Il consigliere Sergio Ruggiero dopo Francesca Menichino esprime le sue preoccupazioni ed invita a lasciare lavorare gli inquirenti.
“Intendo manifestare massima preoccupazione circa il ripetersi di atti delittuosi che scuotono la nostra Comunità, riferendomi all’ennesimo incendio di un’auto, testimonianza lampante di un ormai consueto, diffuso e drammatico ricorso al comportamento criminale nella nostra città.
E mi pongo con estrema cautela rispetto ai contenuti delle inchieste giornalistiche riferite a indagini e iniziative giudiziarie atte a “smascherare rapporti tra amministratori ed esponenti della malavita”. Si tratta di questioni delicate che adombrano scenari oscuri e che, se confermate, mortificherebbero ancora una volta l’immagine della città e metterebbero in discussione la legittimità dell’attuale Governo cittadino.
Ma io a tutto questo non credo, e non ci voglio credere.
Io non sono un organo di polizia né un giudice, non dispongo di elementi per formulare giudizi né mi compete emettere sentenze.
Ma voglio esprimere la sincera speranza che le voci di coinvolgimenti illeciti a carico di qualche membro del Governo cittadino non corrispondano al vero, e che la politica amanteana si ponga inequivocabilmente, e nella sua totalità, dalla parte giusta della barricata.
E la barricata deve essere robusta, innestata sulla negazione del favore ad ogni costo, del clientelismo più o meno spicciolo elevato a sistema, dell’accordo preelettorale da stipulare con chiunque pur di vincere le elezioni, come se vincere le elezioni consentisse di conquistare il
Paradiso, o fosse l’unica cura per guarire da un male incurabile.
Non voglio credere che qualche politico in carica abbia varcato la soglia di quella maledetta zona grigia che asseconda interessi deviati, rendendosi complice della brutalizzazione civile e morale della Comunità.
Non voglio credere, e dico che aldilà del confronto e dello scontro politico, seppur vibrato, esiste un orizzonte di umanità e di rapporti interpersonali che mi induce a considerare avversari e non nemici da abbattere ad ogni costo i membri della Maggioranza, e non mi nega la possibilità di fermarmi
e prendere con loro un santissimo caffè senza dovermi sentire a disagio, articolo o non articolo. Smetterei piuttosto di impegnarmi in politica.
E allora, in quanto Consigliere di opposizione mi dispongo, come sinora ho fatto, a giudicare la Maggioranza sul terreno del confronto democratico circa le scelte e il modo di governare.
Una Maggioranza, a mio modestissimo parere, morta e sepolta nella tomba di una politica sterile e
obsoleta che mi trova in disaccordo sulle fondamentali scelte (Piano opere pubbliche, Piano Urbanistico, Tributi, Bilancio, Welfare, Governo del territorio, dei servizi e delle infrastrutture, Organizzazione degli uffici), e non intravedendo una prospettiva in grado di propiziare un percorso di rilancio della Comunità.
E’ il mio parere, ovviamente confutabile.
Nel chiedere agli Organi preposti di fare chiarezza, per il bene di Amantea e Campora, ricordo a me stesso che essere ascoltati dagli inquirenti non equivale a un giudizio di condanna.
Con questo pensiero, lascio a Chi di competenza il compito di consegnarci la verità dei fatti.
Amantea 14 marzo 2015 Sergio Ruggiero