Stamattina il Santo Padre ha usato la parola “Vergogna” del descrivere quanto accaduto in Sicilia dove sono morti tantissimi migranti in viaggio verso la salvezza. Ma ne riparleremo.
Il termine vergogna è sicuramente “troppo forte” per descrivere quanto sta accadendo a Fiumefreddo Bruzio, dove un parroco senza alcuna colpa viene rimosso, ma la foto e quanto su essa scritto offre il senso di una situazione altrettanto grave:
“ A questo punto per aver infangato una persona per vendetta, solo perché non si è piegato o adeguato a ciò che era diventata una regola, solo perché ha contrastato la dittatura, è giusto che vengano mese le carte in tavola. E’ giusto che si sappia la verità e che finalmente si sappia nomi e cognomi dei PUPARI che si sono esibiti un questa sceneggiata sul palcoscenico della Curia di Cosenza. Signori il “processo” è finito. L’imputato è stato Condannato “ PER NON AVER COMMESSO IL FATTO”.
Un messaggio molto criptico che non permette di capire, se non il fatto che l’estensore ha timore di dire quanto sa, quanto sembra sappiano tutti ma che hanno difficoltà a dire.
Circola una voce che parla di una potente famiglia che ha da sempre governato la Chiesa ed alla quale il parroco don Mauro non avrebbe riconosciuto più questo privilegio, una voce che si mischia a quella di un parroco “libertino” .
Noi non crediamo ad alcuna delle due “offerteci” con una incredibile discrezione, ma l’immagine della fiaccolata ci invita a ritenere che il popolo di Fiumefreddo ami don Mauro e che il parroco sia davvero una vittima innocente.
Al Papa di non sottovalutare la ricerca della verità anche per questo caso, quella verità che serve per avere una Chiesa migliore, quella che LUI vuole!.