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Redazione TirrenoNews

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La vicenda ha dell’incredibile. Per questo ve la raccontiamo.

Tutto nasce dalla Fersav una azienda di trasporto pubblico locale costituita nel 2005 da Ferrovie della Calabria e SAV, storica azienda di Tropea. Un pastrocchio! La Fersav resta affidataria dei trasporti da Cleto verso Amantea ed in particolare de trasporto degli studenti delle superiori.

La Fersav vive di soldi pubblici. Poi i soldi finiscono e cominciano i problemi .

Ad agosto è un fiorire di problemi, al punto che i componenti in consiglio di amministrazione delle Ferrovie della Calabria chiedono la messa in liquidazione della società. Il Tribunale di Catanzaro sospende la messa in liquidazione.

Ma è solo un palliativo. Arrivano, infatti, le 50 lettere di licenziamento collettivo , di cui 20 circa in provincia di Cosenza. Tra questi anche gli autisti che collegavano Cleto. Il personale della Fersav lamenta anche la mancata corresponsione degli ultimi stipendi. Il rischio è quello dell’isolamento di diversi piccoli comuni calabresi.

Il comune di Cleto è preoccupato. I genitori di Cleto sono preoccupati al punto che si rivolgono al dipartimento regionale. Tutto inutile.

Ed allora ecco che il comune di Cleto adotta una delibera di Giunta , la n 103 del 29 agosto , con la quale chiede alla regione Calabria di trovare una soluzione immediata e definitiva al problema di Cleto.

Insomma il comune di Cleto si ritiene non competente in materia di trasporti pubblici dal proprio comune verso quello vicini , perfino quando si tratta di trasporti scolastici.

Ma poi con un guizzo d’ingegno, molto probabilmente se non sicuramente concordato con qualcuno del comune di Amantea ( una eventuale indagine non potrà non scoprirlo), ecco che il comune di Cleto chiede al comune di Amantea di estendere il prioprio trasporto urbano anche al comune di Cleto. Almeno fino a quando la regione non si determinerà.

Intelligentemente il comune di Cleto pone due condizioni:

-          Nessun onere dovrà gravare sul comune di Cleto ( diversamente lo avrebbe potuto far lui direttamente)

-          Interruzione immediata del servizio appena la regione avrà risolto il problema stabilendo chi è legittimato a gestire il servizio di Cleto.

Ed allora ci siamo posti una domanda.

Ma la gestione dei collegamenti Cleto Amantea determina costi? E se non li determina perché licenziare gli autisti della FERSAV? Se invece li determina chi li coprirà?

Va beh! Mi son detto tanto il comune di Amantea non può accogliere la istanza di Cleto. Non è competente a rendere servizi in territori diversi dal suo! Se accogliesse tale istanza ,in teoria potrebbe essere richiesto di fare la stessa cosa per tutti gli altri comuni i cui ragazzi frequentano le scuole superiori di Amantea e cioè Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Longobardi, Belmonte Calabro, Lago, San Pietro in Amantea, Serra di Aiello , Aiello Calabro e Nocera Terinese.

Ed invece no! Il grande cuore della città di Amantea si spende per tutti i problemi degli altri paesi limitrofi.

Ed ecco la delibera 146 del 2 settembre 2013 con la quale Vadacchino, Tempo, Carratelli e Mazzei estendono il servizio da urbano ad extra urbano

Tanto, si legge nella delibera stessa questa decisione non comporta spese per il comune di Amantea!.

Ma tutto ciò è legittimo?

Noi riteniamo di no! Ma non compete a chi scrive giudicare in merito. Aspettiamo però che il personale appena licenziato dalla FERSAV a breve apra una vertenza contro chi ha preso il loro lavoro!

Talarico in forte imbarazzo per il caso Intrieri

Domenica, 15 Settembre 2013 20:24 Pubblicato in Calabria

Non c’era certo bisogno della vicenda di Marilina Intrieri per avere una immagine ulteriore della fragilità della nostra Calabria.

 

Parliamo della garante dell’infanzia nominata non già come si dice falsamente dal consiglio regionale, al quale competeva, ma dal Presidente del Consiglio regionale Talarico con un “SUO” decreto n 46 del 22 dicembre 2010.

http://www.consiglioregionale.calabria.it/hp4/contenuti/garante_minori/Decreto%20Nomina%20Garante%20IA.pdf

Ed è proprio per questo che non comprendiamo Talarico quando dichiara : «Credo che il modo migliore per chiudere la vicenda sia la sua immediata rinuncia all’incarico che il consiglio regionale le ha assegnato».

Eh, no, Presidente ! Che Lei ha assegnato, non il Consiglio.

E non basta ! Che significa la dichiarazione di Talarico quando afferma che “Le dimissioni sarebbero un gesto importante e consapevole ed eviterebbero, al consiglio regionale, di avviare la verifica sulle procedure per la revoca dell’attuale Garante, per poi procedere con un nuovo incarico».

Ma scherziamo? Talarico la nomina e poi pretenderebbe che fosse il consiglio ad iniziare la procedura di revoca?

Logico che Marilina Intrieri risponda al "garantista" Talarico”: « Respingo la richiesta del presidente del consiglio regionale di dimettermi e lo invito a ritirare le gratuite insinuazioni nei miei confronti ».

Aspettiamo di sapere come finisce ( secondo noi Talarico chiederà scusa)e soprattutto sapere cose c’è dietro tutta la vicenda .

Sembra utile ricordare che la Intrieri ha dichiarato: ''Evidentemente il Presidente o si e' fidato dei falsi e fantasiosi titoli dei giornali o non e' stato bene informato, o bisogna ipotizzare altri motivi che non conosco”. A quali motivi si sarà riferita?

Si tratta di un risultato incredibile quello evidenziato indirettamente dal rapporto mensile del mese di agosto pubblicato dal comune di Amantea ai sensi dell’articolo 7, settimo comma, della Legge 28 febbraio 1985 n 47 e smi ed indirizzato al Procuratore della repubblica di Paola, alla provincia di Cosenza, al Ministro dei Lavori Pubblici tramite la Prefettura di Cosenza.

ZERO contravvenzioni edilizie

ZERO ordinanze di sospensione/ demolizione

Insomma, Amantea è diventata la città del pieno rispetto delle regole? Quella nella quale nessuno abusa, almeno in urbanistica? Quella nella quale nessuno frega i 10 cm in altezza, larghezza o lunghezza del fabbricato? Quella nella quale il vicino di casa non espone, non denuncia, abusi od intrallazzi urbanistici ?

Nessun dubbio sulla veridicità del rapporto. Affatto.

Ed allora evidentemente non ci sono più abusi edilizi, di nessun tipo. Nemmeno il balcone, la finestra del centro storico. Niente di niente.

Non solo, ma deve essere una cosa già datata visto che non sono state emesse nemmeno ordinanze di sospensione dei lavori e tantomeno di demolizione.

Bene, speriamo che duri così. Almeno le forze dell’Ordine possono operare negli altri settori nei quali potrebbero essere commessi reati.

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