Redazione TirrenoNews
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Arrestata donna di 65 anni accusata di omissione di soccorso
Giovedì, 17 Gennaio 2013 20:13 Pubblicato in Lamezia TermeLamezia Terme. La Polizia municipale di Lamezia Terme ha arrestato una donna di Lamezia, M.E. di 65 anni.
La donna, era alla guida della propria autovettura, e stava percorrendo via Marconi quando ha investito un pedone, una donna, senza fermarsi e facendo perdere le proprie tracce.
L’investita è stata ricoverata presso l'ospedale ma, fortunatamente, non versa in gravi condizioni.
L'impatto violento ha procurato lesioni al parabrezza della Mercedes, oltre che un' ammaccatura al cofano anteriore.
La Polizia municipale è intervenuta sul luogo dell’incidente ed ha acquisito i filmati di alcune telecamere di sicurezza di una gioielleria grazie ai quali la signora è stata identificata, ricercata attivamente e bloccata nel centro cittadino prima di rincasare.
Il veicolo, che era parcheggiato sotto casa, riportava i segni dell'impatto.
Veniva informato il magistrato di turno, dott. Santo Melidona
Dopo di che l'automobilista è stata dichiarata in stato di arresto e posta ai domiciliari in attesa di giudizio per direttissima previsto per oggi 17 gennaio.
Immediato il ritiro della patente ed il sequestro del veicolo
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La solitudine dei sindaci calabresi è anche nelle parole del sindaco di Verbicaro Felice Spingola.
Parole dettate certamente dalla rabbia che non può non aggredire anche un uomo sereno come lui di fronte alla recente ondata di maltempo che investe l’intera Italia e che in talune parti più fragili determina maggiori danni.
E così il sindaco dinanzi alla frana che ha aperto una voragine dichiarato :
"Ancora non abbiamo avuto nulla per il maltempo del 2010, che speranze abbiamo di essere aiutati adesso?".
Lo dice all'Agi il sindaco di Verbicaro (Cosenza), Felice Spingola.
Poi aggiunge che "Oggi a causa delle forti piogge, abbiamo dovuto transennare buona parte del centro storico, si è aperto anche un burrone".
Il problema è che Verbicaro , centro montano del Tirreno cosentino non è nuovo ai danni del maltempo.
Poi il sindaco contesta l’impiego del personale dell’Afor ed afferma :"Abbiamo dei veri canaloni che attraversano il paese, ma non ci mandano neanche gli operai dell'Afor per fare manutenzione".
Una vera e propria denuncia.
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Tares tra le attuali risate ed i futuri “lacrime e pianti”
Giovedì, 17 Gennaio 2013 18:57 Pubblicato in ItaliaDavvero l’Italia è il paese dei balocchi. Sentite questa. Si parla di TARES, acronimo di “tassa sui rifiuti e altri servizi”.Un pasticciaccio di Monti di cui non si capisce nemmeno la natura. Infatti la TARES “possiede una doppia natura di tassa e insieme di imposta: in quanto volta a coprire i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti avviati allo smaltimento è una tassa, mentre in quanto volta a coprire – tramite una maggiorazione della tariffa - i costi relativi ai cosiddetti “servizi indivisibili” dei Comuni, appare come un’imposta”.
Come noto la Tares decorre già dal 1 gennaio 2013 e siccome ancora i comuni non hanno normato in materia di aliquota di prelievo per i servizi si è deciso di spostare il pagamento della prima rata ad aprile, in coincidenza con la seconda rata.
Invero, sin dall’inizio i Comuni avevano tentato di ottenere un rinvio al 2014, ma senza riuscirci.
In commissione ambiente al Senato invece si era tentato di differire l’inizio della tassazione al 1 luglio, , una richiesta bocciata senza appello dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama perché avrebbe comportato un buco nelle entrate, senza adeguata copertura. Si è così deciso per un semplice slittamento della prima delle quattro rate.
Federambiente protesta per «il miope accordo raggiunto in Parlamento che rischia di devastare, fino a un possibile default, le molto precarie condizioni finanziarie delle imprese di igiene ambientale: il rinvio a luglio dell’emissione delle bollette significa incassare a settembre o a ottobre, lasciando per dieci mesi le aziende senza le coperture economiche necessarie».
Più che soddisfatto, invece, il relatore, D’Alì, che sottolinea: «Con il differimento un governo che dovesse insediarsi ai primi di aprile, così come previsto nel nostro calendario politico-parlamentare, avrebbe tutto il tempo eventualmente per adottare in termini di urgenza ma anche di pacata discussione parlamentare, un provvedimento utile a diminuire l'incidenza della Tares sui bilanci familiari e soprattutto restituire alla Tares la sua natura di tariffa».
Non sappiamo se ridere o piangere