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chiapettaFiumefreddo bruzio  - Anche lo studio di Psicologia della Dottoressa Gesina Chiappetta si unisce ai colleghi che già in queste ore hanno messo a disposizione la loro competenza e professionalità per assistere gli italiani che si trovano nella capitale francese.

 

Verranno presi in carico testimoni, sopravvissuti ma anche semplici cittadini italiani che devono affrontare la vita di ogni giorno. 

 

"Forse in questo momento un fiumefreddese desidererebbe esprimere le sfumature delle sue emozioni nella sua lingua, desidererebbe essere ascoltato, sostenuto e aiutato nel rielaborare il dramma del 13 novembre.          

 

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indicando nome e cognome

Pubblicato in Mondo

 I sindaci di Fiumefreddo Bruzio  dr Vincenzo Gaudio e di Longobardi dr Giacinto Mannarino scrivono che il loro mare non è inquinato

Un comportamento probabilmente indotto dalle voci incontrollate diffuse anche dai mass media ed al quale occorre dare risposte.

Scrivono:”Riteniamo doveroso creare la giusta attenzione su un argomento così delicato e particolarmente caro ai nostri cittadini, residenti e turisti.

Il tratto di mare antistante il depuratore consortile di Fiumefreddo e Longobardi non è inquinato, tale dato è innegabile, perché supportato da dati certi ed inequivocabili, in quanto l’Arpacal ha trasmesso i dati ufficiali delle analisi fatte a seguito di ns formale richiesta, e che si allegano alla presente. 

Ci sono dati certi ed inequivocabili che lo dimostrano ed è a quelli che bisogna attenersi. 

Non mettiamo in discussione le attività promosse da soggetti diversi, che anzi meritano attenzione per le puntuali segnalazioni che ci consentono intensificare i controlli e di tenere alta la guardia. Ma, ribadiamo, nel nostro tratto costiero il mare è in buona salute, e in nessun tratto vige il divieto di balneazione.

Ovviamente questo non vuol dire che abbasseremo la guardia, anzi! Le attività di monitoraggio, controllo e sensibilizzazione saranno ulteriormente intensificate. 

Dr Vincenzo Gaudio  Sindaco di Fiumefreddo Bruzio e Dr Giacinto Mannarino Sindaco di Longobardi”

Pubblicato in Longobardi

La luna, si sa, ha due faccia. Una è quella che vediamo sempre. L’altra è quella misteriosa che non vediamo mai.

Anche l’inquinamento marino ha due facce. Una è quella dei divulgatori professionali , altra è quella degli abitanti del mare. Quest’ultima misteriosa.

Ecco la prima .

La goletta verde ha eseguito in Calabria 25 campionamenti di acqua di mare . Cioè uno ogni 50 km di costa. 6 in provincia di Reggio, 5 in provincia di Cosenza, 4 in provincia di Crotone, 4 in provincia di Catanzaro e 6 in provincia di Vibo

Bene (cioè male) ben 17 presentano una carica batterica elevata mentre 8 vanno bene.

I colibatteri sono soltanto alle foci dei fiumi, cioè là dove da sempre si trovano. I campioni delle spiagge sono perfetti.

Ovviamente il bagno alle foci dei fiumi è sempre vietato. Basta spostarsi di 50 metri ed il mare è di nuovo pulito, cioè con coli normali.

Ed ecco la seconda

Una tartaruga Caretta Caretta è venuta a deporre le uova a Fiumefreddo Bruzio.

Come avrà fatto a sapere che sul Tirreno cosentino l’unico inquinamento è a Paola, alla foce del fiume san Francesco, mentre tutto il resto del mare è pulito? Avrà letto i giornali? Avrà letto i comunicati del mare “da bere”?

Possibile che nessuno le abbia detto che lì sono stati pescati alcuni tonnetti alletterati con la spina bifida?

Od ha qualche amico che conta lì dove sanno la verità?

Pubblicato in Longobardi

tartaruga fiumefreddo 1 1 Uno splendido esemplare di tartaruga “caretta caretta” ha deposto le uova sulla spiaggia del litorale tirrenico cosentino, precisamente a Fiumefreddo Bruzio in provincia di Cosenza.

Il tutto è avvenuto nella notte del 24 luglio, sotto gli occhi stupiti e curiosi di alcuni giovani che hanno avuto la fortuna di assistere all’evento. La tartaruga, per nulla intimorita dalla presenza umana, è uscita dall’acqua risalendo la spiaggia fino quasi a ridosso del muro di delimitazione del lungomare lato nord, in località stazione. A questo punto ha iniziato a scavare una piccola buca in cui ha deposto le sue uova, dopo di che è tornata in acqua.

Ad assistere all’evento c’era anche il consigliere comunale Francesco Orrico che immediatamente, insieme agli amici, ha provveduto ad avvisare le autorità competenti e transennare l’area interessata dal nido. 

Il Sindaco e l’amministrazione comunale di Fiumefreddo Bruzio si sono immediatamente mobilitati contattando il Comandante del Corpo Forestale dello Stato - Stazione di Longobardi, l’ispettore Avolio, il quale ha contribuito ad avviare le procedure che si adottano in questi casi.

E’ stato avvisato il servizio veterinario competente, nella figura del Dott. Santoro, responsabile dell’Area C dell’ASP di Cosenza. Si è mobilitato anche il Dipartimento di Biologia Marina dell’UNICAL ed il WWF.

Ognuno per propria competenza, coadiuvati dai cittadini di Fiumefreddo Bruzio, stanno monitorando continuamente il luogo interessato, predisponendosi per quello che sarà l’evento di schiusa delle uova, che dovrebbe avvenire tra quaranta/sessanta giorni circa.

Il primo cittadino di Fiumefreddo Bruzio, il Dott. Gaudio Vincenzo si dice entusiasta del raro evento verificatosi sulle spiagge del proprio comune, aggiungendo che, “l’allarmismo che si sta creando sulle condizioni di salute del tirreno cosentino, forse è eccessivo, considerando l’evento che si è verificato a Fiumefreddo”.

Nota scritta da

Settimio Martire

Pubblicato in Primo Piano

aiutoMai come in questo caso i numeri sono testimoni di un successo.

Il progetto “Home care premium”, presentato nei giorni scorsi nella sala consiliare del comune di Amantea e finalizzato all’erogazione di contributi e finanziamenti per l’assistenza domiciliare di soggetti svantaggiati e non autosufficienti, ha ottenuto l’esito sperato.

 

Complessivamente saranno 120 i disabili assistititi per una spesa di oltre 850 mila euro, stanziati direttamente dall’Inps.

«In totale – spiega il sindaco Monica Sabatino – saranno 135 le persone che, con l’attuazione di questo programma, verranno avviate al lavoro nel settore dei servizi sociali. Il traguardo raggiunto, ed è bene sottolinearlo, è figlio dell’impegno e della competenza dei dipendenti dell’ente che hanno seguito l’iter procedurale delle diverse pratiche, fornendo informazioni e consigli utili nella redazione delle domande. La somma in questione, e anche questo è bene ricordarlo, verrà messa a disposizione dall’Inps, con l’ausilio della Cassa depositi e prestiti che il comune gestisce per conto dell’Ambito Territoriale ex ASL».

 

«L’obiettivo dell’intervento – sottolinea il vice sindaco con delega ai servizi sociali Giovanni Battista Morelli – è fornire assistenza domiciliare a soggetti in stato di bisogno psicofisico tramite una serie di interventi specifici che avranno luogo direttamente nelle case dei soggetti beneficiari. Presso il domicilio dell’utente, infatti, si recherà un assistente familiare e altre figure di supporto specialistico quali l’educatore professionale, gli operatori socio – assistenziali ed i tecnici addetti all’assistenza. Il progetto in questione interesserà non soltanto il centro nepetino, ma anche i comuni di Aiello Calabro, Belmonte Calabro, Cleto, Fiumefreddo Bruzio, Lago, Longobardi, San Pietro in Amantea e Serra di Aiello. Il servizio è garantito per i prossimi centottanta giorni, fino al prossimo mese di novembre incluso, ma dalle notizie pervenute dai referenti degli enti convenuti è plausibile ritenere che l’intera esperienza possa essere replicata anche per il 2016».

«Il lavoro dell’ente comunale, del referente legale e dei funzionari di settore – rimarca il primo cittadino – è stato encomiabile e si è sviluppato a partire dallo scorso mese di gennaio, consentendo l’inserimento nella banca dati Inps di circa 165 domande: un record dal punto di vista numerico che ha collocato il nostro ambito ai primi posti in questa particolare graduatoria regionale. La soddisfazione per il risultato raggiunto è pari al sollievo che le famiglie coinvolte nell’iniziativa avvertiranno a partire dalle prossime settimane. In un periodo ancora avvolto dalla crisi economica un’iniezione di liquidità monetaria di quasi un milione di euro indurrà una capacità di spesa che avrà ricadute sulle attività economiche e commerciali dell’intero comprensorio. Circa 135 lavoratori si vedranno garantiti un compenso medio 600 euro mensili».

 

L’attenzione dell’esecutivo sul fronte dell’assistenza sociale ha generato altri percorsi virtuosi. «È stato avviato – prosegue Morelli – l’iter procedurale per l’avvio della prima annualità dei Piani di coesione, nonché l’approvazione della seconda annualità. Per la prima volta ad Amantea e nei comuni limitrofi, nel prossimo biennio, verrà potenziata l’assistenza domiciliare per anziani (prima annualità 302 mila euro, seconda annualità 446 mila euro) e avranno seguito, parallelamente all’attivazione dell’asilo nido comunale, altri interventi minori pari ad euro 238 mila euro per il 2015 e 300 mila per il 2016. Il Piano sociale di zona, inoltre, mette a disposizione complessivamente 700 mila euro fino alla fine del 2015».

«A questi progetti – conclude il sindaco – si vanno ad aggiungere quelli già realizzati per l’integrazione del reddito tramite l’avviamento al lavoro di oltre 100 persone con il sistema dei vaucher nel corso del 2014-2015 e di altrettanti tra il 2015-2016. L’intero sistema messo in atto andrà a rafforzare la rete di protezione sociale. Siamo consapevoli che questi interventi da soli non permetteranno di risolvere tutti i problemi del comprensorio, ma siamo altresì coscienti del fatto che facciamo al meglio la nostra parte».

Comunicato comune di Amantea.

Queste le amare riflessioni de “Le donne scelgono”. Ve le partecipiamo perché sono il senso di una Calabria che muore, e sa di morire, ma vuole morire e che non reagisce nemmeno con le sue forti donne che in ogni tempo sono state la guida del popolo calabrese e che sono le prime vittime.

 

“Questo comunicato è frutto della discussione avvenuta nel Consiglio Direttivo dell’Associazione.

Da dove ripartire in Calabria?

Per superare la disuguaglianza nell’accesso ai servizi, il Progetto-Calabria prevedeva la realizzazione di una Unità Diagnostica di Senologia a Fiumefreddo e Amantea.

La proposta tendeva ad intervenire, in un territorio a forte migrazione sanitaria, affinché il cancro della mammella potesse essere contrastato attraverso un percorso specifico di anticipo diagnostico che faciliti l’accesso delle donne ai servizi di diagnosi precoce.

L’Associazione si propone di fornire i livelli di qualità nel campo della diagnosi dei tumori della mammella in una regione con lunghe liste di attesa.

L’obiettivo era mettere a disposizione delle donne una struttura dedicata alle malattie del seno che soddisfi il bisogno ed il diritto alla diagnosi precoce evitando il peregrinare da uno specialista all’altro e spesso fuori regione.

La scelta sull’ubicazione, Amantea e Fiumefreddo, era legata a fattori logistici con la certezza dell’impegno e la condivisione di tutte le forze in campo impegnate nella lotta al tumore della mammella (medici, amministratori, donne. associazioni e responsabili della salute ad ogni livello). Così non è stato.

Volevamo essere tante per combattere la battaglia contro il tumore al seno impegnando energie senza disperdere risorse.

 

I nostri appelli non hanno avuto risposta ne da parte delle donne, nè da parte dei medici, nè da parte degli amministratori.

Non ci basta più una pacca sulle spalle senza alcun coinvolgimento partecipativo alla vita dell’Associazione.

Abbiamo presentato la nostra attività, segnalato bisogni e necessità, effettuato convegni, donato un mammografo, sprecato un ecografo (sottoutilizzato), lasciati vuoti i locali dell’Associazione.

Il tutto impegnando risorse ingenti ma siamo rimaste sole, abbiamo lasciato solo il dr. Leuzzi e scoraggiato la sua dedizione, confidando unicamente sulle sue risorse economiche, sul suo tempo e sulla sua professionalità.

Evidentemente era poco, senza partecipazione e sensibilità non poteva bastare… , insieme al dr. Leuzzi abbiamo capito che non ci saremmo mai riuscite a realizzare quello che era un sogno anche di Lalla.

Si è considerata l’Associazione semplicemente come una benefattrice che elargiva un servizio, mentre quel servizio è un diritto.

Volevamo tutelare le donne in materia di anticipo diagnostico, in una regione, non certo un modello, che nei numeri di mortalità va in controtendenza a causa del ritardo diagnostico.

 

Nel comprensorio tutte e tutti conoscono la nostra attività e la volontà di creare un servizio di diagnosi precoce ma poche/i si sono poste il problema delle risorse, dei locali, delle utenze, delle strumentazioni, dei viaggi, dei convegni.

Nessuno/a poi, se non Caterina, ha formulato proposte per risolvere le problematiche e poche hanno partecipato alla vita dell’Associazione, come ai corsi e ai convegni.

Da tre anni, da quando abbiamo avviato con grande entusiasmo il Progetto-Calabria, sapevamo di esserci infilati in una battaglia appassionante ma costosa e del tutto incerta. Adesso le risorse sono finite.

Da parte nostra è’ mancato il radicamento, ìl radicamento mette in evidenza il fatto che una associazione di volontariato – come tutte le iniziative di solidarietà – non può nascere in un quasi vuoto sociale, ma deve essere inserita in più ampie strutture di socialità, comunità e di economia sana. In questo senso, l’azione di radicamento sociale consiste nell’ascoltare; nella disponibilità a dare e a ricevere; nel prendere coscienza del bisogno di prevenzione; nel tessere legami nel territorio.

Essa presuppone l’esistenza di un contesto ben preciso, circoscritto ma non localistico. Presuppone, inoltre, la volontà di “stare insieme” di lavorare insieme, di mettere radici in quel particolare territorio.

La prassi del radicamento nasce dal bisogno di entrare in relazione viva con contesti, ambienti, gruppi, persone, nella fattispecie donne, che sono colpiti dalla disuguaglianza e dall’esclusione sociale.

Per avviare il radicamento, c’è bisogno di ascolto ma abbiamo ricevuto solo silenzi (dalle oltre 400 tesserate in Calabria non abbiamo mai ricevuto una email, una telefonata).

Si tratta di una scelta dolorosa ma abbiamo deciso di chiudere il Servizio di Senologia Diagnostica di Fiumefreddo nonostante abbiamo fornito conoscenze di base e strumenti operativi per essere efficaci da subito.

In ogni caso siamo pronti a riprendere il servizio quando la comunità e gli amministratori, ad Amantea? a Fiumefreddo? raccoglieranno la sfida e si faranno carico di reperire fondi, organizzare locali con apparecchiature, richiedere le dovute autorizzazioni, promuovere le attività e effettuare le mammografie.

Noi però non desistiamo, continueremo e concentreremo la nostra battaglia sui temi della prevenzione primaria e cercheremo di fornire il servizio di diagnosi precoce fuori regione, ma che sia completo e non parcellizzato, con esami magari di ultima generazione (Mammografia 3D ) in regime di convenzione. Vi faremo sapere.”

Trn-News: Da domani invitiamo le donne del Basso Tirreno cosentino, ultime ed abbandonate a scriverci ed a dire il loro pensiero che pubblicheremo. Ma sappiano che, se sapranno scuotersi da questa incredibile apatia, avranno sempre vicino il grande cuore di “ Caterina” ed il grande cuore e la grande professionalità di “Raffaele” ed insieme a loro di altre persone che sono vicini al mondo delle donne e dei giovani ma che aspettano di essere chiamate!

Ah, gli uomini non dimentichino che possono anche loro avere un tumore al seno.

Pubblicato in Politica

Sabato 9 maggio 2015 con inizio alle ore 16.00 nella sala Consiliare del comune di Fiumefreddo Bruzio si terrà un atteso convegno su “Alimentazione e prevenzione del tumore alla mammella”.

“Con il senno di poi…” si legge sul manifesto di color rosa( il rosa è diventato sinonimo di sforzo globale per eliminare il tumore del seno) che annuncia l’ incontro aperto alle donne del tirreno e che parte “ Dalla ricerca delle cause, alla prevenzione, per una strategia globale di lotta al tumore della mammella”

Interverranno A.Caruso, V. Gaudio, T. Cavaliere, Gb Morelli, C. Gangale, A. De Luca, R. Bolognino, M. Mendicino, P. Musolino, T. Pellegrino, G. Graziano, Gianfranco Filippelli ed Raffaele Leuzzi.

A proporlo l’associazione “Le Donne Scelgono”, da anni in prima linea nel campo della diagnostica precoce del cancro alla mammella e nella divulgazione della cultura della prevenzione di tale malattia, sostenuta dalla Fondazione “Susan G. Komen Italia”., un’organizzazione senza scopo di lucro basata sul volontariato, che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno e che è il primo Affiliato europeo della “Susan G. Komen for the Cure” di Dallas, la più grande istituzione internazionale impegnata da oltre30 anni in questo campo.

Ogni anno in Italia si registrano oltre 47.000 casi, una nuova diagnosi ogni 15 minuti.

Una donna su nove sviluppa un tumore del seno nel corso della vita,con gravi ricadute sulle famiglie e sul mondo del lavoro.

Sebbene le possibilità di guarigione siano piuttosto alte, quasi 12.000 donne ogni anno perdono la loro battaglia.

Cosa poco nota è che quasi 500 all’anno sono i casi di tumore al seno che colpiscono gli uomini.

C’è quindi ancora molto da fare intanto nella diagnosi precoce, strumento di grande efficacia per ridurre la mortalità della malattia,per aiutare le donne che si confrontano con la malattia a disporre di informazioni adeguate ed aggiornate e di maggiori opportunità per il recupero del pieno benessere fisico e psichico, per migliorare la qualità delle cure favorendo l’aggiornamento continuo degli operatori sanitari, il sostegno a giovani ricercatori e il potenziamento delle strutture cliniche, per generare risorse economiche per la realizzazione di progetti propri e per aiutare altre associazioni attive nel campo ad operare con più efficaci.

Appuntamento, allora, per sabato prossimo a Fiumefreddo Bruzio

Pubblicato in Italia

La vicenda dei tonnetti con la spina bifida ha avuto l’onore di diverse pagine di giornali e di siti web.

 

Non solo, ma ha visto anche interventi di qualificati interpreti della cultura ambientale, tra cui l’ex assessore regionale all’ambiente della Giunta Loiero dr Silvio Greco, biologo marino, esperto di cucina del pesce (Vedi Firenze, Festa della donna.

8 marzo 2012, dove insieme alle birre artigianali è stato possibile gustare -tra gli altri-“ squisiti assaggi dalla cucina firmati …Silvestro Greco (biologo marino, Slow Food)” Silvio (o Silvestro) Greco su Il Corriere della Calabria in edicola dal 5 all’11 dicembre, dopo che il giornalista De Santo ha chiarito che nell’occasione della pesca di 4 tonnetti malformati nelle acque di Fiumefreddo Bruzio proprio il biologo marino Silvio Greco, fece svolgere da un laboratorio privato approfondite analisi sui campioni di lisca di due dei quattro pesci catturati con questa anomalia (nel corso della battuta erano stati presi dieci esemplari) ed emerse un aspetto decisamente inquietante: i resti degli animali esaminati erano contaminati da metalli pesanti e da Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa),  ha dichiarato «È evidente che a questo punto c'è qualcosa di sospetto e che, per questo, meriti tutti gli approfondimenti del caso».

Poi ha continuato dicendo che . «La letteratura scientifica è concorde nell'affermare che questo genere di mutazione è dovuta alla contaminazione da metalli pesanti e da idrocarburi. Resta da comprendere dove sia collocata la fonte d'inquinamento e a cosa sia dovuta».

Ed ecco la proposta del noto biologo marino che invoca «la costituzione di un gruppo di esperti per capire con esattezza l'ampiezza e l'origine del fenomeno».

Per fare questo senza dubbio dovranno per primi intervenire i tecnici dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente calabrese.

Ed infine Greco ha concluso dicendo che «Un primo step per avviare un monitoraggio più ampio e più complesso con il coinvolgimento auspicabile di altri specialisti del settore».

I primi pesci sono stati pescati al largo di Fiumefreddo Bruzio da Valerio Beatino, un 23enne di Amantea, studente di ingegneria ambientale, attivista del Comitato “Natale De Grazia” di Amantea.

Nessuna informazione, invece, su chi avrebbe preso i tonnetti che si assume siano stati pescati nientemeno che davanti al porticciolo di Campora san Giovanni.

Da qualche tempo invece il silenzio

Il silenzio ed il mistero.

Nessuno più pesca tonnetti?.

E d è, quindi, alla mancata pesca che deve essere ascritto il fatto che nessuno denuncia la avvenuta pesca di tonnetti dalla spina bifida?.

O piuttosto sono misteriosamente scomparsi ?

O sono diventati grossi tonni che hanno reso a navigare verso altri lidi per essere catturati e trasformati in Tonno in scatola?

Non vorremmo però che siano andati verso altri lidi per evitare le indagini!

A meno che non siano andati altrove, invece, i pescatori che pescano ( e solo loro) i tonnetti con la spina bifida?

Certo il fatto è fortemente curioso. In verità era già curioso in passato.

Per esempio, viene da chiedersi, perchè nessuno dei pescatori di tonnetti dalla spina bifida ha denunciato la avvenuta pesca?.

Nessuna denuncia, infatti, sembra sia pervenuta alla locale Guardia Costiera, né tantomeno alla competente capitaneria di Porto , ed ancora meno al competente servizio veterinario dell’ASP di Cosenza, né agli uffici di igiene del distretto tirrenico, competente per territorio, ed ancora meno al sindaco nella sua qualità di autorità sanitaria locale

Niente di niente.

Ad essere informati invece solo un patio di giornali , un sito web ed un biologo marino per quanto ex assessore regionale.

Perchè solo loro? Sono esclusivamente loro attendibili e nessun altro, nemmeno le istituzioni?

E perché , infatti, le lische sono state affidate   al biologo Silvio Greco ?

E perché il dr Greco si è servito per le sue indagini di un laboratorio privato?

Perché un laboratorio privato e non uno dei tanti qualificati laboratori pubblici?.

E quando parlo di qualificati laboratori pubblici non parlo certamente dell’Arpacal, no!

Ed ancora gli altri tonnetti pescati, si legge davanti a Campora SG, da chi sono stati pescati?

Ed a chi ( se, anche) sono stati dati gli ultimi tonnetti per proseguire le indagini?

Sempre al dr Greco?

Ed a chi sono stati chieste le nuove indagini?

Sempre ad un laboratorio privato? Lo stesso delle precedenti lische?

Il fatto è di estrema importanza soprattutto alla luce del fatto che si tratta di piccoli tonnetti ( dicono che siano non più grandi di 30 cm) e che quindi sarebbero nati nella zona ( grosso modo da Campora a Fiumefreddo Bruzio)

Se fosse così o i tratta di tonnetti ammalati e nati da grandi tonni ammalati o esiste nella zona di nascita o di prima vita e cioè proprio in territorio calabro un focolaio di contaminazione, cioè “un fiume, un vulcano, un supermercato” che inquinano le acque di nascita e vita di tali pesci.

Almeno un certezza però la deriviamo dalle informazioni lette.

Non c’entra per nulla il fiume Oliva.

Ne siamo certi. Lo dimostra il fatto che i tonnetti sono stai pescati a nord e come ben si sa le acque marine muovono da nord verso sud e similmente si spostano gli inquinanti

Pubblicato in Cronaca

La svolta nelle indagini sull'uccisione di Maria Vommaro il quale corpo era stato riposto a pezzi in un sacco dei rifiuti e chiuso nel bagagliaio della macchina della stessa donna.

 

Fiumefreddo Bruzio - Nelle scorse ore sarebbe stato rintracciato ed arrestato il 56 enne Francesco Garritano presunto omicida di Maria Vommaro.

Ora sarebbe nella caserma di carabinieri di Paola a disposizione degli investigatori.

Finita la latitanza

Nessuna informazione specifica ma non si esclude che questa svolta possa essere in connessione con le indagini su un presunto favoreggiatore, le cui generalità sono rimaste sono nascoste dal silenzio assoluto conservato dal PM dr Mario Giordano della procura di Paola e dagli investigatori ed alla sua iscrizione nel registro degli indagati quale persona informata sui fatti e che avrebbe nascosto la verità, se non mentito agli investigatori .

Il tenente colonnello Vincenzo Franzese, comandante del Reparto Operativo Provinciale dei Carabinieri di Cosenza, sarebbe appositamente a Paola dove il Procuratore della repubblica di Paola starebbe conducendo l’interrogatorio.

Potrebbe giungere così a conclusione la vicenda dell’omicidio della signora Maria Vommaro avvenuto il 7 ottobre scorso ed il cui corpo sarebbe stato sistemato all’interno di un sacco dei rifiuti, in posizione rannicchiata, e sistemato all’interno del bagagliaio della Fiat Uno di colore rosso, di proprietà della stessa donna ma spesso in uso al compagno.

 

LEGGI L'ARTICOLO SUL RITROVAMENTO DEL CORPO - CLICCA QUI

 

Fiumefreddocentrostorico

Pubblicato in Basso Tirreno

Fiumefreddo Bruzio. Intensi controlli dei carabinieri.

Fiumefreddo Bruzio è un piccolo paese del Tirreno Cosentino, equidistante tra Paola ed Amantea un tempo noto solo per una Miss Italia o per il suo bel centro storico e la sua gastronomia.

Da qualche tempo, però, Fiumefreddo è venuto alla ribalta della informazione locale per vicende non liete.

Parliamo, tra l’altro, della scomparsa del pastore Carmine di Santo, dell’omicidio di Maria Vommaro , della scomparsa del presunto assassino Francesco Garritano, della morte per incidente stradale di due fratelli ottuagenari, di arresti vari per coltivazione e spaccio di droga.

Comprensibile, quindi, l’attenzione che su tale cittadina hanno le Forze dell’ordine, in primis i carabinieri di Paola che anche in questi giorni hanno effettuato intensi e produttivi controlli .

Per esempio presso la stazione ferroviaria è stata trovata una persona tale D.V.W., 38enne di Minturno (Lt), che è risultato essere pregiudicato sottoposto alla sorveglianza speciale e quindi con l'obbligo di non allontanarsi dal suo luogo di residenza. I militari dell'Arma hanno quindi proceduto al suo arresto. Poi l’uomo è stato giudicato per direttissima e condotto al carcere di Paola.

Denunciate altre 3 persone e 2 sono state segnalate come assuntori di sostanze stupefacenti

Due persone sono state denunciate per mancata ottemperanza alle prescrizioni imposte dalla legge per chi è colpito da un provvedimento come gli arresti domiciliari.

Un giovane paolano , 22enne, pregiudicato, è stato denunciato per porto abusivo di armi.

Rinvenute anche varie sostanze stupefacenti (cannabis e hashish).

Ai posti di blocco attuati dai 15 pattuglie e oltre 30 carabinieri, in divisa ed in borghese, hanno permesso di controllare oltre 30 mezzi e di identificare 90 persone.

Pubblicato in Basso Tirreno
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