In Calabria, si sa, la migliore difesa dalla “ndrangheta” è la targa che venne apposta grazie slls campagna di sensibilizzazione voluta dall’ex presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale, Salvatore Magarò.
Una targa che era apotropaica.
Un amuleto scaramantico come il corno di Napoli.
Un antidoto alla iattura ed agli influssi malefici della “ndrangheta”.
E già perché targa con la scritta "Qui la 'ndrangheta non entra" in Calabria serve per difendere la stessa onorabilità del paese, serve per impedire che i comuni stessi vengano sciolti per mafia, che gli amministratori vengano arrestati od inquisiti.
Un grande scudo che protegge tutto e tutti.
Intanto a Cessaniti dopo che alcuni dipendenti del Comune al loro arrivo in ufficio hanno scoperto il danneggiamento il sindaco, Francesco Mazzeo, ha denunciato l'episodio ai carabinieri. "Si tratta - ha detto Mazzeo in una dichiarazione - di un gesto gravissimo che condanniamo con forza”.
Ed ha anche dichiarato che “Provvederemo nei prossimi giorni a ripristinare la targa ricollocandola nella posizione originaria".
Si sa che nella nostra terra di Calabria per difendersi dalla 'ndrangheta ci vuole la targa.