Quando fra qualche anno chi sarà presente rileggerà questo attuale periodo per spiegarlo avrà bisogno di classificarlo.
Ed è molto probabile che lo farà indicandolo come l’età dell’ignoranza.
Parliamo cioè di quella pseudo cultura che è figlia della conoscenza impropria e parziale suggerita ed indotta dalla TV, dal WEB, dai SOCIAL, da una Scuola autoreferenziale, dalla scomparsa della meritocrazia sostituita dall’apparire che non riconosce valore all’essere.
Non si studia più, e nemmeno si legge.
I ragazzi , soprattutto, ma anche gli anziani, non avvertono più il profumo delle pagine di un buon libro, non ne palpano la carta provando quella emozione che è propria di accarezza una persona, non si abitua( o riabitua) all’uso del congiuntivo e del condizionale.
Ad Amantea, poi manca, perfino, una buona biblioteca, magari nella quale trovare testi e stampe che facciano conoscere la stessa storia locale e regionale lasciando la comunità nella consueta ignoranza
Un tempo si pensava che studiare permettesse di non restare zitti di fronte a nessuno, di poter capire meglio quanto avviene intorno a noi, di poter avere un futuro migliore.
Quando si capirà che l’uomo forte è quello che ha studiato e continua a studiare e che forse chi studia è il vero ribelle in un società morta nella quale sembra contare soltanto l’approssimazione dell’attimo fuggente, il presentismo.
In questa approssimazione sembra di vedere una lontana luce.
Su una finestra del Campus leggiamo un cartello dove c’è scritto “Biblioteca comunale in allestimento. Prossima apertura”
Ci sembra un miracolo e siccome non crediamo nei miracoli staremo in allerta.
Anche perché sono almeno 10 anni che il comune non compra un libro!
Anche perchè la stessa regione Calabria ci sembra finanzi solo pochi mesi prima delle elezioni le biblioteche e forse in modo improprio.
La regione si fa vanto di un “ridicolo finanziamento per le biblioteche!”
Parliamo di un milione di euro per tutta la Calabria. Un solo milione di euro tratti dai fondi Pac 2014/2020.
Un milione da distribuire tra 404 comuni. Parliamo di meno di 2500 euro per ogni comune.
Ridicolo, vergognoso.
Ancora più perché questo finanziamento sembra già destinato. Tanto è vero che l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano ha detto «Ma quest’anno si è voluto fortemente inserire nel bando anche le biblioteche di interesse locale, riconosciute dal Dpgr ai sensi della legge 17/85, per dare modo sia alla Biblioteca civica di Cosenza che alla Biblioteca di Soriano Calabro di poter accedere ai finanziamenti”.
Ottime biblioteche che potrebbero essere messe in rete per poter essere godute da tutti!
Ora speriamo che il comune di Amantea inoltri la domanda, sorretta da un brillante progetto che dia attenzione alla gran messe di testi che mancano nella nostra antica biblioteca e che permettano alla comunità di conoscere almeno la propria storia!