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Redazione TirrenoNews

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Tentativi surreali di eludere il problema della contravvenzione e della denuncia. Richiesto delle generalità dice di non sapere chi sia.

La storia è di una semplicità incredibile.

L’Avvocato elude un divieto di accesso e si trova di fronte l’auto dei carabinieri: per non farsi ritirare la patente l’ avvocato di Ottaviano ha tentato di corrompere i due militari con 550 euro in contanti.

L’avvocato del foro di Nola, 44 anni con studio legale a Sant’Anastasia, è stato arrestato per istigazione alla corruzione.

Espletate le formalità di rito, il magistrato ne ha prima disposto gli arresti domiciliari e poi la messa in libertà in attesa di processo. L’avvocato, che non si è mai qualificato come tale, al momento dell’interrogatorio ha finto di essere affetto da amnesia affermando di non ricordare il suo nome.

Nel corso della perquisizione gli uomini del capitano Michele De Riggi e del comandante Tommaso Canino, stupiti, hanno constatato che l’uomo è un noto avvocato del foro di Nola.

Oltre a fingere di aver perso la memoria, l’avvocato, ha affermato che i soldi offerti ai carabinieri servivano per pagare il verbale in contanti alla constatazione dell’infrazione. Questa affermazione non ha fatto altro che aggravare la sua situazione, tanto da convincere il magistrato a convalidare l’arresto.

Essendo avvocato, infatti, deve essere a conoscenza che la legge non consente di pagare le contravvenzioni in contanti ai pubblici ufficiali che provvedono ad elevare la contravvenzione.

Da Il Mattino

Riceviamo dal Corpo Forestale dello Stato di Cosenza il seguente comunicato.

Cosenza, 15 Gennaio 2014 – Il personale del Comando Stazione Forestale di Trebisacce, dipendente dal Comando Provinciale di Cosenza, impegnato in un servizio di vigilanza ambientale nei territori dell’Alto Ionio Cosentino, ha sorpreso un uomo mentre si disfaceva delle acque di vegetazione provenienti dall’attività di molitura delle olive di un frantoio locale, riversandole sul suolo all’interno di un bosco di querce, nel comune di Oriolo.

L’uomo di Trebisacce operaio del frantoio, con un’autocisterna appositamente allestita e documentazione di accompagnamento del carico, destinato all’utilizzo agronomico mediante spandimento superficiale su terreni agricoli, si è invece disfatto delle acque di vegetazione riversandole all’interno dell’area boscata grazie ad un grosso tubo direttamente collegato alla cisterna contenente i reflui.

Le acque reflue di frantoio sono note per i loro effetti tossici sulle piante e altamente inquinanti per il suolo, pertanto il loro riutilizzo in agricoltura è regolamentato da rigide norme di carattere tecnico e amministrativo proprio per scongiurare gli effetti tossici che possono causare all’ambiente. Il tempestivo intervento del personale forestale ha interrotto l’attività illecita in atto, il mezzo è stato posto sotto sequestro e l’autore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Castrovillari, in concorso con il titolare del frantoio.

CORPO FORESTALE - Piazza XI Settembre, 87100 Cosenza – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; tel. 0984 791682 – fax 0984 793007

Sono così tanti i fatti delittuosi nella Frazione Campora san Giovanni di Amantea che davvero sembra il Far West.

Furti nelle abitazioni.

Rapine nei bar.

Ed ora anche una rapina in una gioielleria.

Tutto in pochissimi giorni.

E’ sempre peggio.

Ieri sera, addirittura, una rapina nella gioielleria Millennium di Abiuso Gennaro sul corso Italia , proprio a fianco al King Bar rapinato nei giorni scorsi.

Erano circa le otto di ieri sera. L’orario di chiusura.

I malviventi hanno legato chi era presente nella gioielleria e poi hanno fatto man bassa.

Nessuno si è accorto di niente.

I carabinieri indagano.

Ora è tempo di dire BASTA!

Quello che sta succedendo a Campora San Giovanni è incredibile e nel contempo inaccettabile

E peraltro, come al solito nessuno, parla. Anche di fatti ancora più gravi. In primis l’amministrazione comunale. E la gente com89ncia ad avere paura.

L’unica voce a parlare è quella del consigliere Marcello Socievole che rompe questo ridondante silenzio.

Campora la popolosa frazione di Amantea , con più abitanti di tantissimi comuni calabresi, deve essere tutelata , non può essere più abbandonata a se stessa.

Non ci sono Carabinieri, non ci sono Poliziotti. Nemmeno i vigili urbani ci sono. L’unico presidio di Forze dell’Ordine è la Guardia Costiera, assolutamente inutile per quanto ci riguarda.

Una situazione alla quale occorre porre fine.

Ci sono paesini di duemila abitanti nei quali è presente una caserma dei carabinieri e realtà come Campora SG nella quale lo Stato non è presente come si deve e nella quale al contrario la malavita la fa da padrone.

E’ il caso di ricordare che il vecchio adagio calabrese dice che “quannu u gattu un c’è , u suriciu abballe”.

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