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Giuseppe Marchese

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Nei giorni scorsi abbiamo segnalato che la stazione ferroviaria di Amantea era completamente al buio

 

E ci eravamo chiesti perché mai di ben 16 organi illuminanti non uno funzionasse.
Solo 4 giorni dopo ecco la novità.
Abbiamo visto il camioncino della RFI davanti al piazzale della Stazione Ferroviaria.

Ed insieme 3 operai che montavano una impalcatura..
Poi le spiegazioni.
“Le luci non sono fulminate.

Il problema è che l’intero impianto è andato in corto.
Ora abbiamo trovato la causa.
Questo organo illuminante esterno proprio sopra l’ingresso del bar è responsabile del tutto.

È completamente pieno d’acqua ed ha fatto andare in corto tutta la rete illuminante.
Ora siamo costretti a sostituirlo integralmente e speriamo così di dare luce a tutta la stazione”.

Non insistiamo, non provochiamo ma poniamo solo una domanda: “ C’era davvero bisogno che un giornale ed un sito web parlassero di questa situazione perché voi interveniste ?”.
“La manutenzione era affidata ad una azienda esterna e noi non potevamo intervenire. Ora ci hanno detto di intervenire e lo abbiamo fatto con tempestività!”.
Poi un’altra domanda” Ed i bagni?”.

“Non è compito nostro !” risponde il caposquadra della RFI.

Si affaccia alla porta la titolare del bar che aveva richiamato la nostra attenzione .

Sorride.
Stasera andremo a veder se funziona e se la stazione è illuminata.
Intanto evidenziamo il fatto che le ferrovie sono intervenute e che il nostro lavoro di segnalazione e di denuncia funziona. Almeno così pare e soprattutto con le RFI.
Talvolta anche con altri enti ed istituzioni. Purtroppo non con tutti.
Ma noi non disperiamo. Affatto. E chissà che a fronte di palei omissione non ci sia qualcuno che se ne accorga!

Le intimidazioni ad Amantea. Parla Pino Veltri

Martedì, 02 Dicembre 2014 20:01 Pubblicato in Politica

pino veltriContinuano le interviste agli amanteani ad un mese dalle intimidazioni subite da alcuni politici locali. Ecco Pino Veltri.


Amantea sembrava aver dimenticato le numerose intimidazioni a danno di politici e cittadini avvenute nel recente passato e sembrava essere ridiventata la cittadina tranquilla degli anni novanta e precedenti.

Oggi si è svegliata con nuovi atti intimidatori ancora tutti da analizzare, da valutare, da scoprire nella loro essenza, nelle loro cause, nelle loro ragioni, nei mandanti, negli esecutori, negli effetti ed obiettivi segreti, negli impegni non mantenuti, forse .

Ed ha paura. Magari una paura che scema man mano che esse intimidazioni non si ripetono più e man mano che la maggiore e più qualificata presenza delle forze dell’ordine garantisce il rispetto della legge e quindi la sicurezza.

In merito qualche domanda ed una auto domanda

 

 

Cose ne pensi di quanto successo?

E’ un segnale. Grave ma chiarissimo. Chi vive nell’illegalità fa sentire la sua presenza, a modo suo. E lancia messaggi precisi ai destinatari.

Temi possa essere l’inizio di una nuova stagione di intimidazioni ?

Se la risposta non sarà determinata, quotidiana, sicura, compatta, penso che questi episodi non cesseranno.

Ritieni che la Magistratura e le Forze dell’ordine riusciranno a dare risposta all’esigenza di sicurezza della intera città e che sapranno assicurare i responsabili alla giustizia?

Faranno la loro parte, come sempre e come possono. Ma non bisogna farsi troppe illusioni. Esistono situazioni locali molte più pericolose della nostra. E le risorse finanziarie e di uomini che le Forze dell’ordine possono mettere in campo non sono molte


Ti trovi d’accordo con la Lo Moro in particolare quando afferma che le persone che hanno subito intimidazione devono collaborare con la Magistratura e le Forze dell’ordine in particolare quando sono politici dovendo dare l’esempio ai cittadini?

Penso che collaborare con magistratura e Forze dell’ordine sia doveroso e scontato. Per chiunque. Sui politici, come categoria di persone, non mi faccio molte illusioni


Ed ancora, come commenti la sollecitazione, sempre della Lo Moro, quando invita maggioranza e minoranza a rileggere gli atti politici alla ricerca delle ragioni delle intimidazioni? Ritieni che la maggioranza eserciti un intenso autocontrollo? Ritieni che la minoranza controlli con fermezza gli atti dell’amministrazione?

Non ho alcun motivo di dubitare della totale correttezza dell’Amministrazione Sabatino: sono convinto che operi quotidianamente rispettando le leggi. Mi pare di poter dire che la minoranza cerca dignitosamente di fare il suo lavoro : quello di controllare gli atti amministrativi della maggioranza. E’ ovvio che le ragioni delle intimidazioni stiano nelle carte sul tavolo dell’amministrazione: una attenta osservazione delle iniziative già assunte o da intraprendere darà probabilmente spunti utili per comprendere gli accadimenti.


Cosa ne pensi, infine, del richiamo fatto da SE il Prefetto Tomao quando ha affermato che la legalità comincia dalle piccole cose, dai comportamenti di ognuno di noi, dai piccoli atti della PA.? Ti sembra che si faccia ad Amantea?

Sono d’accordo e non potrebbe essere altrimenti . Legalità non dovrebbe essere uno slogan elettorale ma un’abitudine, una consuetudine di vita. Per ciascuno di noi. Mi riferisco ai concetti fondamentali della civile convivenza . Penso che ci sia molto lavoro da fare in questi senso: situazione di rifiuti, problematiche relative al codice della strada, evasione dei tributi comunali, decoro urbano, ecc. Il fatto rilevante, la vera discriminante fra civile convivenza e “lassismo generalizzato” è che se il rispetto delle regole viene a mancare, la conseguenza naturale dovrebbero essere i controlli e le sanzioni. Dove non arriva l’educazione serve qualcos’altro.


Ti sembra cioè dovere di ognuno segnalare e denunciare i comportamenti anomali, irrituali, illeciti, illegittimi ed ancora le omissioni, i ritardi, le disparità, vincendo la naturale ritrosia dettata dalla paura dei poteri o del potere?

E’ dovere di ognuno. Leggo spesso delle tue segnalazioni in tema di “situazioni anomali” che meriterebbero un’azione dell’amministrazione per porvi rimedio. Sarebbe utile e gratificante per chi perde il suo tempo a fare le segnalazioni ricevere dagli organi preposti una parola di ringraziamento per la segnalazione ed un impegno per la risoluzione del problema. Disponibilità, confronto e spirito di iniziativa.


Cosa occorre fare per aiutare Amantea ad essere una città totalmente onesta in ogni sua parte, in ogni sua componente ?

Lo scrittore siciliano Gesualdo Bufalino diceva che per sconfiggere la mafia è necessario un esercito di maestri elementari. Ed in quella tragica estate del 1992 ad un esponente di una delle organizzazioni impegnate nell’educazione della legalità che gli aveva chiesto “Cosa possiamo fare noi per la lotta alla mafia?”, Paolo Borsellino rispose “ Noi arresteremo i padri, voi educherete i figli”.


Cosa faresti tu se fossi all’amministrazione del paese?

Niente di eccezionale. Diceva un giornalista attento a queste tematiche “In terra di mafia la normalità è l’eccezione” Lo stesso concetto espresso dal generale dalla Chiesa a Palermo nel 1982: applicare la legge e farla rispettare”.


Cosa ti senti di suggerire alla maggioranza?

L’Amministrazione sa benissimo cosa fare. Non ha bisogno di suggerimenti. Ricordo semplicemente quello che c’era scritto in tema di “Legalità e lotta alle mafie” nel programma elettore della lista “Rosa arcobaleno” che ha poi vinto le elezioni amministrative nella corsa primavera: “ Ci faremo paladini di comportamenti diretti al rispetto della legalità nell’azione stessa di governo; lavoreremo soprattutto con le scuole ed in sinergia con le associazioni di volontariato territoriali e nazionali che aggregano e sensibilizzano le giovani generazioni alla tutela del bene sociale e della cosa pubblica, nella consapevolezza che è dai giovani che bisogna partire se si vuole estirpare la mala pianta


Ora fatti una domanda alla quale ti piacerebbe rispondere.
Che cosa è la speranza?

La speranza è la madre di due bellissimi figli. Lo sdegno ed il coraggio. Lo sdegno per le cose come vanno ed il coraggio di provare a cambiarle.

 

La disperazione e la rabbia dei cittadini italiani hanno talvolta radici lontane ma che affondano spesso, e non soltanto, nella inefficienza della pubblica amministrazione.

 

Disperazione e rabbia che non riescono nemmeno a prendere forma e che si consumano nella persona e nel nucleo familiare.
Ricorrere ai giudici ordinari costa. I sindacati non si interessano di queste vicende che peraltro riguardano una o poche persone.
Le preghiere inoltrate telefonicamente non bastano. I fax inviati forse non vengono nemmeno letti. 

 

Ma eccovi l'incredibile vicenda: 

Per rinnovare una patente B normale bastano due versamenti ed una visita medica presso il più vicino distretto sanitario ed incredibile in due al massimo tre giorni arriva il rinnovo.

Ma se si tratta di una patente B Speciale cominciano i dolori.Almeno è il caso del sig Guzzo Pasquale un cinquantottenne nato a Cosenza e residente ad Amantea.

Il sig Guzzo si reca a Cosenza presso l’unità operativa complessa di medicina legale per le patenti speciali e si sottopone a visita.

E’ il 30 gennaio 2014. Il sig Guzzo supera la visita senza prescrizioni diverse dall’uso della ortesi e del cambio automatico

L’ufficio avrebbe dovuto inviare a Roma il referto e Roma avrebbe dovuto inviare al sig Guzzo la patente rinnovata.

Il sig Guzzo è un uomo paziente ed attende. Un mese, due mesi, tre mesi, poi comincia a sollecitare e l’ufficio di Cosenza risponde di aver inviato gli atti a Roma.

Il sig Guzzo è un uomo che ha fede nella pubblica amministrazione ed attende ancora. Quattro mesi, cinque mesi, sei mesi poi chiama Roma che conferma di non avere ricevuto niente.

Di nuovo Cosenza che conferma la spedizione, mentre Roma smentisce.

Il sig Guzzo manda anche persone munite di delega e continua a telefonare ed a sollecitare in tutti i modi, anche via fax.

Poi via fax spedisce a Cosenza copia del certificato medico all’ASP di Cosenza e finalmente dall’ufficio gli assicurano di aver inviato la pratica a Roma.

Il dubbio ora lo assilla. Crederci, non crederci? E’ sfiduciato. Sono passati dieci mesi. Non sa che cosa fare. E così decide di “denunciare” la cosa alla stampa.

Basterà? Noi ci proviamo con questo articolo e domani anche con una telefonata che mostri che comunque i cittadini non sono sempre soli.

 

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