La Calabria non è solo l’ultima in Italia, forse c’è altro; ben altro
Parliamo di Sanità. Oggi la politica e la magistratura hanno imposto la riapertura dell’ospedale di Praia a Mare.
Un ospedale voluto dalla programmazione del PSI Manciniano insieme a Cetraro, Paola ed Amantea.
Tutti realizzati meno quello di Amantea( nessuno ne ha nemmeno parlato perché la lettera venne segretata)
Poi stante la grave situazione debitoria dell’Italia è arrivato Scura che ha disposto la chiusura dell’ospedale di Praia, oggi riaperto per la sentenza del Consiglio di Stato, e la sua sostituzione con una casa della Salute, un oggetto misterioso della sanità italiana
Ma Scura non è d’accordo e ricorda che “Il bacino di utenza dell'alto Tirreno è inferiore a 50.000 abitanti; l'attuale Pronto soccorso più vicino non è presso l'ospedale di Cetraro, bensì a Belvedere, presso la clinica Tricarico-Rosano che è inserita regolarmente nella rete di emergenza urgenza e in quella Sca (Sindrome coronarica acuta), disponendo di una cardiologia con Utic e con emodinamica; il Pronto soccorso accoglie circa 10-12.000 accessi l'anno; la stessa clinica Tricarico-Rosano dispone di 28 posti letto di chirurgia; la clinica Cascini, sempre di Belvedere. dispone di ulteriori 22 posti letto di chirurgia”
Ma se ogni 50 mila abitanti ci fosse un ospedale , in Italia, si 60 milioni di abitanti ci dovrebbero essere circa1200 ospedali.
Ora l’Ansa ( 2010) dice che sono complessivamente, 1.163.
Di questi, 542 sono istituti ospedalieri pubblici.
La quota restante, pari a 621 strutture, e' rappresentata da ospedali privati accreditati ' allargati': in tale numero sono cioe' compresi anche gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) privati, gli ospedali religiosi, le fondazioni private, i policlinici universitari privati e gli enti di ricerca privati.
Allora perché no?
Semplice perché in Italia l' incidenza della spesa sanitaria sul Pil e' del 7,2 in Italia, contro l' 8,7 della Francia, l' 8,6 della Germania e l' 8,3 degli Stati Uniti.
Insomma è solo questione di soldi!
Ma la domanda che ci si deve porre è questa: la salute la tutela l’ospedale con le emergenze o piuttosto una sanità del territorio, diffusa sul territorio, che fa medicina preventiva?
La risposta è semplice.
Gli ospedali assorbono il 54,5% della spesa pubblica sanitaria mentre l’extra ospedaliero è fermo al 45,5%.
E questo significa mancanza di specialisti e liste di attesa da paese africano!
La speranza non è certamente nella politica.
Due sono le speranze. La prima è la magistratura che porti a giudizio che ha creato questa situazione che pone come futuro non già la medicina territoriale ma gli ospedali, la seconda è che il popolo si arrabbi non solo per gli ospedali e soprattutto per la medicina di base.
Il male della Calabria non è solo la ‘ndrangheta ma anche certa politica e certa burocrazia, oggi soprattutto quella sanitaria!
Ma perché Scura non parla?
Se Praia è la dimostrazione del suo fallimento perché non se ne va?
O c’è altro che non sappiamo?
Una cosa è certa che oggi alla riapertura di Praia c’erano i Sindaci di Praia a Mare, Antonio Praticò, e di Tortora, Pasquale Lamboglia, il dott. Eugenio Sciabica, Dirigente del Ministero della Salute, investito dell’incarico di commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato che ha statuito in materia di riorganizzazione ospedaliera, dei Deputati Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno, del Direttore generale Asp di Cosenza Raffaele Mauro, del presidente Oliverio, tutti benedetti dal vescovo di San Marco- Scalea Leonardo Bonanno.