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Lamezia Terme senz’acqua, sette indagati. C'è anche Incarnato

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Su richiesta della Procura della Repubblica, guidata dal procuratore capo Salvatore Curcio, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lamezia Terme ha emesso un decreto di sequestro preventivo dei serbatoi di compensazione e ogni altro apparato tecnicamente necessario a ripristinare la regolare portata idrica nella città.

È un ulteriore step nell'inchiesta della Procura di Lamezia sui disservizi idrici.

Uno step che vedrebbe tra gli indagati anche il commissario straordinario di Sorical Luigi Incarnato, candidato del Pd nel collegio uninominale Tirreno-Pollino alla Camera dei deputati.

Incarnato è indagato, in concorso con i vertici di Multiservizi Lamezia e Sorical, per interruzione di pubblico servizio.

I militari del gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme, diretti dal colonnello Fabio Bianco, hanno provveduto a eseguire la misura cautelare.

Dalle indagini svolte dai finanzieri è infatti emerso come la riduzione della portata andava inequivocabilmente a incidere sui fabbisogni primari di circa 40mila abitanti della città.

L’acqua, infatti, bene essenziale strettamente connesso col diritto alla salute costituzionalmente garantito, è venuta a mancare, sino alla giornata di ieri, dalle 20 circa di ogni sera fino alle 5 circa del mattino seguente in varie zone della città, in modo indiscriminato, non solo nelle abitazioni dei cittadini e negli esercizi pubblici e commerciali, ma anche nelle infrastrutture essenziali alla comunità e negli apparati antincendio utilizzabili, in situazioni di emergenza, dai Vigili del fuoco.

La misura cautelare reale, resasi necessaria per il perdurare della carenza idrica nella maggior parte della città, ha lo scopo di prevenire la reiterazione dell’ipotizzato reato di interruzione di pubblico servizio e dell’aggravamento delle relative conseguenze.

Proprio nelle scorse ore la Multiservizi Lamezia aveva diramato un comunicato nel quale segnalava il ripristino della portata d'acqua.

Ripristino avvenuto in conseguenza del sequestro operato dalla Guardia di Finanza e non per volontà indipendente della stessa Multiservizi.

Per la Procura, i commissari liquidatori di Sorical (Luigi Incarnato e Baldassarre Quartararo) e i funzionari responsabili del settore idrico Sergio De Marco, Massimo Macrì e Luciano Belmonte, avrebbero determinato «una riduzione della fornitura idrica di circa il 25% in relazione ai sei serbatoi di compensazione» selezionati per tagliare la portata dell'acqua «ai danni del 70% delle utenze lametine, ben consapevoli che, a causa della riduzione della portata idrica, l'acquedotto di Lamezia Terme, per le sue caratteristiche ingegneristiche, morfologiche e per il cattivo stato della rete, non avrebbe potuto funzionare in modo da garantire sufficiente fornitura di acqua a tutte le utenze, in spregio delle conseguenze sulla cittadinanza e sui pubblici servizi essenziali».

I responsabili del settore idrico per la Multiservizi Paolo Villella e Mario Perri, invece, «a seguito della riduzione della portata operata dal grossista Sorical (...) optavano per la chiusura delle saracinesche ovvero per la riduzione praticamente totale della portata idrica dalle 20 alle 5 del mattino». 

Ndr. Onestamente restiamo perplessi di questo provvedimento

Se è giusto che la Sorical non possa ridurre la portata dell’acqua per sollecitare i pagamenti delle forniture da parte dei comuni, non ci sembra nemmeno giusto che i comuni possano utilizzare i soldi del tributo per altre esigenze pubbliche.

Ed è a fronte di tale carenza che i dirigenti della Multiservizi, come fanno tutti gli amministratori comunali, hanno chiuso le saracinesche per far riempire i serbatoi creando la pressione necessaria a raggiungere tutti gli utenti.

Ora tutti i Procuratori dovranno chiedere ai GIP gli stessi provvedimenti per ogni amministratore comunale, oltre che, ovviamente, per la Sorical?

Sapete come andrà a finire?

Temo che i politici regionali ne approfitteranno per creare un iper carrozzone trasferendo alla Sorical la gestione e l’incasso delle bollette dell’acqua.

Redazione TirrenoNews

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