La vicenda dei tonnetti con la spina bifida ha avuto l’onore di diverse pagine di giornali e di siti web.
Non solo, ma ha visto anche interventi di qualificati interpreti della cultura ambientale, tra cui l’ex assessore regionale all’ambiente della Giunta Loiero dr Silvio Greco, biologo marino, esperto di cucina del pesce (Vedi Firenze, Festa della donna.
8 marzo 2012, dove insieme alle birre artigianali è stato possibile gustare -tra gli altri-“ squisiti assaggi dalla cucina firmati …Silvestro Greco (biologo marino, Slow Food)” Silvio (o Silvestro) Greco su Il Corriere della Calabria in edicola dal 5 all’11 dicembre, dopo che il giornalista De Santo ha chiarito che nell’occasione della pesca di 4 tonnetti malformati nelle acque di Fiumefreddo Bruzio proprio il biologo marino Silvio Greco, fece svolgere da un laboratorio privato approfondite analisi sui campioni di lisca di due dei quattro pesci catturati con questa anomalia (nel corso della battuta erano stati presi dieci esemplari) ed emerse un aspetto decisamente inquietante: i resti degli animali esaminati erano contaminati da metalli pesanti e da Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), ha dichiarato «È evidente che a questo punto c'è qualcosa di sospetto e che, per questo, meriti tutti gli approfondimenti del caso».
Poi ha continuato dicendo che . «La letteratura scientifica è concorde nell'affermare che questo genere di mutazione è dovuta alla contaminazione da metalli pesanti e da idrocarburi. Resta da comprendere dove sia collocata la fonte d'inquinamento e a cosa sia dovuta».
Ed ecco la proposta del noto biologo marino che invoca «la costituzione di un gruppo di esperti per capire con esattezza l'ampiezza e l'origine del fenomeno».
Per fare questo senza dubbio dovranno per primi intervenire i tecnici dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente calabrese.
Ed infine Greco ha concluso dicendo che «Un primo step per avviare un monitoraggio più ampio e più complesso con il coinvolgimento auspicabile di altri specialisti del settore».
I primi pesci sono stati pescati al largo di Fiumefreddo Bruzio da Valerio Beatino, un 23enne di Amantea, studente di ingegneria ambientale, attivista del Comitato “Natale De Grazia” di Amantea.
Nessuna informazione, invece, su chi avrebbe preso i tonnetti che si assume siano stati pescati nientemeno che davanti al porticciolo di Campora san Giovanni.
Da qualche tempo invece il silenzio
Il silenzio ed il mistero.
Nessuno più pesca tonnetti?.
E d è, quindi, alla mancata pesca che deve essere ascritto il fatto che nessuno denuncia la avvenuta pesca di tonnetti dalla spina bifida?.
O piuttosto sono misteriosamente scomparsi ?
O sono diventati grossi tonni che hanno reso a navigare verso altri lidi per essere catturati e trasformati in Tonno in scatola?
Non vorremmo però che siano andati verso altri lidi per evitare le indagini!
A meno che non siano andati altrove, invece, i pescatori che pescano ( e solo loro) i tonnetti con la spina bifida?
Certo il fatto è fortemente curioso. In verità era già curioso in passato.
Per esempio, viene da chiedersi, perchè nessuno dei pescatori di tonnetti dalla spina bifida ha denunciato la avvenuta pesca?.
Nessuna denuncia, infatti, sembra sia pervenuta alla locale Guardia Costiera, né tantomeno alla competente capitaneria di Porto , ed ancora meno al competente servizio veterinario dell’ASP di Cosenza, né agli uffici di igiene del distretto tirrenico, competente per territorio, ed ancora meno al sindaco nella sua qualità di autorità sanitaria locale
Niente di niente.
Ad essere informati invece solo un patio di giornali , un sito web ed un biologo marino per quanto ex assessore regionale.
Perchè solo loro? Sono esclusivamente loro attendibili e nessun altro, nemmeno le istituzioni?
E perché , infatti, le lische sono state affidate al biologo Silvio Greco ?
E perché il dr Greco si è servito per le sue indagini di un laboratorio privato?
Perché un laboratorio privato e non uno dei tanti qualificati laboratori pubblici?.
E quando parlo di qualificati laboratori pubblici non parlo certamente dell’Arpacal, no!
Ed ancora gli altri tonnetti pescati, si legge davanti a Campora SG, da chi sono stati pescati?
Ed a chi ( se, anche) sono stati dati gli ultimi tonnetti per proseguire le indagini?
Sempre al dr Greco?
Ed a chi sono stati chieste le nuove indagini?
Sempre ad un laboratorio privato? Lo stesso delle precedenti lische?
Il fatto è di estrema importanza soprattutto alla luce del fatto che si tratta di piccoli tonnetti ( dicono che siano non più grandi di 30 cm) e che quindi sarebbero nati nella zona ( grosso modo da Campora a Fiumefreddo Bruzio)
Se fosse così o i tratta di tonnetti ammalati e nati da grandi tonni ammalati o esiste nella zona di nascita o di prima vita e cioè proprio in territorio calabro un focolaio di contaminazione, cioè “un fiume, un vulcano, un supermercato” che inquinano le acque di nascita e vita di tali pesci.
Almeno un certezza però la deriviamo dalle informazioni lette.
Non c’entra per nulla il fiume Oliva.
Ne siamo certi. Lo dimostra il fatto che i tonnetti sono stai pescati a nord e come ben si sa le acque marine muovono da nord verso sud e similmente si spostano gli inquinanti