratelli minorenni – un 16enne ed un 17enne – sono stati accompagnati presso la propria abitazione ed affidati ai genitori, e posti a disposizione delle Autorità Giudiziaria competenti, davanti la quale dovranno rispondere del reato di furto aggravato.

Secondo una recente indagine condotta a livello nazionale in Italia i furti di biciclette sono passati da poche migliaia all’anno ad almeno 3000 al mese.

Pubblicato in Reggio Calabria

Ecco il nuovo Consiglio Comunale

CENTROSINISTRA: Giuseppe Falcomatà, Giuseppe Marino, Nancy Iachino, Demetrio Delfino, Giovanni Minniti, Antonino Castorina, Vincenzo Marra, Rocco Albanese, Armando Neri, Filippo Quartuccio, Valerio Misefari, Giovanni Muraca, Antonino Mileto, Giovanni Latella, Nicola Paris, Saverio Anghelone, Demetrio Martino, Tonino Nocera, Antonio Zimbalatti, Paolo Brunetti, Filippo Bova, Giuseppe Sera, Antonio Ruvolo.

7 i consiglieri eletti dal Partito Democratico( 15302 voti),

3 eletti nella lista La Svolta( 7638 voti),

3 eletti nella lista RE.SE.T( 7830 voti),

3 eletti nella lista A testa Alta( 6633 voti),

1 eletto nella lista Officina calabria( 3495 voti),

1 eletto nella lista Oltre( 3253 voti),

1 eletto nella lista Partito socialista italiano( 2565 voti)

CENTRODESTRA: Lucio Dattola, Tonino Maiolino, Luigi Dattola, Antonino Matalone, Giuseppe D’Ascoli, Demetrio Marino, Antonio Pizzimenti, Mary Caracciolo, Massimo Ripepi, Pasquale Imbalzano.

4 i consiglieri eletti nella lista Reggio Futura( 8821 voti) ,

4 gli eletti nella lista Forza Italia( 7838 voti),

1 eletto nella lista Nuovo centro destra( 3014 voti).

Nessun eletto per la lista Fratelli d’Italia( 993 voti).

E non basta.

Non trovano posto in consiglio comunale SEL, il Partito repubblicano italiano, il Movimento 5 stelle, il Partito Comunista dei lavoratori.

Sono solo due le donne elette in Consiglio , Nancy Iachino e Mary Caracciolo, rispettivamente nella lista del Pd e di Forza Italia.

Deluso Aurelio Chizzoniti con i suoi 1609 voti non trova posto in consiglio ed annuncia il ritiro dalla politica dichiarando:

«Per quanto riguarda la mia partecipazione alla battaglia affrontata in sintonia con il mio stile ribelle senza padrini e senza padroni non posso non ritenermi vittima degli elettori reggini sempre più "non vedenti" che hanno gratificato il mio poliennale impegno profuso ultra vires quale "defensor civitatis" su tantissimi versanti con un misero, quanto inspiegabile, 1.68 %, pari ad appena 1.609 voti.

A riprova, ove ce ne fosse bisogno, che da queste parti le opzioni legalitarie, il disinteressato servizio alla collettività, esperienza, competenza, coraggio, determinazione e quant'altro portano fatalmente all'isolamento perché difficilmente governabili al contrario della mediocrità che per essere tale tranquillizza tutto e tutti».

«Prendo atto che l'epilogo della mia carriera politica, nella cui cornice sono stato eletto tre volte al consiglio comunale, una primo dei non eletti, due al consiglio regionale, una volta primo dei non eletti alla Camera dei deputati, sempre e comunque servendo l'idea, combattendo a mani nude con il dovere della mia fede e la fede del mio dovere, si conclude mestamente inducendomi a pensare che spesso a Reggio gli elettori incorrono in incredibili distrazioni di massa. Non mi resta quindi che esprimere la mia deferente stima e gratitudine a tutto lo staff organizzativo, ai candidati, con in testa il testimone di giustizia Gaetano Caminiti, a quei pochissimi elettori che mi hanno onorato con un adamantino consenso e che mi stanno esprimendo sincera solidarietà, ai miei tre figli, alla mia famiglia dei quali ho avvertito il calore, l'affetto e l'intensa vicinanza in un momento particolarmente sconfortante e inappagante della mia vita che sinceramente mi ero illuso di non meritare».

«Si conclude, con Reggio perennemente nel cuore la mia lunga esperienza politica ricca di contenuti ed anche di prestigiosi risultati».

Pubblicato in Reggio Calabria

Una scelta “sofferta” in verità.

Il 9 settembre scorso il candidato sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà indicava nella sue liste la presenza della professoressa Marisa Cagliostro, la quale rispondeva con il seguente comunicato

“Leggo il mio nome nell'elenco dei candidati delle Liste civiche stasera presentate da Giuseppe Falcomatà. Non è un segreto che ho seguito con attenzione le primarie della coalizione di centrosinistra e che considero positivamente il suo percorso,nel panorama generale delle proposte politiche e civiche che ad oggi si sono presentate alla città. Da oltre un anno ho aderito al Laboratorio politico Patto civico,coordinato da Antonino Spadaro e sono stata assidua sostenitrice dell'importanza di un cambiamento radicale nel nuovo governo della città. Con Patto civico infatti abbiamo predisposto e presentato un programma al quale speravo seguisse una partecipazione, anche indiretta alla competizione politica comunale,ritenendo irrinunciabile per ciascun cittadino dare il proprio contributo all'auspicato cambiamento. Nelle more di una molteplicità di incontri con movimenti e candidati, il cui esito peraltro non ha portato ad alcuna concretizzazione nel senso auspicato, ho avuto nei giorni scorsi da Falcomatà la proposta di candidatura per la quale mi sono riservata di decidere. Non avendo ancora sciolto la riserva ritengo corretto darne smentita".

Rispondeva il giorno dopo 10 settembrela Lista civica Reset, che sostiene la candidatura di Giuseppe Falcomatà a sindaco di Reggio Calabria:

"La Professoressa Marisa Cagliostro non ha scritto che non si candiderà ma che ha bisogno di qualche ulteriore tempo di riflessione per compiere dei passaggi preliminari che per lei sono importanti e che noi ovviamente rispettiamo".

Ieri 23 settembre ecco la scelta della Professoressa Marisa Cagliostro:

“ Ho deciso di sciogliere positivamente la riserva sulla proposta di candidatura fattami da Giuseppe Falcomata', giovane che gode della mia fiducia per la sua cultura ed il coraggio a cimentarsi in una impresa ardua, ma dovuta da chi, già impegnato in politica, intende dare il proprio contributo alla rinascita della città. Ho lavorato nella mia lunga carriera universitaria con migliaia di giovani e sono abituata a dare loro fiducia e supporto di esperienza, se necessario.

In un momento che ritengo determinante per le sorti della città ho valutato attentamente se, oltre all'impegno da sempre profuso nella realizzazione di iniziative progettuali in ambito culturale, potessi dare anche un modesto contributo personale per restituire decoro,vivibilità,trasparenza amministrativa e sviluppo socio culturale alla città in cui sono nata e che amo. Questa mia nuova esigenza mi ha portata oltre un anno fa a firmare la Dichiarazione d'intenti e a partecipare alla fondazione del Laboratorio politico Patto civico, egregiamente coordinato dal prof.Antonino Spadaro. Non e' mancato il mio fattivo contributo alla formulazione del Progetto per la città metropolitana, presentato alla stampa lo scorso giugno nel palazzo storico della Provincia. I notevoli sforzi esperiti insieme al Comitato di coordinamento di LPPC per favorire la formazione di una aggregazione civica guidata da un candidato sindaco, adeguati ad affrontare i gravi problemi della città si sono mostrati non ancora maturi. Si è assistito invece ad una notevole frammentazione dei movimenti civici con numerosi candidati Sindaco. Allora che fare? La mia risposta e' fare tesoro dell'esperienza del Laboratorio politico, di cui non potrò seguire in coscienza la decisione maggioritaria di astensione dall'agone elettorale per invece dare un contributo alla coalizione di centro sinistra guidata da Giuseppe Falcomata', nella certezza che i cittadini sapranno scegliere tra le candidature quelle che potranno portare credibilità ed esperienza di buona gestione.

Non è più tempo di rinvii e qui ha vinto la mia voglia di concretezza e determinazione che ha da sempre caratterizzato l’effettiva esperienza universitaria del mio lavoro applicata sul territorio per la realizzazione di progetti culturali e di iniziative associative e di volontariato culturale.

E' sulle tematiche culturali, ambientali e del turismo che si giocherà il riscatto della città, del suo sviluppo turistico culturale, la sua creatività e ricettività,la sua nuova organizzazione metropolitana Chi ha strumenti ed energie ha il dovere morale di metterle in campo senza se e senza ma, con  l'umiltà dei forti per il bene comune. Da questo scopo non ho potuto esimermi. Prof. Marisa Cagliostro”

Con queste parole la professoressa Marisa annuncia la candidatura nella lista Reset, al fianco di Giuseppe Falcomatà, che corre per la poltrona di Sindaco di Reggio Calabria.

Per capire il comunicato occorre presentare Marisa Cagliostro, professore associato della Mediterranea. Lo facciamo ricordando il suo pregevole intervento di 4 anni fa (venerdì 24 settembre 2010)

Università: è tempo di vacche magre

di Marisa Cagliostro* – L’accorato appello del prof.Costa affinchè la Mediterranea possa continuare ad offrire alla città e al territorio nonché alla popolazione studentesca la varietà di Corsi di laurea che si era consolidata nel tempo, mi trova solidale in linea generale. In effetti ho ritenuto importante partecipare a quel Consiglio di facoltà cui il Collega si riferisce per non sottrarmi alle decisioni da prendere,ma non sono stata sorpresa più di tanto dal risultato che a mio avviso era da tempo annunziato.

L’Università -e non mi riferisco solo alla Mediterranea -ha avuto negli scorsi anni molta autonomia nella didattica, nella ricerca,nella attivazione di Corsi di Laurea, dottorati,nuove discipline,nuovi posti a concorso, realizzazione di master, borse di studio ecc ecc .Ha inoltre goduto di erogazioni statali sufficienti e potuto attivare rapporti di collaborazione e consulenza sia con gli enti territoriali che con le aziende private che hanno portato risorse finanziare  anche ingenti quando riferite a progetti ministeriali ed europei. Eppure, a mio modesto avviso, l’Università in genere e la Mediterranea nello specifico hanno vissuto queste opportunità spesso con superficialità e approssimazione e talvolta con arroganza,usando il divide et impera di romana memoria o seguendo il criterio di vivere alla giornata o cantare per tutto l’anno come i grilli in estate. E quando, come sta avvenendo, i cordoni della borsa statale si debbono stringere,riappare in tutta la sua nuda verità la carenza di una modalità di gestione delle risorse umane e finanziarie che ha privilegiato spesso l’appartenenza a questa o quella consorteria (non parliamo di scuole e baronie di vecchia memoria ma di nuove aggregazioni che nulla hanno di quelle ),la assoluta disattenzione verso il merito e l’esperienza,la mancanza di un coerente e realistico progetto dell’offerta didattica, la inadeguatezza di un razionale e organizzato uso degli spazi e dei servizi,la prevalenza di interessi personali e privati,quando non strettamente familiari, nell’ accesso alla carriera universitaria e  nella progressione della stessa. Se in questa fase molti docenti di tutte le università sono giunti al limite di età per il pensionamento e si crea naturalmente la carenza nelle discipline dagli stessi ricoperte ,in mancanza del normale ricambio possibile e prevedibile fino a pochi anni fa, ecco che si crea il vuoto e quella che era prima una opzione praticabile ma non necessaria -la richiesta di disponibilità ai ricercatori di ricoprire incarichi didattici a titolo gratuito-, diventa una esigenza imprescindibile,una  questione di vita o di morte per la sopravvivenza dei Corsi di laurea. Forse anche un’arma di ricatto nei loro confronti proprio nel momento in cui hanno deciso di porre con determinazione i problemi della loro categoria ed hanno scelto in gran parte di ritirare la loro disponibilità alla didattica. In effetti il ruolo dei ricercatori, come indica la parola stessa è altro e prevede solo una limitata collaborazione ai corsi, non alla normale attività didattica lasciata ai docenti titolari, per portare l’esperienza della loro ricerca in forme seminariali o esercitative.
Tutti abbiamo dato più di quello che ci veniva richiesto nel momento fondativo dell’Istituto universitario di Architettura e poi dell’Ateneo mediterraneo e abbiamo continuato, molti di noi, ad impegnarci in tutte le occasioni ricoprendo più incarichi, spesso a titolo gratuito, e consentendo alla Mediterranea di affermarsi nel territorio di pertinenza -Calabria e Sicilia orientale- ed evidenziarsi anche per ampi rapporti di ricerca con altre sedi universitarie nazionali e internazionali. Ma questo processo di crescita non ha via via trovato -ed oggi se ne vedono le conseguenze-altrettanta forza di spinta e capacità progettuali e gestionali nelle recenti strutture di vertice, spingendosi sino ad incorrere in episodi di arrogante nepotismo che hanno avviato un processo di impoverimento se non di degrado dei rapporti interni alle varie strutture  e articolazioni della organizzazione dell’Ateneo. Ecco che, seppure solidale con Enrico Costa cui riconosco passione e attaccamento non usuale al lavoro che svolge, dall’alto della mia lunghissima e altrettanto appassionata esperienza nella Mediterranea e amareggiata dalle spiacevoli vicende concorsuali che hanno segnato l’ultima fase della mia carriera,mi confermo nella decisione di lasciare anticipatamente e non per limiti di età,una università nella quale non mi sento più a mio agio, mancandomi la fiducia e lo stimolo a continuare a dare il mio seppure parziale contributo. Mi spiace quindi contribuire ad allargare il vuoto di cui sopra ma mi pesa di più continuare ad assistere al percorso ad ostacoli dei molti colleghi ricercatori e associati, e alla impossibilità di far progredire dottori di ricerca di solida preparazione cui viene negata, per motivi non certamente legati al merito, anche una borsa di ricerca o opportunità di concorsi per ricercatore per i quali il dottorato li aveva formati. Non è tutto da attribuire al singolo Ateneo se questa è una politica governativa, per nulla condivisibile, ma credo non resti -da parte degli attuali vertici della Mediterranea e di gran parte degli Atenei italiani- che fare un doveroso mea culpa e assumersi le proprie responsabilità  accollandosi l’onere di avviare un progetto a breve e medio termine di ottimizzazione delle risorse umane ed economiche esistenti. Il tempo delle vacche grasse è finito e qui si parrà la loro nobilitate”.

*Professore associato Università Mediterranea di Reggio Calabria

Pubblicato in Reggio Calabria

“C’è una ‘ndrangheta che occupa gli spazi del cittadino e c’è una cittadinanza che non fa niente per tirarsi su.

Questa cittadinanza delega e forse un giorno reagirà ma è necessario darci una scossa ora, dobbiamo denunciare e recuperare la dignità, il senso di appartenenza per non cedere alla malavita”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “non c’è la ‘ndrangheta”

Queste sono le pesanti parole dal procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho al decimo incontro “M’importa … per partecipare responsabilmente” , organizzato dal Movimento ReggioNonTace, da Microdànisma, dai Comitati territoriali tumori e leucemie, dalla Comunità di Vita Cristiana, da MASCI RC4, d Mad Simon e Maurizio Albanese, dal comitato NO carbone a Saline, da C.STOf, dai padri gesuiti, nel cortile degli Ottimati insieme a padre Giovanni Ladiana e al comandante per la Campania del Corpo Forestale dello Stato Sergio Costa.

Dice aggiunge il procuratore De Rhao “Sono a Reggio da un anno e sei mesi e non sono cambiate molto le cose. E’ difficile far capire alla gente che a determinate angherie occorre reagire. In uno Stato democraticamente fondato sul diritto non ci deve essere alcuna forma di violenza altrimenti ritorniamo all’epoca della preistoria. La corruzione fa sentire il cittadino uno schiavo e noi non dobbiamo più accettare lusinghe o offerte sporche che offendono la nostra dignità. Dobbiamo tirarci tutta la città dalla nostra parte, confrontarci, capire che il bene alla fine prevarrà sul male. Stiamo lavorando su quei siti inquinati dall’uomo e ci vorranno anni per bonificarli e non vi nascondo che col tempo le cose peggiorano e il nostro ambiente sta morendo. In Campania abbiamo sconfitto quella camorra che ha scaricato tutto nei nostri terreni e oggi, la gente collabora con le istituzioni. Reggio Calabria è invece in una situazione peggiore ma può uscire facendo un primo importante passo affidando la città a persone oneste che possano rappresentare la comunità e dicano no al sistema clientelare”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “non ci sono siti inquinati”

Dice padre Giovanni Ladiana superiore dei gesuiti di Reggio Calabria: “La Calabria è l’unica regione in Italia a non avere il registro dei tumori e questa è una cosa inaccettabile. La percentuale di casi tumorali è aumentata e, nei prossimi 10 anni, tutti i maschi avranno un tumore e una donna su quattro rischia di averlo. La questione ambientale, non è solo la difesa della bellezza della natura o della nostra città. D’inquinamento si muore e spesso a morirne sono i più piccoli e fragili”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “il registro tumori c’è”.

Riceviamo e pubblichiamo:

“Mentre i VIP (così amano farsi chiamare anche “loro”) sprecano un bene così prezioso (l’acqua) ed ahimè quasi “in via di estinzione” per “solleticare” il mondo intero alla sensibilizzazione verso la ricerca sulla terribile malattia degenerativa comunemente conosciuta come SLA (acronimo di Sclerosi Laterale Amiotrofica) è invece lodevole ed oltremodo DA IMITARE l’iniziativa intrapresa da un gruppo di volenterosi reggini (SI, DI REGGIO CALABRIA !!!!).

Alcuni miei concittadini, tra loro anche simpatici ragazzini, con una simpaticissima trovata hanno coinvolto altre persone a raccogliere dei fondi da destinare alla ricerca.

Loro non hanno sprecato neanche una goccia d’acqua con le già famose teatrali secchiate auto-tiratesi.

Sono andati ad immergersi nel mare di Reggio Calabria.

Insieme, un po’ per volta si sono “moltiplicati” e con gioia, con l’entusiasmo che trasmetteranno a tutti coloro che ne verranno a conoscenza hanno fatto “Un tuffo per la Sla”.

E non pensate sia finita qui la loro avventura.

Della loro fantastica – lasciatemelo dire, DAVVERO FANTASTICA INIZIATIVA – sta circolando un bellissimo video.

Vi invito pertanto a guardarlo con attenzione e a divulgarlo al mondo intero.

Da parte di tutte le persone sofferenti e dei loro cari ringrazio gli ideatori della encomiabile iniziativa.

Sig.ra Elena Trombetta da Reggio Calabria, 28 agosto 2014

Il link del loro video che DOVETE ASSOLUTAMENTE GUARDARE

https://www.youtube.com/watch?v=iwIQ-o5xuKE

Scrive così su fb la promotrice

“Abbiamo raccolto un pò di soldini. Non abbiamo sprecato un bene prezioso come l’acqua. Abbiamo fatto una preghiera per tutti i malati. Abbiamo respirato unità. E lanciato la sfida alla gente semplice e comune come noi … da nord a sud… Grazie a tutti i cuori presenti. Non abbiamo tanti soldi, ma ancora un cuore che batte … Insieme si può. Ringraziamo Per video e montaggio: Associazione fotografica “Momenti” Viale Aldo Moro tr. Neri 46″

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Ecco una buona notizia.

L'emendamento al d.l. della Pubblica amministrazione, risparmia le sezioni staccate dei TAR che si trovano nelle città sedi di corti d'appello.

Si tratta di Salerno, Reggio Calabria, Lecce, Brescia e Catania.

Inoltre la soppressione delle altre sedi viene rinviata al luglio del 2015.

«È davvero una notizia positiva, l'approvazione dell'emendamento al dl sulla Pubblica amministrazione, che salva le sezioni staccate del Tar, che si trovano nelle città, sedi di corti d'appello, tra cui quella di Reggio Calabria».

Lo ha dichiarato il segretario del Pd Calabria Ernesto Magorno nell'apprendere che la Commissione affari costituzionali della Camera ha, appunto, approvato l'emendamento che riguarda anche il Tar del capoluogo dello Stretto.

«È un importante esito – ha proseguito Magorno – che è da ascrivere all'impegno incisivo e determinato che tutto il Pd ha assicurato e nel quale ha avuto rilievo l'azione costante della deputazione democratica calabrese.

È da sottolineare ancora una volta – ha concluso – la sensibilità dimostrata dal governo guidato da Matteo Renzi, che ha ulteriormente dimostrato grande capacità di ascolto e di dialogo per le istanze dei territori e di una regione che finalmente ha trovato, nell'esecutivo, un interlocutore attento e sempre presente»

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avisAssociazione Volontari italiani del sangue presenterà la sua nuova campagna di comunicazione in occasione del 14 giugno, giornata mondiale del donatore di sangue.

La campagna ha come slogan “la prima volta” ed è rivolta ai potenziali nuovi donatori, ma anche a coloro che dopo la prima volta continuano a ripetere in maniera anonima, volontaria, associata, consapevole e periodica questo piccolo grande gesto di solidarietà.

«Vogliamo trasmettere un messaggio che sia chiaro per tutti e che si possa adattare ai mille volti della nostra Associazione – commenta il Presidente nazionale,Vincenzo Saturni- ma un’attenzione particolare la dedicheremo ai più giovani, perché AVIS vuole rinnovarsi profondamente a tutti i livelli. Siamo nati nel 1927 e da allora moltissime sono state le sfide che abbiamo affrontato. I numeri, infatti, parlano chiaro: 1.338.000 soci iscritti, 2.105.000 unità di sangue e plasma raccolti nel 2013, 3.415 sedi presenti sul territorio e centinaia di gruppi giovani attivi con iniziative di promozione della cultura del dono e della solidarietà».

La responsabile della comunicazione Claudia Firenze aggiunge: «abbiamo pensato ad una campagna che veicoli il nostro messaggio - positivo e giocato sull’emozione - su numerosi media: certamente quelli più innovativi, social e web 2.0, ma senza tralasciare i mezzi più tradizionali, come i manifesti o le locandine. Abbiamo delle comunità reali ancora prima che virtuali, dove i valori di sempre vengono declinati in nuove formule e modalità al passo con i tempi. Proprio per questo abbiamo deciso di lanciare la nuova campagna con un evento in contemporanea in moltissime città italiane. Il 14 giugno alle 12.00 i nostri volontari, soprattutto giovani, si ritroveranno nelle principali stazioni italiane e altri luoghi molto frequentati per un grande iniziativa che saprà sorprendere non solo i passanti, ma anche i giornalisti che vorranno partecipare. Ci è sembrato giusto incontrare le persone, per presentare la campagna ed invitarle a donare con la passione, l’energia ed il sorriso sulle labbra che da sempre ci contraddistinguono».

A dare un grande contributo alla promozione e diffusione di questa originale operazione sono tre supporter d’eccezione: Telecom Italia, Radio 105 e Corriere Sociale (media partner).

Queste le città che saranno coinvolte nell’evento: Torino (Stazione di Porta Nuova), Milano (Stazione Centrale), Venezia (Stazione di Santa Lucia), Firenze (Stazione di Santa Maria Novella), Roma (Stazione Termini), Napoli (Via Caracciolo), Bari (Stazione Centrale), Palermo (Stazione Centrale), Siracusa (Piazza Santa Lucia), La Spezia (Piazzale della stazione), Termoli (Stazione ferroviaria), Trani (Piazza XX settembre), Pordenone (Piazza XX Settembre), Sassari (Piazza Italia), Capistrello – AQ (Piazza del Comune), Bitti – NU (Piazza San Sebastiano).

Nel pomeriggio e nella serata di sabato 14 giugno la manifestazione avrà luogo a Perugia (ore 18 in piazza IV novembre), Pescara (alle ore 19 in Piazza Salotto), Senigallia (alle ore 19 nel Foro annonario), Tertenia – OG (alle ore 21 in via Chiesa) e Reggio Calabria (alle ore 22 sul lungomare).

 

 

 

 

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Domenica 23 febbraio nella piscina comunale di Catanzaro “Vinicio Caliò” (quartiere Pontepiccolo) si sono svolti i campionati di nuoto esordienti e di categoria.

La squadra Poolife della piscina Tirreniana Nuoto, composta da 24 ragazzi di età compresa fra i 7 e i 16 anni, ha vinto 38 medaglie di cui 9 ori, 14 argenti, 14 bronzi e due staffette di bronzo.(nella foto )

Come società ha ottenuto un terzo posto categoria esordienti e un quarto posto nella classifica di categoria. Hanno partecipato circa 200 atleti.

12 le società partecipanti provenienti tra l’altro da Reggio Calabria, Ardore, Villa San Giovanni, Lamezia ed Amantea.

Oltre alla Poolife anche la Elletos Paideia, il Pianeta Sport, lo Sporting Club , il Blu Team Nuoto, La Athlon Isca, l‘Olimpo Blu, la Rari Nantes, l’ Asd Andrea Maria.

Le gare in programma, che si sono tenute nell’arco di tutta la giornata di domenica, a partire dalle 8:15, sono state: 100 Dorso, 25 Dorso, 25 Gambe Stile, 25 Farfalla, 25 Gambe Dorso, 50 Stile Libero, 75 Misti, 4x25 Stile Libero. Nel pomeriggio: 50 Rana, 100 Stile Libero, 25 Stile Libero, 100 Rana, 50 Farfalla, 25 Rana, 50 Dorso, 100 Misti, 4x50 Stile Libero. Le categorie partecipanti sono:  Giovanissimi 2007/08, Esordienti C 2005/06, Esordienti B 2003/04, Esordienti A 2001/02, Ragazzi 1999/2000, Junior 1997/98, Cadetti 1995/96, Master 20 1990/94, Assoluti (Asi+Fin) 1990/2008.

Ed ecco i vincitori

  • ALOISIO FRANCESCO: 2 MEDAGLIE D'ORO - 1 D' ARGENTO - 1 DI BRONZO
  • GALLO MARIA : 2 MEDAGLIE D'ORO - 1 D'ARGENTO
  • ABATE CARMINE: 1 MEDAGLIA D'ORO - 2 D'ARGENTO - 1 DI BRONZO
  • CAVALLARI ADOLFO : 1 MEDAGLIA D'ORO - 1 D'ARGENTO - 3 DI BRONZO
  • MICELI MARTINA: 1 MEDAGLIA D'ORO - 1 D' ARGENTO - 1 DI BRONZO
  • TORCHIA ROSARIO : 1 MEDAGLIA D'ORO - 1 D'ARGENTO
  • AMENDOLA DENISE: 1 MEDAGLIA D'ORO - 1 DI BRONZO
  • NAZZARENO CARLO : 1 MEDAGLIA D'ORO - 1 DI BRONZO
  • SPENA GIAMPIERO : 5 MEDAGLIE D'ARGENTO - 1 DI BRONZO 
  • MUTO MARIO: 2 MEDAGLIE D'ARGENTO - 1 DI BRONZO
  • MARANO CARMELA : 1 MEDAGLIA D'ARGENTO - 1 DI BRONZO
  • STARACE VALENTINO: 3 MEDAGLIE DI BRONZO
  • AMENDOLA DOMENICA: 1 MEDAGLIA DI BRONZO 
  • FRANCO KARLA SARAHI: 1 MEDAGLIA DI BRONZO

A tutti i nostri complimenti

Ecco il comunicato emesso ieri 18 febbraio dopo la riunione apposita del Consiglio dei Ministri

“La Presidenza del Consiglio comunica che:

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 12.45 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi.

Al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali dove sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio, appositamente convocato, ha approvato su proposta del ministro dell’Interno il decreto che proroga di sei mesi la durata dello scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, che a termini di legge deve essere deliberata entro il 19 febbraio.

Il Consiglio ha avuto termine alle 12.50”

A giorni la pubblicazione dell’apposito DPR:” Proroga della durata dello scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, a norma dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267”, per saperne di più!

I Commissari resteranno a Palazzo San Giorgio fino ad ottobre ed avranno altri sei mesi per eliminare la mala pianta mafiosa dal Comune reggino.

Erano stati proprio loro, circa un mese fa, ad avanzare richiesta di proroga con la relazione indirizzata alla Prefettura di Reggio, presa ieri in esame dal Consiglio dei Ministri.

 

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