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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Vincenzo Lazzaroli

“Sappiamo tutti che la frase “meglio tardi che mai” ha un significato molto chiaro e forte.

La frase sta bene a rappresentare quello che è stato, fino a qualche giorno addietro, il destino della Biblioteca di Amantea.

Dal nostro primo comunicato, in merito alla situazione della Biblioteca, infatti, sono passati ben 6 anni; tempo necessario e sufficiente per farne anche due di biblioteche, costruendole da zero!!

 

 

 

 

E si, carissimi amici, era il lontano settembre 2013 quando, da soli e come predicatori al vento, avevamo segnalato lo stato di abbandono della Biblioteca, in quel di Campora S. Giovanni presso la delegazione comunale, e la fine ingloriosa dell’opera ammirevole e di grande valore civile che aveva portato avanti il nostro, mai abbastanza compianto bibliotecario Comunale, Rino Baldacchino.

Va bene, dunque, meglio tardi che mai; meglio avere, dopo 6 anni, una Biblioteca funzionante all’interno del Campus Temesa, esattamente come avevamo suggerito illo tempore, che non averla. Tutti d’accordo, ci mancherebbe.        

Ma tutti all’erta cari amici..!!

Di promesse non mantenute e di impegni di spesa mai realmente realizzati, la storia di Amantea e piena come un uovo.

Del resto questa è un’Amministrazione professionista delle promesse e delle chimere, abili nel propinare a noi poveri cittadini di Amantea magici intrugli, nella speranza che ce li beviamo uno dietro l’altro.

E magari le sbandierano pure ai quattro venti queste mitiche decisioni, questi budget, queste capitoli di spesa impegnati, queste roboanti fantastiche profezie.

Solo qualche mese fa, l’amministrazione riferiva che gli scaffali erano in fase di ordinazione e che i libri di lì a breve avrebbero trovato “rifugio”!

Ora, c’è la nuova delibera di Giunta N.155 del 22 novembre 2019 che parla chiaro; carta canta e conta, amici!!!

Canta e conta 20.000 Euro a disposizione del Responsabile del Servizio, per il riallestimento della Biblioteca, data in gestione all’Associazione Culturale Mediterranea, per offrire, finalmente, un luogo di cultura e di approfondimento, di socializzazione e sviluppo civico ai cittadini di Amantea, ma anche per dare senso allo sforzo pluriennale di Rino Baldacchino, che meriterebbe una medaglia al valore civile alla sua memoria.

Epperò, come si diceva, gli occhi devono stare sempre ben aperti.

Ben più corposa delibera era stata emanata già nel dicembre del 2013 (N.228 del 11/12/2013) dall’allora Amministrazione comunale, e anche in quella delibera si prospettavano lavori di completamento degli spazi destinati alla Biblioteca, sempre all’interno del Campus, per un importo di 250 mila Euro con regolare copertura finanziaria, ma tutto restò lettera morta!!

Diciamola tutta, in questi 6 anni la volontà di fare qualcosa di concreto non si è mai lontanamente manifestata e solo oggi, dopo le continue pressioni, qualcuno in Comune si è ricordato che qualcosa doveva pur “spuntare”, per non continuare a fare una magrissima figura con la cittadinanza!!

Si potrebbe dire che la montagna ha partorito il classico topolino e che, la gestazione è durata più di un lustro..ahinoi!!

Certamente noi saremo vigili e chiederemo conto di quanto indicato in delibera anche, e soprattutto, al capitolo di spesa che sembrerebbe essere alla base dell’iniziativa.

Le risorse stanziate, questi fatidici 20000 euro, sembrano provenire da fondi (DL 91/2017, art.16, comma 4.) legati alle elargizioni del Ministero dell’Interno per la crescita economica nel Mezzogiorno e per l’integrazione.

Su questo sarebbe opportuno un chiarimento immediato da questa amministrazione.

La vedova del compianto Baldacchino ci chiese nel 2013 di prendere a cuore la vicenda e noi, per primi ed unici, lo facemmo nella speranza di riuscire a smuovere le coscienze e le azioni di questi amministratori, per sviluppare il tessuto culturale della nostra città e non disperdere un patrimonio di 15.000 volumi.

Lo vogliamo ricordare, attualmente, la biblioteca comunale è una stanza ricavata nella struttura del Campus Temesa, con i libri abbandonati per terra a marcire, un piccolo banchetto scolastico e null'altro.

Ora siamo ancora depositari di quel desiderio. Sia chiaro: saremo felicissimi di raggiungere quell’obiettivo, seppure con i tempi così dilatati, ma saremo inflessibili nel verificare che non ci sia un ulteriore ritardo, né ulteriore offesa alla memoria del nostro “Rino” !!

Vincenzo Lazzaroli

giuliovitaTutto inizia con l’annuncio del Sindaco di Amantea Mario Pizzino della convenzione con l’Associazione “Opera Sociale Charitas –Lux Mundo. Un affidamento senza bando che scadeva il 31 dicembre 2018 , salvo la possibilità, di proroga annuale.

Stranamente, a maggio 2018 il Comune pubblica una manifestazione d’interesse per l’affidamento dei servizi della biblioteca. Insomma, durante l’anno in corso di un affidamento già fatto.
Uno potrebbe argomentare “hanno tolto l’incarico perché i servizi non sono partiti”. Va bene. Però non è stato annunciato il ritiro dell’incarico e c’è altro da dire:
La nuova convenzione, con l'Associazione Culturale Mediterranea (composta da Enrico Baldacchino ed Eugenio Bruni), inizia il primo febbraio 2019, con un grande annuncio (con foto).
Nove mesi dopo, anche questa convenzione è rimasta congelata nel nulla. Ma non per questo si è fatta una nuova manifestazione d’interesse.

La cosa strana è che questa Associazione Mediterranea non si è mai vista attiva operare in paese. Il Comune ha chiesto pochissimi requisiti e non si capisce in base a cosa abbia scelto.
Tra le giustificazioni ingiustificabili del Sindaco c'è che il padre Enrico Baldacchino, sostenitore del PD locale, è stato funzionario bibliotecario dell'Ente locale. Se questo non è ragionare in base a nepotismo, non so cosa sia.

E rimangono altre perplessità in questa Biblioteca annunciata cinque volte dalla stessa amministrazione: da dove vengono i €20.000 che si stanno promettendo?

Spero non vengano dai fondi per l’integrazione dei rifugiati né dalla tassa di soggiorno. Perché la prima ipotesi sarebbe contraria alle regole el Ministero dell’Interno benché immorale visto l’indifferenza con cui questa Amministrazione tratta i rifugiati (la mia associazione ha regalato una piccola biblioteca ai ragazzi del centro senza fuffa); e la seconda sarebbe uno schiaffo ai commercianti e le associazioni che hanno chiesto supporto sia per il decoro urbano che per l’organizzazione di un calendario estivo in condizioni.

Settimana scorsa, hanno annunciato ancora una volta che la Biblioteca riaprirà a breve e il comitato scientifico di questo progetto non include nessun ventenne né trentenne e nessuna donna. Insomma, nessun giovane con un ruolo decisionale per questo comitato. Hanno deciso i nomi al chiuso, senza cercare una partecipazione collettiva e senza guardare le forze giovani dell'associazionismo locale.

Io spero di sbagliarmi ma in questi due anni ho solo visto proclami e pochi fatti, e mi sembra azzardato promettere una biblioteca aperta ogni giorno affidata ad una associazione che non ha il CV per gestirla.

Sperando che le forze politiche di opposizione si sveglino ed esigano chiarezza su questa storia piena di false speranze, io continuo ad informare sui fatti. Sperando che il Partito Democratico di Amantea trovi il coraggio per incontrare la cittadinanza in piazza, con un dialogo dove chiarisca senza tanti giri di parole questa situazione bizarra.

 

Giulio Vita

Director of La Guarimba

Cultural Manage

lux charitas

 

mediterranea

Pubblicato in Primo Piano

Ci sono tante ragioni.

Li “ama” chi li sfrutta in agricoltura , nei servizi ed in commercio.

Li “ama” chi li ospita ricevendo i contributi statali

Li “ama” chi li ospita in gruppi eccessivamente numerosi nelle loro case senza agibilità. magari senza contratti e senza pagare tasse sui fitti incassati

Li “ama” l’amministrazione comunale che ha ricevuto somme rilevanti, libere di essere usate per tutti i bisogni della città

 

Per esempio per le feste cittadine come la notte bianca di Amantea e quella di Campora San Giovanni

Li “ama” anche la “quella chiesa parrocchiale” che grazie ai soldi dei migranti si sono avute le feste patronali di Sant’Antonio e di San Francesco.

E da oggi potranno “amarli” anche coloro che vorrebbero la riapertura della biblioteca

Ci giunge notizia, infatti, che il comune ha disposto il finanziamento di 25 mila euro delle somme ottenute grazie ai migranti per acquistare la stigliatura ed altre apparecchiature per la biblioteca cittadina che è chiusa ormai da oltre 10 anni.

Nella foto la biblioteca quando era aperta a Campora SG mentre viene visitata dal prof Sam Patti

Pubblicato in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa del comune di Longobardi

“Ci consideriamo soddisfatti per essere riusciti ad intercettare un finanziamento regionale nel campo della valorizzazione culturale.

 

 

Infatti in questi giorni è stato pubblicato l’esito all’avviso pubblico “Programma a sostegno al sistema bibliotecario calabrese per il 2018”, finanziato con fondi del Piano di Azione e Coesione della Regione Calabria.

In pratica con questo finanziamento potremmo incrementare la dotazione libraria, effettuare la digitalizzazione del patrimonio bibliotecario, aumentare l’accessibilità e la fruibilità, così come il potenziamento dei servizi al pubblico, la realizzazione di progetti sulla lettura e la conservazione dei beni librari.

Per come ha affermato l’assessore Corigliano, che ringraziamo, “Le biblioteche costituiscono un luogo di cultura, di dibattito e confronto, di crescita per la società che dobbiamo salvaguardare, nelle città come nei piccoli centri”

La nostra amministrazione dimostra ancora una volta che, intercettare risorse esogene al nostro bilancio, si trasforma in un investimento per la crescita della nostra comunità.

IL SINDACO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Pubblicato in Longobardi

Quando fra qualche anno chi sarà presente rileggerà questo attuale periodo per spiegarlo avrà bisogno di classificarlo.

Ed è molto probabile che lo farà indicandolo come l’età dell’ignoranza.

 

 

Parliamo cioè di quella pseudo cultura che è figlia della conoscenza impropria e parziale suggerita ed indotta dalla TV, dal WEB, dai SOCIAL, da una Scuola autoreferenziale, dalla scomparsa della meritocrazia sostituita dall’apparire che non riconosce valore all’essere.

Non si studia più, e nemmeno si legge.

I ragazzi , soprattutto, ma anche gli anziani, non avvertono più il profumo delle pagine di un buon libro, non ne palpano la carta provando quella emozione che è propria di accarezza una persona, non si abitua( o riabitua) all’uso del congiuntivo e del condizionale.

Ad Amantea, poi manca, perfino, una buona biblioteca, magari nella quale trovare testi e stampe che facciano conoscere la stessa storia locale e regionale lasciando la comunità nella consueta ignoranza

Un tempo si pensava che studiare permettesse di non restare zitti di fronte a nessuno, di poter capire meglio quanto avviene intorno a noi, di poter avere un futuro migliore.

Quando si capirà che l’uomo forte è quello che ha studiato e continua a studiare e che forse chi studia è il vero ribelle in un società morta nella quale sembra contare soltanto l’approssimazione dell’attimo fuggente, il presentismo.

In questa approssimazione sembra di vedere una lontana luce.

Su una finestra del Campus leggiamo un cartello dove c’è scritto “Biblioteca comunale in allestimento. Prossima apertura”

Ci sembra un miracolo e siccome non crediamo nei miracoli staremo in allerta.

Anche perché sono almeno 10 anni che il comune non compra un libro!

Anche perchè la stessa regione Calabria ci sembra finanzi solo pochi mesi prima delle elezioni le biblioteche e forse in modo improprio.

La regione si fa vanto di un “ridicolo finanziamento per le biblioteche!”

Parliamo di un milione di euro per tutta la Calabria. Un solo milione di euro tratti dai fondi Pac 2014/2020.

Un milione da distribuire tra 404 comuni. Parliamo di meno di 2500 euro per ogni comune.

Ridicolo, vergognoso.

Ancora più perché questo finanziamento sembra già destinato. Tanto è vero che l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano ha detto «Ma quest’anno si è voluto fortemente inserire nel bando anche le biblioteche di interesse locale, riconosciute dal Dpgr ai sensi della legge 17/85, per dare modo sia alla Biblioteca civica di Cosenza che alla Biblioteca di Soriano Calabro di poter accedere ai finanziamenti”.

Ottime biblioteche che potrebbero essere messe in rete per poter essere godute da tutti!

Ora speriamo che il comune di Amantea inoltri la domanda, sorretta da un brillante progetto che dia attenzione alla gran messe di testi che mancano nella nostra antica biblioteca e che permettano alla comunità di conoscere almeno la propria storia!

Pubblicato in Cronaca

Sembra tutto pronto per l’inaugurazione della nuova biblioteca.

Quella di Campora San Giovanni, infatti, ora è in uso alla Guardia Costiera come gran parte dello stabile di Campora San Giovanni, quello stabile che un tempo ospitava i servizi demografici, il comando di polizia municipale, la stanza dell’amministrazione comunale ( poi in uso alla bibliotecaria) , ed addirittura la seconda sala consiliare della città.

Ora i libri sono stati posti in tantissimi scatoloni e portati nella nuova biblioteca.

Ovviamente non in quel di Campora San Giovanni , perché non ci sono altri immobili del comune di Amantea( se ci fossero stati, infatti, sarebbero potuti essere usati-questi- per la Guardia costiera).

E’ probabile, allora, che la biblioteca ritorni nel capoluogo, da dove era partita tanti anni fa, quando , per ragioni economiche era stata portata nelle frazione.

Nessun comunicato da parte dell’amministrazione comunale.

Ma una sicurezza la abbiamo.

I libri non possono restare negli scatoloni.

Dovranno essere tolti dagli stessi ragazzi del servizio civile che -così ci è stato detto- li hanno inscatolati per essere ricollocati negli scaffali che dovranno, però, essere rimontati.

L’unico problema è che non si sa dove sarà aperta la nuova biblioteca.

Qualcuno ci dice che la biblioteca potrebbe essere posta in un locale del centro storico che è stato requisito dalla Guardia di Finanza

Qualcun altro ci dice che biblioteca potrebbe essere posta sempre nel centro storico ma nei locali appositamente ristrutturati delle Case Sciollate.

Altri ancora ci dicono che saranno posti nella ex sala multimediale di San Bernardino.

Altri, infine, ci dicono che saranno usati alcuni locali presso il campus che così diventerà il centro culturale di Amantea, magari in condivisione con qualche altro servizio.

Altri ancora che la biblioteca sarà allocata nei locali della ex stazione ferroviaria appositamente chiesta all’ente .

Insomma parecchie incertezze.

Comunque sia, abbiamo segnalato la vicenda a Diogene invitandolo a ritornare nella città per dare una mano , in primis, a trovare i locali, e poi a sistemare i libri.

Se di sera doveste vedere in giro un uomo- di lampada munito- non allarmatevi, potrebbe essere lui!

Sembra inoltre che sarà formato un gruppo di lavoro che sarà guidato, proprio, da Diogene di Sinope, detto il Cinico o il Socrate pazzo, quello che era stato, quasi in anonimo, nella città alla ricerca non dell’uomo ma della biblioteca.

I ragazzi del servizio civile monteranno gli scaffali e coadiuvati da Diogene sistemeranno i libri.

Ci dicono che sarà una riapertura in grande stile con tanto di banda musicale, con bandiere e tutte le autorità.

Saremo grati a chi ci farà sapere qualcosa in più:

-per esempio, dove sono oggi i libri e gli scaffali;

-se si intende -o meno- riaprire la biblioteca;

- dove la si intenda riaprire;

-a chi possiamo chiedere maggiori informazioni;

Due cose però sono certe, la prima è che gli amanteani hanno diritto ad avere un biblioteca ben munita e che l’amministrazione ha il dovere di riaprirla e dotarla.

Vedremo.

Nella foto la biblioteca dell'Istituto penitenziario "Sergio Cosmai" di Cosenza, realizzata grazie al progetto Liberi di Leggere, dall'associazione LiberaMente, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Pubblicato in Campora San Giovanni

logL'associazione culturale Longotherapy è lieta di invitarvi alla presentazione del romanzo storico ''Alle soglie dell'ultimo giorno' ', dello scrittore Sergio Ruggiero, domenica 21 febbraio, ore 17.30 presso il Teatrino comunale, sito in piazza San Francesco nel centro storico di Longobardi (Cs).

Premiato come Miglior romanzi storico al concorso letterario nazionale Unicorno - Rovigo 2015, l'opera è ambientata per due capitoli nel territorio di Longobardi. La presentazione prevede proiezioni video ed esibizioni musicale dello stesso autore, nonché la lettura di brani del romanzo. Siamo nell'Anno Domini 870,sullo sfondo di un'epoca segnata dal primato dei Franchi, dalla decadere longobarda e dalla crudeltà dei Saraceni. Scontri culturali e religiosi epocali, infedeli e cavalieri. L'invenzione narrativa si innesta su fonti storiche, per raccontare un mondo pieno di mistero, terribile, affascinante, tra amori, dolore e morte. Dove tutto si basava sulla spietata legge della guerra, mirando contemporaneamente alla conquista dell'eternità. Sergio Ruggiero è nato ad Amantea nel 1962, dove vive, svolgendo la professione d'architetto. È sposato e ha due figli. Appassionati lettore, ha scritto diversi romanzi storici : La rosa d'Ajello, Il respiro del mare, Nel segno del cuore, tutti premiati a livello nazionale e internazionale. E Tre croci a pietramala (inedito).. Continua dunque l'attività dell'associazione, all'insegna della promozione del territorio, dell'arte e della cultura.

Siamo ulti mi quasi in tutto.

Non possi amo esse re ultimi anche in cultura, noi che siamo figli della Magna Grecia!.

 

Da qui la affermazione di Oliverio il quale ha detto che : “La cultura è un fattore di sviluppo e noi vogliamo fare una scelta forte investendo seriamente su di essa. Il percorso - programmazione, ideazione, progettualità - va costruito insieme con i soggetti attivi. Sono sicuro che per il settore teatro c'è molto, tantissimo da fare. In primis va garantito il sostegno alla produzione, ai talenti e ai giovani per riuscire a far emergere tutta la ricchezza presente sul nostro territorio. Per questo la legislazione vigente va rivista. Occorre snellire e semplificare le procedure, avendo come obiettivo il sostegno delle attività culturali come imprese”.

 

Insomma ha poi concluso :”Dobbiamo costruire un modello di sostegno che veda gli operatori del settore impegnati in progetti imprenditoriali nel campo culturale e non più alla ricerca spasmodica di finanziamenti destinati alla mera fruizione di eventi”.

“ Marù, la cultura non è (solo) teatro!

Pensa che ad Amantea la biblioteca è chiusa da anni! E l'ultimo libro è stato comprato 10 anni fa!

Ti ricordo che la Calabria è una delle regioni italiane in cui si legge di meno.

Ti ricordo che negli ultimi anni ad Amantea non c’è stato nessun accesso alla misteriosa biblioteca mentre sono stati migliaia e migliaia i fruitori di rappresentazioni teatrali per le quali si spendono soldi pubblici”

Facci sapere. Grazie!

 

Pubblicato in Reggio Calabria

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Lazzaroli per la biblioteca

La politica, si sa, dovrebbe essere dedizione ed impegno nelle loro più nobili declinazioni; occuparsi del bene pubblico, in più, conferisce un valore ancora più intenso all’azione politica e porta con sé anche un’aurea quasi spirituale, un patos che al tempo stesso è grande pressione psicologica, per via delle responsabilità, e grandi orgoglio ed onore, per il mandato ricevuto dal popolo. Per questo è necessario svolgere il proprio ruolo tenendo a mente questi concetti e onorare gli impegni che via via si vanno a prendere con la comunità che delega, soprattutto i governanti, a rappresentarla e guidarla. Allora, se così è, diventa lecito chiedere se l’impegno di spesa di 250.000 euro preso con la delibera a dicembre scorso dall’Amministrazione Comunale per il completamento della Casa delle Culture e per il trasferimento e sistemazione della Biblioteca Comunale, con i suoi 15000 volumi, da Campora ad Amantea, resterà lettera morta o sarà onorato. Un comitato pro biblioteca si sta già mobilitando perché la biblioteca, ad Amantea, diventi il cuore della cultura della nostra città. Un luogo dove i nostri giovani, possano ritrovarsi anche fino a tardi per studiare e per crescere proprio negli spazi deputati alla formazione etica e sociale.

Se quei libri , riposti alla meno peggio su scaffalature o chiusi nelle scatole, non saremo capaci di valorizzarli perderemo ancora un pezzo importante del nostro patrimonio culturale.

Attendiamo, quindi, una risposta seria; ci venga detto con chiarezza quali sono le reali intenzioni per il futuro della nostra biblioteca. Questa città ha “fame” di sana cultura, diamole quindi un segnale in tal senso.

Noi ci auguriamo fortemente che l’impegno venga onorato, perché rappresenterebbe un investimento sulla “cultura” di grande potenziale e darebbe il segno di un grado di civiltà finalmente consono alla nostra Città! L’auspicio è che tutti insieme, a breve e con grande gioia, possiamo tagliare il nastro di inaugurazione della Nuova Biblioteca Comunale e segnare un passo importante verso un obiettivo di crescita che deve anche essere di carattere sociale e culturale, oltre che economico. Nella Cultura e nel Sociale ci sono i germi di un progresso vero e civile di una comunità; un progresso che poi, immancabilmente, diventa anche progresso economico sostenibile.

Se siamo in grado di farlo, rispettiamo l’impegno di dicembre e cresciamo insieme…..per il nostro bene e per il bene di Amantea.

Vincenzo Lazzaroli FI

Pubblicato in Primo Piano
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