
La stampa locale riporta il fatto che Orsola Fallara, la ex dirigente del settore Finanze del Comune di Reggio Calabria, suicidatasi nel dicembre 2010 in seguito allo scandalo che l’ha vista protagonista dello sperpero del denaro pubblico, nell’estate del 2009 abbia elargito, in tutta autonomia, al parroco della parrocchia di San Giorgio Martire, nel rione San Giorgio Extra, una somma rilevante.
Si parla di una semplice richiesta di 235mila euro che il sacerdote Antonino Pangallo fece al comune di Reggio Calabria e la Fallara liquidò con una graziosa aggiunta di euro 15.000 per «una tantum per lavori di manutenzione» con un mandato unico di 250.000 euro.
Non solo ma sempre nell’estate 2009 pervenne una seconda richiesta di 50 mila euro per i «lavori di consolidamento solaio di copertura del centro civico e sociale in San Giorgio Extra», una richiesta alla quale la Fallara rispose con l’elargizione di 70 mila euro.
Ma poteva una dirigente del comune emettere mandati senza alcuna legittimazione? Parliamo di 320 mila euro!!
Si trattava di una persona irresponsabile al punto da rischiare gravi responsabilità personali non solo economiche ma anche penali ?
O piuttosto si trattava di comportamenti che poteva ben rientrare nel novero di altri similari e quindi non contestabili?
Possibile che la Fallara non avesse consapevolezza che i revisori dei conti avrebbero dovuto ( e potuto) chiedere le ragioni di tali mandati e contestarli o avere la certezza che non lo avrebbero fatto?
Nessuno ne sapeva niente nel Comune di Reggio ? Il parroco non ha ringraziato nessuno dal pulpito? Ha preso i soldi ed è rimasto in silenzio ( omertoso)od invece ha ringraziato qualcuno? E chi la Fallara od (anche) altri?
Quanto altro deve ancora uscire dai bilanci di Reggio Calabria?
Possibile che un ufficio di ragioneria possa emettere mandati senza alcun controllo?
I giudici dell’ottava sezione penale del Tribunale di Milano (presidente del collegio Luisa Ponti) hanno emanato la sentenza del processo Lampada.
L’ex consigliere regionale del PDL Franco Morelli, arrestato nel novembre 2011 con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio, è stato condannato ad 8 anni e 4 mesi ed i giudici disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Il giudice Vincenzo Giuseppe Giglio, ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria, poi sospeso dalle funzioni dal CSM, anche lui, come Morelli, arrestato nel novembre 2011, con le accuse di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento aggravato per avere agevolato l’attività del clan Valle-Lampada, la condanna alla pena di 4 anni e 7 mesi di carcere ed i giudici hanno disposto anche l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.
La pena più alta è toccata al boss Giulio Lampada (16).
A nove anni e sei mesi è stato condannato Leonardo Valle, a tre anni e tre mesi Maria Valle, a otto il medico Vincenzo Giglio, a quattro anni e sei mesi Francesco Lampada.
Assolti tre dei 4 militari della Gdf coinvolti nell’inchiesta.
L'inchiesta contro la cosca Valle-Lampada infiltrata in Lombardia anche grazie ad appoggi nella cosiddetta “zona grigia” è stata condotta dalla Dda di Milano coordinata dal PM Ilda Boccassini.
Il comune di Milano si era costituito parte civile per i danni patrimoniali e non patrimoniali e riceverà da alcuni dei condannati un milione e 400 mila euro.
Tanto tuonò che piovve. Cioè tanto si insistette per la convocazione del Consiglio Regionale che alla fine Francesco Talarico capitolò.
C’era chi come il segretario regionale della Cisl Medici, Mario Marino, con una nota si rivolgeva “ ai massimi vertici del Pdl, Scopelliti e Gentile, e dell'Udc, Trematerra, affinché si risolva la vicenda della legge sul precariato non dirigenziale che ormai dura da tre mesi”.
C’era chi come i dirigenti dei Cobas Sanità facevano lo sciopero della fame come Pannella
C’era chi come il senatore Antonio Gentile sollecitava ed arrivava a minacciare di chiedere la convocazione del consiglio regionale raccogliendo le firme di dieci consiglieri.
C’era chi come il deputato Laratta del PD il quale incontrando a Cosenza una rappresentanza dei lavoratori precari in servizio nel sistema sanitario della Calabria, chiedeva al Commissario Giuseppe Scopelliti di procedere all'immediata proroga dei precari calabresi.(Dopo i decreti del Ministro Balduzzi e i provvedimenti approvati dal Parlamento con i quali si è proceduto alla proroga dei precari nei diversi settori della Pubblica Amministrazione fino al luglio 2013 ci aspettiamo che Scopelliti proceda immediatamente alla proroga dei lavoratori del comparto sanitario che non rientrano nelle norme della Legge sulla Stabilità e nei decreti governativi. Sappiamo tutti, e noi lo abbiamo toccato con mano nel corso del nostro viaggio nel 'pianeta Sanità della Calabria', che i precari delle 'Asp di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria, sono indispensabili al funzionamento degli ospedali e della rete assistenziale. Senza di loro crollano letteralmente interi reparti". Secondo Laratta, la Regione deve ora procedere alla proroga dei suoi precari: "Si sta giocando non solo sulla pelle dei lavoratori ma anche su quella dei pazienti".)
E così alla fine Talarico, candidato alla Camera ha stabilito per martedì 12 la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari per fissare la prossima data di convocazione del Consiglio regionale con all'ordine del giorno la discussione e l'approvazione del provvedimento sul precariato nella sanità.
Il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico ha spiegato: "Ho avuto assicurazione che nei prossimi giorni perverranno ai nostri uffici i pareri richiesti sulla legittimità della legge sul precariato nella sanità che consentiranno di garantire al provvedimento legislativo un percorso sicuro ed un esito positivo".
Come noto il parere legale se conforme alla stabilizzazione eviterà responsabilità penali per l’intero consiglio regionale. Né appare pensabile che prima delle elezioni il governo impugni la legge regionale eventualmente adottata dalla regione Calabria.
Ed infatti Talarico ha concluso "Ribadisco l'impegno personale e dell'Assemblea a portare a compimento, nei tempi più celeri possibili, una questione di cui si avverte l'esigenza di una positiva conclusione per il settore della sanità e per i lavoratori interessati".
In sostanza sembra certo( vedi impegno personale assunto) che il parere legale sarà positivo ed il consiglio sarà convocato prima delle elezioni( salvo che Talarico non sappia già di non essere eletto e che pertanto sarà presidente anche dopo le consultazioni!)