Gioia Tauro.Come si poteva temere ,doveva essere cannabis light, invece solo uno dei prodotti commercializzati rientrava nei limiti previsti di principio attivo.
La scoperta è stata fatta durante una serie di controlli effettuati dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme nei negozi nati per la vendita di cannabis light.
I controlli hanno riguardato anche un uomo di Lamezia Terme, M.P.A., 32 anni, titolare di un esercizio a Gioia Tauro, nel Reggino.
I carabinieri hanno controllato sia il negozio che l’abitazione dell’uomo, scoprendo che in un garage adiacente la sua casa, protetto con un sistema di videosorveglianza, erano stati conservati sacchi e barattoli in vetro, di varie dimensioni, contenenti infiorescenze di canapa per un peso complessivo di circa 11 chilogrammi, suddivise per tipologia e denominazione, oltre a materiale utile sia per il confezionamento che per il consumo.
Nell’abitazione sono stati rinvenuti anche 52.000 euro in contanti.
La perquisizione è stata allargata anche all’autovettura del trentaduenne dove sono stati rinvenuti 25 campioni di inflorescenze dichiarate con percentuale di principio attivo sotto i limiti di legge consentiti.
Nel negozio di Gioia Tauro, invece, sono state sequestrate 322 bustine di cannabis light per un peso complessivo di 800 grammi circa militari, al fine di sottoporre il tutto ad opportuni accertamenti.
Tutto il materiale è stato sottoposto ad accertamenti, scoprendo che solo due campioni risultavano rispettare la soglia limite di principio attivo fissata per legge allo 0.6%, mentre tutti gli altri campioni analizzati si attestavano su percentuali ben più alte, oscillanti fra il 3.8% ed il 20.3%. Davanti ai nomi stravaganti con cui venivano identificate le varie sostanze (Teresa, Martina, Dinamed, Caterina, Mariangela, Triborllasi, Augusta, Luciana, Brigitte ed altri ancora), meno di un chilogrammo degli undici sequestrati era a norma di legge.
Ulteriori accertamenti effettuati dai militari, inoltre, hanno permesso di appurare come per gli anni 2016 e 2017 l’uomo non avesse prodotto alcuna dichiarazione reddituale sebbene la sua ditta fosse attiva dall’aprile 2016.
Nei suoi confronti è stata quindi emessa dal Tribunale di Lamezia Terme un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, eseguita dai carabinieri di Lamezia Terme.