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Riceviamo e pubblichiamo il seguente Comunicato Stampa

“Un’altra stangata al porto di Gioia Tauro” è quanto afferma il SUL. Anche il Governo tecnico e nello specifico i ministri Grilli e Passera, con il Decreto 24 dicembre 2012 che riguarda l’ “Adeguamento dell’ammontare delle tasse e dei diritti marittimi ai sensi dell’articolo 4 del Decreto del Presidente della repubblica 28 maggio 2009, n.107”, non hanno tenuto nella giusta considerazione le necessità dei porti di transhipment italiani. Questo, se non verrà adottato qualche provvedimento urgente, rischia di vanificare tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi. In momento di crisi come quello attuale, dove c’è bisogno di costruire regole interne che ci permettano di competere con il resto dei porti del mediterraneo, la trovata furbesca che ci porta nella direzione opposta e rischia di far allontanare i traffici dai porti italiani, è stata quella di aumentare progressivamente le tasse di ancoraggio in tutti i porti italiani di oltre il 50% rispetto a quelle attuali. A nulla sembra siano servite le istanze da parte dei porti di transhipment italiani - Gioia Tauro, Cagliari e Taranto - che, da tempo, chiedono a gran voce l’abbattimento delle tasse di ancoraggio per poter resistere alla concorrenza spietata da parte dei porti africani e anche di Malta dove le tasse di ancoraggio non esistono. L’Italia purtroppo, ancora una volta, si dimostra impreparata a gestire i fattori di distorsione del mercato a vantaggio esclusivo dei porti concorrenti a Gioia Tauro che ha già perduto negli ultimi anni commesse importanti – non a caso Maersk è oggi posizionata a Port Said ed a Malta – e che rischia di compromettere seriamente il futuro già incerto dello scalo gioiese. La cosa grave è che negli altri Paesi dell’Unione, come ad esempio la Germania,   che è intervenuta per la riduzione delle accise sul gasolio per i mezzi non destinati al trasporto su strada, tutto questo non succede. Allora non resta che cercare di capire a che gioco si sta giocando e cosa bisogna fare per uscire da questa situazione paradossale. La Regione Calabria, che si è vantata tramite l’assessore Fedele per l’aumento dei traffici, in realtà si è dimenticata dei lavoratori e non sta mantenendo fede agli impegni assunti per la gestione della cassa integrazione al porto, il Ministero è in forte ritardo con l’approvazione della CIGS e l’aumento delle tasse di ancoraggio rischia di allontanare i traffici. L’unico aiuto a questo disastroso scenario è rendere operativa l’autonomia finanziarie e gestionale delle Autorità Portuali. E cioè che l’Autority debba avere il potere decisionale e di intervento diretto su tutti i provvedimenti (tasse di ancoraggio, accise, ecc.ecc.) che si renderanno necessari per la gestione ed il rilancio delle attività portuali. Il SUL non intende stare fermo, guarda con molta attenzione l’evolversi della campagna elettorale e non dimentica chi ha operato e opera per il bene del porto, e se non si riprendono tutte le iniziative concordate con le Istituzioni o non verranno create le condizioni per poter essere competitivi è pronto, insieme ai lavoratori portuali, a fare scalo a Roma e se necessario anche in Europa

Il Segretario Regionale SUL Calabria Carmelo Cozza

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Ecco la nota diffusa dai Cobas sanità –

“Siamo esterrefatti dall’ennesima decisione del Consiglio Regionale di rinviare la discussione sulla proposta di legge inerente al precariato sanitario alla prossima seduta , con la scusa di acquisire il parere dei consulenti giuridici: avevamo la parola del presidente Talarico .

Evidentemente non esiste più una maggioranza in Consiglio Regionale ed evidentemente l’ufficio legislativo non conta nulla.

Come Cobas inviteremo tutti i nostri iscritti a non votare per i partiti responsabili di questa pantomina che offende i nostri diritti e il decoro dell’Assemblea.

Quando si riunirà il Consiglio Regionale ? In piena campagna elettorale ? Lo sanno i nostri consiglieri regionali che noi viviamo un dramma che non può essere rimandato all’infinito ? Che ne pensa Scopelliti ? Sono mille le persone che rischiano di stare fuori senza questa legge e mille famiglie che sapranno chi ringraziare il prossimo 24 febbraio se la legge non sarà approvata o sarà stravolta.

Questi signori esperti giuridici chi sono?

Avevamo fiducia nelle parole del Presidente del Consiglio Regionale : abbiamo riposto male la nostra fiducia . Antonio Riga Coordinatore Cobas Sanità”

A tranquillizzare tutti il senatore Antonio Gentile vice coordinatore regionale del Pdl Calabria che diffonde la seguente nota.

“Anche io mi aspettavo l’approvazione oggi del ddl presentato dall’on Chiappetta, ma come scrive saggiamente Hobbes “ La pazienza in politica porta buoni frutti “ e sono certo che il comitato dei consulenti giuridici , a cui si è rivolto il presidente Tallarico , darà un parere di congruità della nostra proposta

Capisco l’amarezza e la frustrazione di alcune organizzazioni sindacali perché so che c’è un rischio che incombe sulla legge 1/2009 vista l’impugnativa di un’analoga legge sarda da parte del Governo, ma posso assicurare che la maggioranza è salda e che i presidenti Tallarico e Scopelliti sono a favore di questa norma e sono estremamente sensibili sul tema del precariato

Scriverò io stesso una nota, redatta da un costituzionalista ai componenti del comitato giuridico e sono certo , anche se sbilanciarsi è sempre pericoloso, che il Consiglio sarà convocato entro pochi giorni e potrà licenziare la legge”

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Reggio Calabria. Un consulente tecnico specializzato nell'ascolto e nella trascrizione di conversazioni telefoniche ed ambientali, Roberto Crocitta, con una collaborazione pluriennale con l'autorità giudiziaria, è stato arrestato dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal commissariato di Palmi.

È accusato di favoreggiamento aggravato dalle finalità mafiose per avere redatto consulenze false per aiutare i boss della 'ndrangheta della piana di Gioia Tauro ad eludere le indagini.

Scrive Stefano Perri “Un'attività criminale, quella del Consulente di parte Roberto Crocitta, stroncata stamane dall'arresto operato dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi, in seguito all'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del Procuratore Aggiunto Michele Prestipino e del Sostituto della Dda di Reggio Giovanni Musarò.

Crocitta, consulente specializzato nell'ascolto e nella trascrizione di conversazioni telefoniche e ambientali, con una lunga carriera alle spalle anche al servizio del Tribunale di Palmi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti modificava con perizia le trascrizioni con l'obiettivo di smontare gli impianti accusatori e favorire la scarcerazione dei boss del mandamento tirrenico. In particolare l'uomo, proprio sfruttando la sua lunga esperienza professionale nel campo delle intercettazioni, individuava ad arte alcuni dei passaggi maggiormente probatori e li modificava omettendo nomi o specifiche circostanze etichettandoli come ''incomprensibili'' o sostituendoli con parole assonanti.

Nello specifico ad essere contestate sono tre consulenze effettuate da Crocitta in un arco temporale di circa cinque mesi, tra il giugno e il novembre del 2010, e redatte sotto richiesta di tre fra le più temibili cosche della pina di Gioia Tauro: i Gallico (con una consulenza redatta nell'interesse dell'indagato Antonio Dinaro), i Pesce (con una consulenza per Francesco Pesce) e i Bellocco (con una consulenza per l'indagato Domenico Bellocco). A pesare sulle spalle di Crocitta non solo le ''disattenzioni'' nella trascrizione delle intercettazioni, ma soprattutto la sistematicità degli episodi, segno evidente, secondo gli inquirenti, dell'assoluta volontarietà del comportamento.”

''Un' operazione - ha detto il Procuratore Ottavio Sferlazza - che colpisce un esponente effettivo di quella che è stata definita area grigia, un professionista che metteva a disposizione della 'ndrangheta la sua opera favorendola consapevolmente''.

Ed inoltre ha aggiunto il Procuratore Aggiunto Michele Prestipino che ''Spesso si dice che la forza della 'ndrangheta sta nella sua capacità di interagire con l'esterno. Anche Don Pino De Masi qualche tempo fa ha affermato che sulla Piana esiste un esercito di professionisti che ha abdicato al suo ruolo consegnandosi nelle mani della 'ndrangheta. Bene oggi andiamo a colpire proprio un componente di quell'area grigia che non sempre è definita con secondo termini esatti. In questi anni abbiamo accertato la collusione di una larga schiera di professionisti, dai tecnici ai commercialisti fino ai poliziotti. Una pluralità di soggetti che dimostra che la 'ndrangheta sa stare dentro la società a diversi livelli. Ma grazie al nostro intervento dimostriamo che oggi non è più conveniente colludere e mi auguro che questa operazione serva da esempio per tutti e dimostri che chi tradisce i doveri della propria professione non fa un buon servizio alla giustizia e nemmeno a se stesso''.

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