Redazione TirrenoNews
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Scuole chiuse a Paola, il Tar Calabria sospende l'ordinanza Comunale, ma non basta.
Sabato, 14 Novembre 2020 20:56 Pubblicato in PaolaCose da pazzi succedono in Calabria, il tracciamento, che è alla base del contenimento del virus, è fallito, ne abbiamo ampie e dimostrate prove, dove anche dopo 12/14 giorni non si arriva spesso ad avere un risultato del proprio tampone.
L’Asp di Catanzaro scrive ai Comuni, sulla preoccupante situazione dei mancati tracciamenti sul proprio territorio, ed i sindaci corrono ai ripari chiudendo le scuole.
Succede anche nella nostra provincia, dove il Presidente della Provincia, Franco Iacucci, si sostituisce all’Asp e scrive ai Comuni, sulla preoccupante situazione dei mancati tracciamenti nella provincia di Cosenza, chiedendo di sospendere l’attività didattica in presenza.
A Paola un gruppo di genitori, geniali, ricorre al T.A.R. del Calabria, anche questi ultimi Einstein della giurisprudenza, chiedendo con i propri legali, avvocati Paolo Perrone e Nicola Cassano, di sospendere l’ordinanza di chiusura delle scuole a Paola, emessa dal Sindaco Roberto Perrotta, ottenendola, di fatti il Tribunale Amministrativo Regionale stamani ha accolto l’istanza presentata da un gruppo di genitori contro il provvedimento del sindaco di Paola del 9 novembre scorso.
Di fatti, Secondo il Tar, non sussistono garanzie di modalità sostitutive di lezione.
Il decreto che dovrà essere eseguito dall’Amministrazione Comunale sarà oggetto di trattazione collegiale in camera di consiglio il prossimo 16 dicembre.
Alla fine però una vittoria di Pirro, poiché proprio stasera il presidente della Regione Calabria ff. Spirli ha emesso una ordinanza, nello specifico la n. 87 del 14 novembre 2020, con cui dispone, sull’intero territorio regionale, la sospensione in presenza di tutte le attività scolastiche di ogni ordine e grado, dal 16 novembre 2020 a tutto il 28 novembre 2020, con ricorso alla didattica a distanza, rimettendo in capo alle Autorità Scolastiche la rimodulazione delle stesse;
Inoltre dispone l’offerta dello screening gratuito, mediante tampone rapido antigenico, ai genitori degli alunni che frequentano la scuola primaria e la scuola dell’infanzia, da effettuarsi a cura della Aziende Sanitarie Provinciali, secondo le indicazioni e le priorità fornite dall’Unità di Crisi Regionale ai Dipartimenti di Prevenzione e con il coinvolgimento dell’ufficio Scolastico Regionale;
Disponendo che un primo step di analisi del trend dei contagi, al fine di valutare l’eventuale rimodulazione delle misure previste nella presente Ordinanza, sia effettuato in coincidenza del termine dell’efficacia dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 4 novembre 2020 e, sulla base degli esiti del monitoraggio, al termine dei successivi 7 giorni.
Ora al comitato di genitori Paolani toccherà ricorrere anche contro questa ordinanza regionale, poveri noi……..
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Giacco risponde alle polemiche sul comitato cittadino sulla ”Emergenza Covid Amantea”.
Sabato, 14 Novembre 2020 20:20 Pubblicato in Primo PianoEnzo Giacco, segretario cittadino del PD, ci invia una sua riflessione sul comitato nato in seguito all’emergenza CoViD, che ha attraversato tutte le stagioni fin qui trascorse nella nostra cittadina e che vi riportiamo per intero.
“Trovo che il comitato nato su iniziativa dell’Associazione Commercianti “Vivi Amantea” - in seguito all’emergenza CoViD - rappresenti, insieme alla “Rete comprensoriale per la Difesa della Salute”, una delle migliori esperienze sorte in città negli ultimi anni.
Per la seconda volta, infatti, donne e uomini di estrazione anche politica eterogenea hanno messo da parte pregiudizi e antiche polemiche per concentrarsi uniti sul problema della collettività.
Una necessità che ritengo debba far riflettere, quella di irrobustire il nostro senso comunitario ed i nostri migliori sentimenti comunitari.
Perché i problemi di Amantea vengono da lontano e non sono riconducibili essenzialmente a questi, ma la nostra disaggregazione è certamente parte del problema.
E ciò al netto degli errori che si possono commettere e dei fraintendimenti.
A tal proposito vorrei dire che una volta chiarito l’equivoco, a maggior ragione se vengono offerte delle scuse, ritengo non sia mai utile accanirsi oltre!
Uno sport, questo, che una piccola parte di Amantea pratica, purtroppo, alla perfezione (ed anche questo è parte del problema)!
Dal mio canto, all’Associazione Commercianti, alla delegazione ed a tutto il comitato - come ho avuto già modo di dire - vanno riconoscimento per l’impegno costante e generoso.
È grazie all’impegno e al lavoro prodotto che Amantea ha ricevuto attenzione da parte delle istituzioni nel governo di una emergenza complessa e delicata, e che la città ha potuto beneficiare delle informazioni necessarie per meglio affrontare la quotidianità.
Quando non sono le spallate a farla da padrone, bensì le mani tese, la città - poco o tanto - ne beneficia.
L’auspicio è che ciò possa fungere da insegnamento anche per il futuro non facile che la nostra comunità si appresta ad affrontare”.
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Ndrangheta, arrestato il boss latitante Domenico Bellocco
Sabato, 14 Novembre 2020 08:34 Pubblicato in Calabria
Era latitante dal novembre 2019 quando è sfuggito all'operazione Magma.
A distanza di un anno è finita la fuga di Domenico Bellocco, esponente di spicco dell'omonima famiglia mafiosa di Rosarno, attuale reggente della cosca. I finanzieri e i carabinieri lo hanno arrestato in un casolare di Mongiana (Vibo Valentia).
Ricercato per associazione di stampo mafioso e narcotraffico, al momento dell'arresto aveva dei documenti falsi.
Alla cattura di Bellocco, di 44 anni, si è arrivati perché, nell'ambito dell'operazione "Tre croci", i finanzieri del Gico hanno raccolto questo pomeriggio elementi utili alla localizzazione del ricercato.
Elementi che convergevano le risultanze di specifiche attività investigative condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Calabria.
Bellocco era sfuggito all'ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dal gip Antonino Foti su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Si trattava di un'inchiesta che ha consentito ai pm di stroncare la cosca Bellocco e le sue articolazioni operanti nel centro e nord Italia. L'indagine era partita dal sequestro, avvenuto nel 2016, di quasi 400 chili di cocaina che era stata gettata in mare dall'equipaggio di una motonave a bordo della quale c'era un soggetto che le indagini hanno accertato essere in contatto un uomo legato alle cosche di Rosarno il cui promotore, secondo i pm, era proprio Domenico Bellocco.
Stando all'inchiesta, il latitante coordinava le operazioni di importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente giunti in Italia attraverso il porto di Gioia Tauro.
Nei confronti di Bellocco, ci sono anche le dichiarazioni dei pentiti Salvatore Albanese e Giuseppe Tirintino.
I due collaboratori di giustizia lo indicano come uno dei soggetti che hanno ricevuto dallo zio capo cosca Umberto Bellocco l'investitura a reggente della cosca.
Adesso è stato portato nel carcere di Vibo Valentia.
fonte ed articolo riportato su: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/ndrangheta-arrestato-boss-latitante-domenico-bellocco_25430668-202002a.shtml
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