Nell'ambito di uno studio dentistico, un ruolo molto importante è quello svolto dall'assistente alla poltrona, il cui compito è quello di garantire una collaborazione concreta non solo per ciò che riguarda lo svolgimento delle pratiche amministrative, ma anche per l'assistenza all'odontoiatra. Le mansioni di cui si deve occupare l'assistente sono indicate nel Protocollo di Intesa che è stato sottoscritto il 9 gennaio del 2001 dalle OO. SS. e da Andi: proprio questo protocollo è quello che ha dato origine in via ufficiale alla figura professionale dell'ASO, vale a dire l'assistente di studio odontoiatrico.
Le mansioni dell'assistente alla poltrona
Tra le mansioni di un assistente alla poltrona dentista ci sono la gestione dei rapporti con i pazienti - e, quindi, la loro accoglienza e la loro dimissione - e la preparazione della postazione di lavoro del dentista ogni volta che è necessario effettuare un intervento chirurgico. L'elenco dei compiti, comunque, è molto più lungo, e comprende anche l'organizzazione dell'agenda con la gestione dei diversi appuntamenti e la preparazione dei materiali dentali. Non solo: un assistente si deve anche occupare di pulire, di disinfettare e di sterilizzare tutte le attrezzature e tutti gli strumenti che il dentista andrà a impiegare nel corso di un intervento.
Compito dell'assistente è la gestione della contabilità: ecco spiegato il motivo per il quale sarebbe preferibile una conoscenza approfondita dei supporti informatici più diffusi. L'assistente, inoltre, è tenuto a gestire i rapporti con i laboratori e con i fornitori, a pulire lo studio e a decontaminarlo, ad assistere il dentista nel corso delle sedute con i vari pazienti e ad approvvigionare lo studio con tutti gli strumenti e le attrezzature del caso. Non meno importante, infine, è la gestione dell'archivio dei pazienti, che prevede di catalogare con la massima precisione tutto il materiale radiografico di accertamento.
Come si diventa assistente?
Dal punto di vista della formazione, non esiste un percorso obbligatorio che deve essere seguito: non è richiesta, infatti, alcuna laurea in ambito sanitario o medico, dal momento che basta aver conseguito un diploma di scuola secondaria, meglio se a indirizzo scientifico. In ogni caso, risulta fortemente raccomandata la frequentazione di un corso specifico per ottenere un attestato ad hoc. I corsi in questione possono essere erogati da enti diversi, e in genere sono autorizzati a livello regionale: il costo oscilla, di solito, tra i 2mila e i 2.500 euro, per un totale di mille ore, di cui 500 prevedono un apprendimento di carattere teorico e 500 riguardano la prova pratica.
Che cosa bisogna sapere per diventare assistente?
La formazione teorica si articola su vari argomenti, tra i quali le più importanti regole di primo soccorso e le principali nozioni amministrative e contabili. Il corso formativo, inoltre, favorisce l'apprendimento delle norme sul segreto professionale e sulla privacy, oltre che della fisiologia e dell'anatomia del cavo orale. Non solo: lo studio riguarda anche le tecniche di disinfezione degli strumenti di lavoro e di sterilizzazione degli ambienti, oltre alla conoscenza delle attrezzature che vengono usate più di frequente in occasione degli interventi odontoiatrici.
Per quel che riguarda la prova pratica, d'altro canto, i partecipanti al corso sono protagonisti di lezioni simulate nelle quali vengono riprodotte situazioni quotidiane che si potrebbero presentare sul lavoro, dall'archiviazione delle lastre alla preparazione della postazione di lavoro del dentista, dall'accoglienza del cliente alla conservazione del materiale iconografico dei pazienti, dall'aggiornamento delle cartelle cliniche al riordino del materiale impiegato. E, ancora, l'assistenza al dentista, che riguarda lo sviluppo delle lastre, l'aspirazione della saliva, la preparazione dei lavaggi e molte altre attività. Al termine dei corsi è previsto, infine, un periodo di tirocinio.